I treni a idrogeno arrivano in Italia grazie ai 3,64 i miliardi del Pnrr. Ecco dove

Alessandro Nuzzo

27 Settembre 2024 - 20:14

I primi giri di prova sono previsti entro fine 2024, poi nel 2025 dovrebbero debuttare in Italia i primi treni a idrogeno. Ecco la tratta interessata.

I treni a idrogeno arrivano in Italia grazie ai 3,64 i miliardi del Pnrr. Ecco dove

All’interno del piano approvato del PNRR sono presenti 3,64 miliardi di euro, stanziati per promuovere energie rinnovabili, in particolare l’idrogeno. Di questa cifra, una parte sarà utilizzata per dotare la linea Brescia-Iseo-Edolo di treni a idrogeno.

L’annuncio è arrivato quasi un anno fa dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini. I primi cantieri sono iniziati questa estate per adeguare la linea ferroviaria. Si stima che a dicembre 2024 i primi treni alimentati in questo modo effettueranno i primi giri di prova. Dal 2025 dovrebbero poi ufficialmente debuttare. Questo è il crono programma stimato che non tiene conto di diverse variabili nella costruzione di un qualcosa di unico al momento in Italia. Ad esempio nessuno aveva messo in conto che le prime gare d’appalto per la fornitura di idrogeno andassero deserte. Ma vediamo meglio il progetto dei treni a idrogeno e i costi complessivi.

Treni a idrogeno sulla linea Brescia-Iseo-Edolo: il progetto H2Iseo

«H2iseO Hydrogen Valley», è il progetto basato sulla mobilità sostenibile in attuazione in Val Camonica. Un progetto realizzato da FNM, FERROVIENORD e Trenord, che mira a decarbonizzare i servizi di trasporto pubblico e a favorire la transizione verso un sistema di trasporti più sostenibile.

L’investimento totale sarà di 400 milioni di euro, di cui 97,2 prelevati dai fondi del PNRR. Saranno 14 i treni a idrogeno che verranno acquistati una volta che la linea entrerà in funzione. Prima però bisogna adeguare gli oltre 50 chilometri di linea. Il primo cantiere interesserà la tratta Brescia-Bornato per un costo di 17 milioni di euro, il secondo cantiere, per ben 47 milioni, interesserà la tratta Artogne-Edolo.

Il progetto oltre all’acquisto dei treni e all’adeguamento tecnico della linea ferroviaria, prevede:

  • la realizzazione di 3 impianti di produzione, stoccaggio e distribuzione di idrogeno rinnovabile senza emissioni di CO2 (a Iseo mediante tecnologia Steam Reforming del biometano, con energia elettrica rinnovabile e cattura della CO2; a Brescia e ad Edolo mediante tecnologia a elettrolisi partendo da energia elettrica da fonte rinnovabile);
  • la realizzazione di un impianto di rifornimento mobile a Rovato;
  • la realizzazione di un impianto di deposito e manutenzione dei treni a Rovato;

Gli impianti di produzione dell’idrogeno sono tutti appaltati ma serviranno due anni per realizzarli e farli entrare in funzione. Nel frattempo quindi i treni verranno alimentati con l’acquisto di idrogeno portato in provincia di Brescia su carri bombolai.

Non è tutto perché in una fase successiva è prevista anche l’introduzione di 40 autobus a idrogeno in sostituzione dell’intera flotta oggi utilizzata da FNM Autoservizi in Valcamonica.

Non mancano però di certo le critiche. La tecnologia a idrogeno ha sempre trovato pareri discordanti tra i costi elevati e i tempi di attuazione alti. Alla luce di ciò, spesso non è conveniente. Nel mirino c’è anche l’efficienza dei treni alimentati a idrogeno. Ad esempio in Germania, nella regione della Sassonia , i treni a idrogeno venivano utilizzati da anni. Alla fine però, data la bassa efficienza e i costi elevati, si è preferito passare a treni trainati a batterie.

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