I corsi di Intesa Sanpaolo hanno iniziato a rallentare a ridosso di un livello statico. Vediamo come impostare l’operatività con i Turbo Certificates di BNP Paribas
Nelle scorse sedute, le quotazioni di Intesa Sanpaolo sono riuscite a rimbalzare, ritracciando parte della discesa iniziata l’8 giugno 2020, quando sono state respinte dall’ostacolo a 1,8378, fornito dal livello di apertura del gap down del 9 marzo 2020.
Intesa Sanpaolo, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Il movimento correttivo è stato poi frenato, con i prezzi che sono riusciti a riassorbire la discesa fino al 61,8% del ritracciamento di Fibonacci disegnato dai top dell’8 ai minimi del 154 giugno 2020. Oltre a questo, durante questa ripartenza il titolo ha delineato una certa perdita di forza, lateralizzando sul livello statico espresso dai lows dell’1,6866 euro.
Al momento, le quotazioni sembrano dirette verso 1,4818 euro, dove passa il supporto lasciato in eredità dai top del 28 aprile 2020. A corroborare tale ipotesi è anche la situazione dell’RSI settato a 14 periodi, che veleggia ancora su valori elevati.
Un segnale positivo verrebbe invece fornito con un passaggio dei prezzi al di sopra di 1,77 euro. Se ciò dovesse accadere, vi sarebbero maggiori possibilità di assistere ad un ritorno verso i 2 euro, dove transita la media mobile semplice a 200 giorni e dove verrebbe chiuso il gap down dello scorso 6 marzo.
Strategie operative su Intesa Sanpaolo
Operativamente, si potrebbero valutare strategie di natura short in caso di discesa dei corsi a 1,67 euro. Lo stop loss andrebbe posto in zona 1,765 euro, mentre l’obiettivo principale a 1,566 euro. Il target finale sarebbe invece identificato a 1,50 euro.
Per questa strategia, si adatta il Certificato Turbo Short di BNP Paribas con ISIN NL0014269573 e leva 2,9.
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