Trading, l’errore più comune: la mancanza di pazienza

David Pascucci

29 Novembre 2022 - 08:56

Nel trading c’è un errore che accomuna tutti i traders dai neofiti a quelli più esperti.

Trading, l’errore più comune: la mancanza di pazienza

Il trading è un’attività che richiede una dose di controllo molto elevata: dal controllo emotivo al controllo vero e proprio del rischio e dell’operatività. C’è però un errore che accomuna tutti i traders, dai neofiti ai professionisti, un errore che questi ultimi sanno padroneggiare con maggior destrezza ma che in ogni caso è un errore che comunque commettono. Stiamo parlando della “mancanza di pazienza” un fattore che potremmo identificare operativamente come l’errore di “timing” di entrata o di uscita da un trade effettuato.

Purtroppo questo è uno degli aspetti più difficili da curare in quanto è frutto di molta esperienza ma soprattutto di un lavoro su sé stessi veramente importante. Prima dell’aspetto tecnico influisce l’aspetto psicologico e vedremo in questo articolo il perché questo errore viene commesso spesso e in che modo evitare di commettere errori di timing nell’operatività.

La mancanza di pazienza nei trader dilettanti

Il trader dilettante è un trader che si sta affacciando al mondo dell’operatività diretta sui mercati finanziari, pertanto la sua preparazione si incentra sull’aspetto tecnico, sullo studio dell’analisi tecnica, dell’analisi fondamentale e sulla costruzione del proprio metodo operativo. In questo senso ci si concentra quindi su un metodo puramente scientifico, scevro dalla psicologia e dalla costruzione di un giusto setup mentale che invece è aspetto fondamentale del trader professionista. In sostanza il trader neofita cerca di capire in che modo il mercato si può muovere e come potrebbe sfruttare la direzionalità di un mercato a suo vantaggio, simulando inizialmente l’operatività per poi portarla in “reale” operando direttamente con capitale proprio.

Qui inizia il lavoro di confronto tra operatività in “demo” e operatività “reale” e si iniziano a vedere i primi problemi. Solitamente il trader dilettante si affaccia al trading reale dopo il periodo dimostrativo dove quasi magicamente riusciva a portare in profitto il suo capitale senza tanti problemi, mentre ora, con capitale proprio, non riesce a replicare quell’operatività che tanto sembrava efficiente. L’errore più comune in questo senso è la mancanza di pazienza. Il trader in questione ha una certa “fretta” nel replicare quanto fatto in demo e pertanto lo porterà a effettuare operazioni con un timing anticipato rispetto a quello che risultava in demo.

L’esempio più plateale è quello del trader dilettante, che oramai si crede esperto e che riesce a fare delle analisi molto buone che a posteriori risultano “azzeccate”, ma allo stesso non riesce a sfruttare quest’ultime per via della fretta di vedere la realizzazione del movimento che viene pronosticato nell’analisi. In sostanza, quando il trader va in reale ha fretta di vedere i frutti del suo trade, cosa che ovviamente non accade nell’ambiente demo, un ambiente di studio, più rilassato e privo di alcuna pressione psicologica circa la percezione del rischio operativo.

La mancanza di pazienza nei trader esperti

Nei trader esperti e nei professionisti questo errore è meno comune ma comunque presente. La ricerca della performance porta a una certa “fretta” nel conseguire risultati, pertanto il trader professionista, pur sapendo che la realizzazione delle sua analisi ha bisogno di tempo per essere esaudita, potrebbe incorrere nell’errore di “farsi scappare il trade” e perdere l’occasione di fare un trade con un rischio operativo ottimale. La ricerca della perfezione, entrare nel timing perfetto, potrebbe portare proprio alla perdita del trade, pertanto preferisce operare pur di non perdere un’occasione sul mercato.

Ovviamente, essendo trader professionisti, questi trader commettono questo “errore” in modo quasi del tutto cosciente, nel senso che riescono ad associare il giusto rischio all’errore, pertanto risultano profittevoli nel lungo periodo. Come mai anche i professionisti commettono questo errore? Semplicemente, pur sapendo che le loro analisi hanno buona percentuale di realizzazione, entrano anticipatamente sapendo però associare un rischio a quell’errore, evitando così situazioni spiacevoli in termini di risk management. Come si può notare, la differenza sostanziale tra un trader neofita e un trader professionista sta proprio nell’associazione di uno specifico rischio a ogni situazione. Nel trading il calcolo del rischio è la componente fondamentale per ottenere risultati nel lungo periodo.

Come evitare di commettere questo errore?

Come abbiamo visto nelle due situazioni precedenti, entrambi i traders commettono questo errore ma le differenze sostanziali risultano nell’esperienza e di conseguenza nell’associazione del rischio a una determinata situazione di mercato. La soluzione si trova quindi nel lavoro di gestione del rischio. Come mai? Fate caso a quanto detto rispetto al trader dilettante, al fatto che l’errore di “mancanza di pazienza” era di minor impatto in ambiente demo. Nell’ambiente demo la gestione del rischio è scientifica, poco emozionale e incentrata sui numeri, cosa che non avviene in ambiente reale dove la pressione psicologica ha un impatto determinante.

Nel caso del trader professionista la pressione psicologica sta nella ricerca smodata della performance, non sempre un bene in ambito trading. La soluzione si trova quindi in una operatività sistematica nella gestione del rischio, un lavoro molto difficile per i trader neofiti e pane quotidiano per il trader professionista. Il settaggio di una giusta gestione del rischio e il rispetto delle regole imposte dallo schema prefissato, rappresentano la miglior soluzione a questo problema che, andando avanti nel tempo, comunque si ripeterà ma con un minore impatto.

Il giusto lavoro fatto prima dell’operatività, ossia quello di stabilire con fermezza quanto rischio associare alla nostra giornata operativa, è ciò che risulta fondamentale nel lungo periodo. Il problema principale circa la gestione del rischio è sovrastimare il proprio rischio, ossia sovrastimare la quantità di denaro che un trader pensa di poter perdere senza avere alcuna ripercussione emotiva o psicologica. Iniziare a lavorare su questi aspetti, soprattutto per un trader neofita, sarà fondamentale nel suo passaggio a trader professionista e tanto più si lavorerà su questo aspetto, tanto più è alta la probabilità di bruciare le tappe e arrivare a fare un trading consapevole e privo di alcun elemento puramente discrezionale, meglio ancora, emotivo.

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