I prezzi di Ferrari stanno faticando a superare la coriacea area resistenziale a 150 euro. Vediamo come impostare una possibile strategia operativa con i Turbo Certificates di BNP Paribas
Nelle scorse sessioni, le azioni Ferrari hanno frenato la loro ascesa, entrando in difficoltà sulla soglia psicologica dei 150 euro.
Ferrari, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Graficamente, a respingere l’avanzata dei compratori sono stati principalmente due elementi: il primo riconducibile alla media mobile semplice a 200 giorni, il secondo al livello orizzontale espresso dai minimi dell’11 novembre 2019.
Oltre a questo, tale zona di concentrazione di offerta è corroborata dal 61,8% del ritracciamento di Fibonacci disegnato su tutto l’impulso discendente messo a segno tra l’inizio e la prima metà dello scorso marzo.
Vista l’importanza dell’attuale area resistenziale, un nuovo segnale di debolezza potrebbe far scattare nuove vendite, le quali avrebbero la possibilità di estendersi in primis a 134,07 euro, dove transita la linea di tendenza ottenuta collegando i top del 17 e 25 luglio 2020.
Se invece i prezzi riuscissero a ripartire al di sopra dei 150 euro, si avrebbe un segnale positivo, con i corsi che avrebbero la possibilità di venire attirati dal gap down aperto dal 24 febbraio 2020.
Strategie operative su Ferrari
Dal punto di vista operativo, si potrebbe sfruttare l’importanza della resistenza in atto per valutare strategie di natura short da 145 euro. Lo stop loss sarebbe localizzato a 151,5 dollari, mentre l’obiettivo principale a 137,2 euro. Il target finale sarebbe invece identificabile a 135 euro.
Per questo tipo di operatività, si adatta bene il certificato Turbo Short di ISIN NL0014035990 e leva 4,3.
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