I prezzi di Banco BPM hanno rotto la trendline che sosteneva l’ultima gamba di rialzo. Operativamente, si potrebbero valutare strategie short con i Turbo Certificate di BNP Paribas sull’eventuale re-test dell’ostacolo dinamico
Il forte rialzo che ha accompagnato le azioni Banco BPM dalla seconda parte di agosto 2019 sembra aver iniziato un primo movimento correttivo.
Banco BPM, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Quanto detto è evidenziato dalla serie di massimi decrescenti messa in luce dalla trendline che unisce i top del 17 ottobre e del 7 novembre 2019, che ha recentemente respinto l’avanzata dei compratori.
Nella seduta di ieri poi, i prezzi dell’istituto di credito hanno messo sotto pressione la linea di tendenza ottenuta collegando i minimi del 13 agosto a quelli del 7 ottobre scorsi.
Se i corsi dovessero confermare la violazione di questo livello di concentrazione di domanda, potrebbe iniziare una correzione fino al supporto a 1,9505 euro che, in caso di rottura, avrebbe la possibilità di traghettare le quotazioni verso area 1,892 euro.
A ridosso di questa zona transitano sia la media mobile semplice a 200 giorni, che il livello dinamico di lungo periodo disegnato con i massimi del 20 e 27 settembre 2019.
Su questi supporti, gli acquirenti potrebbero tentare di rialzare nuovamente la testa, proseguendo di fatto il movimento ascendente degli scorsi mesi.
Strategie operative su Banco BPM
Operativamente, si potrebbe sfruttare un ritorno a 2,047 euro per implementare una strategia di natura short con stop loss a 2,14 euro, e obiettivo principale a 1,95 euro. Il target più ambizioso è invece individuabile a 1,90 euro.
Per questa strategia, si adatta particolarmente bene il Certificato Turbo Short di BNP Paribas con ISIN NL0013882509 e leva 3,47.
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