Le quotazioni di Ferrari stanno mostrando i primi segnali di debolezza del solido uptrend in cui sono inserite. Operativamente, si potrebbero implementare delle strategie di stampo short da questi livelli con i Turbo Certificates di BNP Paribas
Nelle scorse sedute, l’uptrend delle azioni Ferrari ha mostrato il primo vero segnale di deterioramento da inizio anno.
Ferrari, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Uno dei primi segnali di difficoltà è stato fornito dalla rottura della linea di tendenza ascendente che unisce i lows del 2 gennaio a quelli del 6 maggio 2019. Al momento del retest di questo ostacolo, i venditori sono riusciti a dar vita ad un pattern di bearish Engulfing con le barre del 13 e 14 agosto scorsi.
A indebolire la struttura grafica delle quotazioni si inserisce anche il breakout della trendline di breve periodo ottenuta collegando i minimi del 27 giugno a quelli del 31 luglio 2019.
Ora i prezzi sembrano mirare a 137,95 euro, area di transito del supporto statico lasciato in eredità dai top dell’11 luglio 2019: una violazione di questo livello darebbe al fronte ribassista l’opportunità di incrementare la sua pressione almeno fino a quota 130 euro.
Quest’ultima zona corrisponde sia ad un livello grafico orizzontale, sia al 31,8% del ritracciamento di Fibonacci disegnato dai minimi del 2 gennaio ai massimi del 16 luglio scorsi.
Oltre a questo, a corroborare l’ipotesi di una prosecuzione degli impulsi di vendita si inserisce la divergenza di inversione bearish che si osserva sull’RSI settato a 14 periodi.
Strategie operative su Ferrari
Vista la serie di elementi che supportano l’ipotesi di un prossimo andamento discendente dei prezzi, si potrebbe valutare una strategia di matrice short da 140,28 euro, con stop loss a 146,20 euro e obiettivo principale a 133 euro. Il target più ambizioso sarebbe invece individuabile a 130 euro. Questo tipo di operatività potrebbe essere implementata con il certificato Turbo Short di BNP Paribas di ISIN NL0013644263 e leva 4,23.
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