La trimestrale di Saras riporta una crescita di utili e ricavi, ma il titolo scivola in borsa
La trimestrale di Saras segna un miglioramento di utili e ricavi, sostenuti dall’accelerazione del prezzo del greggio.
La società italiana attiva nel settore della raffinazione di petrolio ha fatto registrare un utile netto in aumento del 49% a 81,4 milioni di euro, mentre i ricavi hanno segnato un +42% a quota 5,59 miliardi.
L’utile netto comparable è invece crollato a 14,9 milioni di euro, a dispetto dei 109,9 milioni di euro rilevati nei primi sei mesi del 2017.
L’ebitda reported ha toccato un roboante +92% a 271 milioni di euro, contro i 141 milioni di euro del primo semestre 2017, mentre l’ebitda comparable è stato pari a 150 milioni di euro contro i 253 del primo semestre 2017, prevalentemente a causa di margini di raffinazione inferiori rispetto allo scorso anno.
La posizione finanziaria netta è risultata in positivo per 42 milioni di euro, che si sono opposti agli 87 milioni di euro che rappresentavano la chiusura dello scorso anno e il consensus a 102 milioni.
Il presidente Massimo Moratti ha sottolineato che nella seconda metà del 2018 la raffineria potrà operare “a pieno regime”, in assenza di interventi manutentivi di rilievo programmati, ottenendo così risultati in crescita rispetto a quelli del primo semestre:
“Per il resto dell’anno il gruppo prevede margini di raffinazione positivi anche se in lieve calo rispetto all’esercizio 2017 e punta a conseguire un premio sopra il margine EMC Benchmark di 2,5-3 dollari al barile”.
Ma la borsa non si è rivelata per nulla positiva per le azioni Saras, che dopo la pubblicazione dei dati hanno fatto registrare uno scivolone arrivato fino al -1,91%, a quota 1,95 euro.
Un movimento al ribasso che va spiegato, secondo gli analisti di Fidentiis, in primis partendo dalle nuove sanzioni nei confronti dell’Iran, che potrebbero influire sull’azienda italiana nel breve termine.
© RIPRODUZIONE RISERVATA