Prosegue la battaglia della compagnia contro le false recensioni: bloccati 1 milione di giudizi ritenuti inattendibili
TripAdvisor blocca 1 milione di recensioni false. A renderlo noto la stessa piattaforma, che ha da poco diffuso il suo primo rapporto sulla trasparenza dei giudizi degli utenti.
Un numero altissimo quello relativo alle review giudicate inattendibili, che rappresenta però solo il 4,7% dei 66 milioni di contributi proposti nel 2018. Più nello specifico, di quel 4,7% solo un 2,1% è stato classificato alla voce ’recensioni palesemente false’, che oltre all’ostilità dello stesso sito si sono attirate in più tappe anche le attenzioni dell’Antitrust.
Almeno 30mila le operazioni sospette e con grossa probabilità truffaldine, arrestate sul nascere dalla piattaforma:
“Ogni recensione è stata analizzata utilizzando una tecnologia avanzata di individuazione frodi. In più, 2,7 milioni di recensioni sono state soggette a un’ulteriore valutazione umana da parte dei moderatori dei contenuti”,
ha spiegato la società tramite una nota a commento dei dati.
TripAdvisor blocca 1 milione di recensioni false
Tra le recensioni ritenute false e bloccate da TripAdvisor, il 91% viene etichettato alla voce ’positive condizionate’, ovvero tutti quei giudizi estremamente vantaggiosi per le attività solo a causa di espliciti interessi o legami degli stessi recensori nei confronti delle aziende.
Si attesta invece al 6% la quota delle recensioni ’negative condizionate’, vale a dire quelle review negative e penalizzanti mosse anche in questo caso solo da interessi specifici e legami, che spingono spesso a gettare discredito su determinate attività a vantaggio di altre.
Ancora più ridotto ma particolarmente attenzionato è invece quel 3% di recensioni a pagamento, illecito penalizzato sempre più duramente dal sito negli ultimi mesi. I Paesi che si sono mostrati maggiori «trasgressori», con riferimento al 2018, sono stati Russia, India e Stati Uniti.
Mentre nel complesso a pubblicare le attuali 760 milioni di recensioni presenti sul sito sono stati in prevalenza utenti europei (53%), seguìti da nordamericani (23%) e asiatici (15%). I meno attivi risultano sudamericani, mediorientali e africani.
Il report fa luce anche su un altro importante aspetto: i numeri allontanano infatti dall’ipotesi di una prevalenza delle cosiddette recensioni scritte sull’onda emotiva, individuate da molti osservatori come un elemento prevaricante di TripAdvisor e caratterizzate da voti o del tutto positivi o del tutto negativi.
A certificarlo i punteggi medi, che si muovono tra i due estremi ma li toccano meno raramente di quanto si possa pensare.
34.643 è infine il numero di profili legati ad attività i cui illeciti sono stati interrotti sul nascere, e per questo penalizzati nel ranking della piattaforma. Se recidivi, incappano poi nel temuto bollino rosso con cui Tripadvisor certifica a tutti gli utenti l’inattendibilità dei profili.
Becky Foley, a capo del reparto sicurezza, ha commentato i numeri evidenziando i progressi fatti negli anni dal sito, ma non nascondendo il lavoro ancora da fare e l’importanza della collaborazione di altri colossi tech, che chiama direttamente in causa:
“Essere certi che TripAdvisor rappresenti una piattaforma fidata per consumatori e aziende è la priorità per noi. Negli anni abbiamo continuato a fare progressi con i nostri sistemi avanzati di individuazione delle frodi, ma è una battaglia quotidiana e siamo ancora lontani dall’essere del tutto soddisfatti. Anche se stiamo vincendo la battaglia alle recensioni false, possiamo proteggere solo il ’nostro angolo di internet’: finché altre piattaforme non risponderanno in maniera più aggressiva, i truffatori continueranno a sfruttare i business più piccoli per estorcere loro denaro. È tempo che realtà come Google e Facebook scendano in campo per unirsi a noi nel contrastare il problema”.
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