I prezzi dell’oro stanno tentando di reagire dopo la serie di vendite che li ha colpiti negli scorsi mesi. Impostiamo l’operatività con i Turbo Certificates di BNP Paribas
Da diverse sessioni, le quotazioni dell’oro stanno tentando di rimbalzare dopo la discesa messa a segno tra il 4 settembre e il 12 novembre 2019.
Oro, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Dopo aver segnato i top dal 12 aprile 2013 infatti, per i valori del prezioso per eccellenza è iniziata una fase ribassista, che ha permesso ai venditori di violare il supporto fornito dalla trendline che unisce i massimi del 25 giugno a quelli del 19 luglio 2019.
A seguito di un veloce impulso ribassista poi, i corsi sono arrivati alla linea di tendenza ottenuta collegando i minimi dell’1 e 2 luglio scorsi. Su questa zona, i prezzi hanno iniziato a reagire, dando vita a un tentativo di ripresa che però, al momento, non è riuscito a portarsi al di sopra del livello dinamico che unisce i massimi del 4 e 24 settembre 2019: solo con un breakout di tale livello i compratori avranno maggiori probabilità di ritornare sopra i 1.500 dollari l’oncia.
Al contrario, discese sotto quota 1.445,70 dollari darebbero modo agli operatori ribassisti di incrementare la loro pressione verso la soglia psicologica a 1.400 dollari, dove transita anche la media mobile semplice a 200 giorni.
In generale comunque, il metallo giallo evidenzia una struttura ancora positiva, e le discese sono considerabili come occasioni di acquisto.
Strategie operative sull’oro
Da un punto di vista operativo, si potrebbero valutare strategie di natura long in caso di superamento di 1.474,60 dollari. Lo stop loss andrebbe posto a 1.440 dollari, mentre l’obiettivo principale a 1512 dollari. Il target più ambizioso è invece localizzato a 1.518 dollari l’oncia. Per questo tipo di operatività, si adatta particolarmente bene il certificato Turbo Long di BNP Paribas con ISIN NL0014037236 e leva 5,79.
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