Sono moltissimi i bonus in vigore nel 2024 per il sostegno delle famiglie con figli, vediamo cosa spetta e cosa resta nel 2025.
Quali sono i bonus per le famiglie previsti nel 2024 e quali resteranno anche per il 2025? La normativa italiana ha sempre tutelato l’istituto della famiglia e, soprattutto negli ultimi anni ha previsto diversi bonus e incentivi per supportare economicamente i genitori con figli.
L’obiettivo è anche quello di incentivare nuove nascite, alla luce del calo della natalità in Italia. Proprio per questo, al fianco di alcuni sostegni “storici” come detrazioni fiscali, assegno unico, assegno di natalità e bonus nido, sono stati previsti altri bonus e agevolazioni destinati alle famiglie con figli.
Vediamo quali sono tutte le agevolazioni che spettano alle famiglie, i requisiti per averle e gli importi spettanti.
Bonus per le famiglie 2024
Sul fronte dei sostegni alle famiglie, la Legge di Bilancio 2024 ha introdotto delle novità importanti, come il bonus mamme in busta paga, che vanno sostenere l’economia dei nuclei familiari con figli insieme a misure strutturali già previste.
L’obiettivo primario del Governo è quello di incentivare la natalità per contrastare il calo demografico e, allo stesso tempo, dare una spinta concreta al lavoro femminile (lo scopo è quello di equipararlo come numeri a quello maschile) fornendo alle mamme lavoratrici tutta una serie di strumenti che rendano più agevole continuare l’attività lavorativa armonizzandola con il lavoro di cura dei figli.
In quest’ottica si inseriscono interventi come la maggiorazione dell’assegno unico per il secondo figlio e il bonus mamme in busta paga, con l’obiettivo di mettere a disposizione delle famiglie più soldi.
Ma non sono le sole agevolazioni previste. Di seguito una panoramica completa tutti i bonus di cui le famiglie possono usufruire in Italia.
1) Assegno unico
La misura principale disposta dal Governo per il sostegno dei nuclei familiari con figli è l’assegno unico per i figli. Si tratta di una misura strutturale e universale che spetta a tutti i genitori con figli di età non superiore ai 21 anni (solo per i figli invalidi il beneficio spetta indipendentemente dall’età e anche successivamente al compimento dei 21 anni).
L’assegno, che come abbiamo detto spetta per tutti i figli indipendentemente dal reddito delle famiglie, ha un importo più alto per i nuclei familiari che presentano l’Isee e hanno un valore entro i 17.090,61 euro ai quali spetta, mensilmente una somma pari a 199,40 euro.
Con Isee fino a 45.574,96 euro spetta un importo che scende al salire del valore, a chi ha un valore superiore a questo limite e a chi non ha Isee in corso di validità, è riconosciuto mensilmente un importo pari a 57 euro al mese.
Spetta, sull’ammontare dell’assegno, una maggiorazione del 50% per i figli successivi al secondo e per i figli che hanno fino a 1 anno di età. Per ricevere l’assegno è presentare apposita domanda all’Inps.
2) Bonus mamme in busta paga
La novità assoluta del 2024 è stata l’introduzione del bonus mamme in busta paga che porta uno stipendio netto più alto. Il beneficio che consiste in uno sgravio totale dei contributi a carico della lavoratrice (9,19%) spetta alle mamme:
- con almeno 3 figli fino al compimento dei 18 anni del figlio più piccolo (e comunque fino al 31 dicembre 2026);
- con almeno 2 figli fino al compimento dei 10 anni del figlio più piccolo (e fino al 31 dicembre 2024).
L’esenzione non comporta una diminuzione della pensione futura perché i contributi non versati dalla lavoratrice sono versati dallo Stato. Lo sgravio, che spetta fino a un massimo di 3.000 euro l’anno, indipendentemente dal reddito della lavoratrice.
Per avere diritto al beneficio bisogna presentare al proprio datore di lavoro una certificazione che contenga i codici fiscali dei figli.
3) Bonus nido
Il bonus asilo nido è un sostegno economico riconosciuto alle famiglie con figli che non hanno compiuto i 3 anni per favorire l’inserimento all’interno degli asili nido (in alternativa è possibile ricevere un bonus a titolo di rimborso per le forme di assistenza domiciliare per i bambini della stessa età). Il beneficio corrisponde a un rimborso totale o parziale della spesa sostenuta per l’iscrizione all’asilo nido e la retta mensile.
L’importo del bonus nido varia in base al reddito del nucleo familiare e sono riconosciuti:
- 3.000 euro ai nuclei familiari con Isee fino a 25.000 euro (272 euro al mese circa);
- 2.500 euro ai nuclei familiari con Isee fino a 40.000 euro (227 euro al mese circa);
- 1.500 euro ai nuclei familiari con Isee superiore a 40.000 euro (136 euro al mese circa).
In ogni caso il contributo erogato non può eccedere mensilmente la retta mensile pagata. Nel 2024, poi, il bonus è stato potenziato prevedendo un incremento di 600 euro per i figli successivi al primo (solo se nati nel 2024) a patto che nel nucleo ci sia almeno un figlio che non ha compiuto 10 anni di età.
4) Congedo parentale
Il congedo parentale che spetta ai genitori fino al compimento dei 12 anni del figlio, nel 2024 viene arricchito da una mensilità in più. Anche se questo congedo, facoltativo, è retribuito al 30% dello stipendio, prevede la prima mensilità retribuita all’80%, ma deve essere utilizzata entro il compimento del sesto anno di vita del figlio. A poter richiedere il congedo sono sia il padre che la madre.
La Legge di Bilancio 2024 introduce una mensilità in più da utilizzare entro il compimento del sesto anno del bambino, retribuita al 60%. Restano invariati gli altri 7 mesi di congedo indennizzati al 30% e fruibili entro i primi 12 anni di vita del figlio.
Il congedo deve essere ripartito tra i genitori: spettano 3 mesi di congedo a ognuno dei genitori mentre i restanti 3 mesi possono essere fruiti dall’uno o dall’altro (9 mesi di congedo totale spettante che possono essere fruiti nel massimo di 6 mesi a genitore).
5) Assegno di inclusione
Con la fine del RdC è entrato in vigore l’Assegno di Inclusione, destinato alle famiglie che hanno almeno una componente minorenne, disabile o over 60 anni. Per averne diritto il nucleo familiare deve avere un Isee che non supera i 9.360 euro annui e, in questo caso spetta un’integrazione al reddito fino a 500 euro al mese (importo che va moltiplicato per la scala di equivalenza).
6) Carta cultura e del merito
Per i figli maggiorenni spettano due nuovi bonus che hanno debuttato nel 2024 e che sono andati a sostituire il bonus 18 anni (bonus cultura):
- Carta cultura giovani, di importo pari a 500 euro da spendere per formazione e cultura: spetta a chi ai nati nel 2005 (da richiedere nel 2024) che appartengono a un nucleo familiare con Isee fino a 35.000 euro;
- carta del merito, sempre da 500 euro, che spetta ai giovani che per l’anno scolastico 2023/2024 hanno superato la maturità con il massimo dei voti.
7) Carta acquisti
Un altro bonus famiglia destinato a chi ha figli è la Carta acquisti che può essere richiesta dai nuclei familiari che hanno un Isee non superiore a 8.052,75 euro (per chi ha compiuto i 75 anni tale valore è aumentato a 10.737 euro). Per averne diritto nel nucleo familiare deve essere presente o un minore di 3 anni o un over 65.
Si tratta di una carta ricaricabile che deve essere richiesta dagli aventi diritto e sulla quale viene ricaricato un importo pari a 80 euro ogni 2 mesi per pagare la spesa e per pagare utenze di luce e gas.
8) Assegno maternità dai comuni
Le mamme in caso di nascita, adozione o affidamento, possono richiedere l’assegno di maternità dei Comuni. Il beneficio può essere richiesto solo dalle donne che non hanno diritto al congedo di maternità Inps per mancanza di copertura contributiva (ma possono accedervi anche le donne che, pur lavorando, non hanno accesso all’indennità di maternità Inps).
Per vedersi liquidare l’assegno dai Comuni è necessario che la donna appartenga a un nucleo familiare con Isee fino a 20.221, 13 euro. Nel caso si risponda a tutti i requisiti richiesti il Comune riconosce un assegno di maternità per 5 mesi di importo pari a 404,17 euro al mese (e per un totale di 2.020,85 euro). La richiesta per il beneficio va presentata direttamente al Comune di residenza entro 6 mesi dalla nascita, l’adozione o l’affidamento del figlio.
9) Detrazioni in busta paga
Anche se le detrazioni in busta paga per i figli sono state assorbite dall’Assegno unico per i figli, va sottolineato che ancora spettano per figli che hanno compiuto i 21 anni (e non percepiscono più l’assegno unico e per quelli che ancora lo percepiscono perché disabili a patto di aver compiuto sempre i 21 anni).
Per aver diritto alle detrazioni, che teoricamente ammontano a 950 euro l’anno da riproporzionare al reddito effettivo, è necessario che il figlio sia fiscalmente a carico. Il figlio è considerato a carico nel caso che abbia:
- fino a 24 anni e reddito fino a 4.000 euro l’anno;
- 24 anni compiuti (o più) e reddito fino a 2.840,51 euro.
10) Fringe benefit più alti
Un bonus poco considerato che, però, risulta essere un aiuto per le famiglie è l’innalzamento dei limiti dei fringe benefit esentasse per il 2024. La soglia dei fringe benefit, che nel 2023 era fissata a 258 euro l’anno, nel 2024 è stata innalzata a 1.000 euro per la generalità dei lavoratori. Per tutti i dipendenti con figlio a carico, però, questo limite è aumentato a 2.000 euro. Da sottolineare che si tratta di una misura strutturale che, quindi, resterà in vigore anche negli anni a venire.
11) Detrazione spese sostenute per i figli
Ai contribuenti spetta un’altra importante agevolazione in sede di dichiarazione dei redditi: per i figli a carico possono essere portate in detrazione al 19% numerose spese sostenute. Tra le più importanti ricordiamo:
- le spese scolastiche per l’istruzione di ogni ordine e grado su un tetto massimo di 800 euro per ogni figlio;
- le spese universitarie l’importo della detrazione cambia in base alla zona di residenza e al settore di studi scelto;
- le spese per le gite scolastiche che rientrano nelle spese di istruzione;
- le spese sostenute per la mensa che rientrano nelle spese di istruzione;
- spese sportive per i figli con età compresa tra 5 e 18 anni su una spesa massima di 250 euro l’anno per ogni figlio;
- la spesa sostenuta per l’acquisto dell’abbonamento ai trasporti pubblici per un tetto massimo di spesa totale di 250 euro;
- le spese mediche e sanitarie oltre la franchigia dei 129,11 euro senza tetto massimo di spesa
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12) Bonus libri di testo
Questo è un bonus previsto a livello Regionale e per capire se spetta bisogna consultare i bandi della propria Regione di residenza.
I bandi per il bonus libri sono previsti dalla Regione, ma in ogni caso le istanze sono raccolte dai Comuni che si impegnano anche ad erogare il beneficio. Si tratta di un contributo importante, visto che le famiglie sono costrette ad affrontare una spesa che può arrivare anche a 500 euro per ogni figlio per i libri di scuola per medie e superiori.
13) Bonus musica
Il bonus musica è un incentivo che permette di portare in detrazione al 19% le spese sostenute dalla famiglia per far studiare musica ai figli. Il tetto massimo di spesa su cui è possibile ottenere la detrazione è di 1.000 euro (spetta, quindi, una detrazione massima di 190 euro).
Chi può richiedere il bonus musica in dichiarazione dei redditi? Si può richiedere se il figlio che ha studiato musica ha tra i 5 e i 18 anni e il nucleo familiare ha un reddito che non supera i 36.000 euro l’anno.
Le spese che danno diritto alla detrazione sono quelle sostenute per frequentare corsi presso:
- conservatori di musica;
- scuole di musica iscritte in registri nazionali;
- istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam) legalmente riconosciute ai sensi della legge 21 dicembre 1999, n. 508;
- cori, bande e scuole di musica riconosciute da una pubblica amministrazione.
Bonus famiglie con Isee basso
Ci sono una serie di bonus che spettano alle famiglie in presenza di Isee basso. Per queste agevolazioni non è richiesto che in famiglia sia presente un minore o, più in generale, un figlio. Va considerato che, però, per le famiglie numerose, con diversi figli, il reddito disponibile è sempre molto limitato e che è molto probabile che l’Isee si abbassi dando diritto ai benefici che elencheremo di seguito.
14) Bonus bollette telefono
Si tratta di un bonus previsto dall’AGCom per i clienti Tim con offerta voce che prevede una riduzione del 50% dell’importo dell’abbonamento voce del telefono (che ha, così, un prezzo di 9,44 euro al mese) e 30 minuti di chiamate gratuite al mese.
Il beneficio è riconosciuto ai nuclei familiari con Isee non superiore a 8.112,23 euro.
Un altro sconto è previsto anche per i titolari di Carta Acquisti che si troverebbero a pagare l’abbonamento del servizio telefonico solo 14,69 euro al mese.
15) Bonus sociale luce e gas
Il bonus sociale è previsto dall’Arera è riguarda le bollette di luce e gas. Non serve presentare nessuna domanda, ma basta avere un Isee in corso di validità di valore non superiore a 9.530 euro (per i nuclei numerosi con almeno 4 figli il valore Isee è aumentato a 20.000 euro).
Gli importi previsti per chi fruisce del bonus sociale possono essere consultati sul sito dell’Arera, in ogni caso costituisce un ottimo incentivo per le famiglie a basso reddito che si troveranno a sostenere una spesa per bollette di luce e gas nettamente inferiore.
16) Bonus Idrico nel bonus sociale
Nel bonus sociale, oltre agli sconti previsti per le bollette di luce e gas, è previsto un importante altro bonus, quello idrico. In questo cas è previsto che per ogni componente del nucleo familiare siano concessi 50 litri di acqua al giorno gratis (18,25 metri cubi di acqua l’anno).
Si tratta del quantitativo di acqua minimo che è necessario a soddisfare i bisogni personali e proprio per questo motivo lo sconto in bolletta sarò rappresentato proprio dallo scorporo di questi consumi.
Il bonus è riconosciuto alle famiglie con Isee non superiore a 9.530 euro (per i nuclei numerosi con almeno 4 figli il valore Isee è aumentato a 20.000 euro).
17) Bonus affitti morosità incolpevole
Il bonus affitti, previsto dal Fondo per morosità incolpevole consente di avere un contributo per integrare il canone di locazione. Per averne diritto è necessario trovarsi in una situazione di oggettiva difficoltà economica che non consenta di pagare l’affitto (uno dei requisiti è, per esempio, l’aver perso il lavoro).
Il contributo spetta in presenza di Isee non superiore a 7.086,94 euro.
18) Esenzione ticket sanitario bambini
Anche se l’esenzione del ticket sanitario è prevista in diversi casi, per le famiglie con figli piccoli è importante sottolineare l’esistenza di questo bonus che permette di non pagare il ticket per i figli con età fino a 6 anni.
Per i nuclei familiari che hanno reddito complessivo fino a 36.151,98 euro i figli fino a 6 anni sono esentati dal pagamento del ticket sanitario.
Per reddito, inoltre, è possibile ottenere l’esenzione nel caso di disoccupati e familiari a carico a patto che il nucleo familiare abbia reddito complessivo che non superi gli 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed a cui aggiungere ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico.
Quali bonus restano nel 2025?
I bonus elencati sopra e validi nel 2024, saranno riconfermati tutti anche nel 2025: si tratta, infatti, di misure strutturali che non hanno necessità di essere prorogate.
L’unica misura che fa eccezione e che potrebbe non essere riconosciuta il prossimo anno è il bonus mamme in busta paga per le donne con solo due figli: per queste lavoratrici, infatti, il beneficio termina il 31 dicembre 2024 e per essere erogato anche nel 2025 c’è bisogno che intervenga una proroga in Legge di Bilancio 2025.
Anche se diverse ipotesi vorrebbero il bonus mamme erogato anche alle lavoratrici autonome (oggi spetta solo alle dipendenti) e prorogato anche per le mamme con due figli, per avere certezza che lo sgravio sia confermato esattamente come nel 2024 bisognerà attendere il testo definitivo della manovra di fine anno.
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