Assegno di inclusione 2025, la guida completa. Requisiti, importi e date di pagamento

Simone Micocci

31 Dicembre 2024 - 12:07

Nuove regole per l’accesso all’Assegno di inclusione, come pure per il calcolo dell’importo. Ecco cosa è cambiato con la legge di Bilancio 2025.

Assegno di inclusione 2025, la guida completa. Requisiti, importi e date di pagamento

L’Assegno di inclusione cambia nel 2025 per effetto di quanto stabilito dalla legge di Bilancio appena approvata dal Parlamento. E ci sono ottime notizie, perché le modifiche apportate incrementano tanto la platea, intervenendo sui requisiti, quanto gli importi della prestazione che da oltre un anno ha preso il posto del Reddito di cittadinanza.

Questa modifica è dovuta al fatto che il governo ha ritenuto fosse necessario riconoscere l’Assegno di inclusione a più persone visto che il numero di beneficiari era inferiore rispetto a quello che era stato inizialmente previsto. Per questo dal prossimo anno cambia la soglia Isee ma anche i limiti di reddito entro cui stare per averne diritto. Novità che intervengono anche sul calcolo dell’Assegno di inclusione, con le famiglie che dal prossimo anno ricevono più soldi rispetto al 2024.

Non ci sono però solo buone notizie: va detto che nel 2025 per molte famiglie termina il primo periodo di fruizione della misura, il che comporterà un periodo di sospensione della durata di un mese. E non solo, perché a decorrere dal periodo successivo il termine per la fruizione continuativa dell’Assegno di inclusione viene ridotto a 12 mesi.

Alla luce delle recenti modifiche è dunque necessario aggiornare la nostra guida sull’Assegno di inclusione, facendo chiarezza su quali sono i requisiti aggiornati e come questi vanno a incidere sul calcolo dell’importo. E ancora, di seguito trovate anche il calendario con tutti i pagamenti, ufficializzato dall’Inps nei giorni scorsi, e le date in cui è prevista la decadenza della prestazione nel corso del 2025.

Circolare Inps n. 105 del 16 dicembre 2023
Clicca qui per una guida completa al nuovo Assegno di inclusione.

Cos’è

È il decreto legge n. 48 del 4 maggio 2023, coordinato con la legge di conversione n. 85 del 3 luglio 2023, a disciplinare l’Assegno di inclusione quale “misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro”.

Un po’ come il Reddito di cittadinanza - con il quale come vedremo di seguito non mancano le analogie - con la differenza che l’Assegno di inclusione sarà riservato a quei nuclei familiari che hanno al loro interno almeno un componente che fa parte di una delle seguenti categorie:

  • minorenne;
  • disabile;
  • over 60.

Ne hanno diritto anche quei nuclei familiari in cui sono presenti “dei componenti in condizione di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione”. A tal proposito, come specificato dal decreto n. 154/2023 del ministero del Lavoro, la condizione di svantaggio - che deve sussistere prima della presentazione della domanda dell’Adi - è strettamente legata agli obiettivi e alla durata degli interventi e dei servizi previsti nel percorso di accompagnamento verso l’autonomia o del progetto di assistenza individuale, nell’ambito della presa in carico sociale o sociosanitaria.

A chi spetta

Possono richiedere l’Assegno di inclusione - erogato sulla Carta di Inclusione - i cittadini Ue, o un suo familiare titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, come pure i cittadini di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, ovvero titolare dello status di protezione internazionale.

È poi necessario essere residenti in Italia per almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 anni in modo continuativo.

La buona notizia è che dal 2025 il limite Isee è più alto rispetto a quello richiesto per il Reddito di cittadinanza: per godere dell’Assegno di inclusione, infatti, basterà non superare i 10.140 euro.

Parametro di scala di equivalenza

Un capitolo a parte lo merita il parametro di scala di equivalenza, ossia quel valore che tiene conto della composizione del nucleo familiare sia per definire il requisito reddituale che per l’importo spettante.

Nel dettaglio, il parametro di scala verrà così calcolato:

  • valore pari a 1 per il richiedente;
  • 0,50 per ciascun altro componente con disabilità o non autosufficiente;
  • 0,40 per ciascun altro componente con età pari o superiore a 60 anni;
  • 0,40 per un componente maggiorenne con carichi di cura (chi si occupa di minori di età inferiore ai 3 anni o di 3 o più figli minori o di componenti con disabilità o non autosufficienza);
  • 0,30 per ciascun altro componente adulto in condizione di grave disagio bio-psico-sociale e inserito in programmi di cura e di assistenza certificati dalla pubblica amministrazione;
  • 0,15 per i figli di età inferiore ai 2 anni;
  • 0,10 per ogni ulteriore minore di età superiore ai 2 anni.

Il valore massimo può arrivare a 2,2, 2,3 in caso di disabili gravi nel nucleo familiare.

Limite di reddito

Il limite di reddito da non superare per avere diritto all’Assegno di inclusione dal 2025 sale a 6.500 euro per la persona sola da moltiplicare per il parametro di scala di equivalenza nel caso di nuclei più numerosi.

Inoltre, per quei nuclei composti esclusivamente da persone con più di 67 anni di età, oppure con grave disabilità, per i quali si parla di “pensione di inclusione”, il limite di reddito è pari a 8.190 euro.

Limite patrimoni

Per quanto riguarda i patrimoni viene stabilito che quello immobiliare non deve superare i 30 mila euro: in questo non è compresa la prima casa di proprietà, ma solo quando ha un valore ai fini Imu superiore a 150.000 euro.

Il patrimonio mobiliare, invece, ha un limite di 6.000 euro, la cui soglia viene accresciuta di 2.000 euro per ogni componente del nucleo successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro, con l’aggiunta di altri 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo.

Inoltre, per ogni componente con disabilità si aggiungono altri 5.000 euro, 7.500 euro nel caso di grave disabilità o non autosufficienza.

Gli altri requisiti

Dopodiché viene ripreso lo stesso schema del Reddito di cittadinanza, escludendo ad esempio dai nuclei beneficiari quelli in cui risultano proprietari di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. - o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc. - immatricolati la prima volta nei 36 mesi antecedenti la richiesta. Da tale limite sono escluse auto e moto per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità.

L’accesso all’Assegno di inclusione è precluso anche ai componenti intestatari di navi e imbarcazioni da diporto o di aeromobili di ogni genere.

Inoltre, non può presentare richiesta dell’Assegno di inclusione chi nei 10 anni precedenti alla richiesta è stato sottoposto a misura cautelare personale. Vengono esclusi anche i nuclei in cui il componente risulta aver rassegnato le dimissioni nei 12 mesi successivi alla data delle dimissioni (eccetto il caso delle dimissioni per giusta causa).

Importo

L’Assegno di inclusione ha un importo base di 541,66 euro al mese (6.500 euro l’anno), con l’aggiunta del rimborso per la componente affitto fino a un massimo di 303,33 euro euro. Nel caso di coloro che prendono la pensione di inclusione, invece, l’importo passa a 682,50 euro (8.190 euro l’anno), più 162,50 euro di rimborso del canone di locazione.

Dalla soglia massima prevista, però, va sottratto il reddito familiare. Ciò significa, che per calcolare l’importo dell’Assegno di inclusione bisognerà utilizzare la seguente formula:

[(6.500 euro * parametro di scala di equivalenza) - Reddito familiare)]/12

L’importo massimo, alla luce delle recenti modifiche, passa a 1.191,65 euro, oppure 1.245,81 euro per i nuclei in cui ci sono persone con disabilità, con l’aggiunta poi della componente affitto per chi ne ha diritto.

A tal proposito, ecco una tabella con alcune indicazioni sugli importi spettanti in base alla tipologia del nucleo familiare:

Componente Parametro Valore 2024 Valore 2025
Richiedente 1,0 500 541,66
Ciascun altro componente con disabilità o non autosufficiente 0,5 250 270,83
Ciascun altro componente con età pari o superiore a 60 anni 0,4 200 216,66
Componente maggiorenne con carichi di cura (minori di 3 anni, 3 o più figli minori, o disabili/non autosufficienti) 0,4 200 216,66
Ciascun altro componente adulto in condizione di grave disagio bio-psico-sociale 0,3 150 162,50
Figli di età inferiore ai 2 anni 0,15 75 81,25
Ogni ulteriore minore di età superiore ai 2 anni 0,10 50 54,17

Durata

L’Assegno di inclusione ha una durata di 18 mesi. Decorso questo termine la prestazione decade e se ne può fare domanda solo dal mese successivo a quello in cui c’è stato l’ultimo pagamento, con la prestazione che in questo modo viene sospesa per un mese.

Il rinnovo è sempre possibile in quanto non ci sono limiti, tuttavia nei periodi successivi la durata si riduce a 12 mesi. A tal proposito, ecco una tabella che riassume le prossime scadenze dell’Assegno di inclusione in base a qual è stata la data del primo pagamento della misura.

Primo pagamento Adi Ultimo pagamento Adi Sospensione 2025 (e nuova domanda) Nuovo pagamento Adi Ultimo pagamento Adi Sospensione 2026 (e nuova domanda) Nuovo pagamento Successiva sospensione
Gennaio 2024 Giugno 2025 Luglio 2025 Agosto 2025 Luglio 2026 Agosto 2026 Settembre 2026 Settembre 2027
Febbraio 2024 Luglio 2025 Agosto 2025 Settembre 2025 Agosto 2026 Settembre 2026 Ottobre 2026 Ottobre 2027
Marzo 2024 Agosto 2025 Settembre 2025 Ottobre 2025 Settembre 2026 Ottobre 2026 Novembre 2026 Novembre 2027
Aprile 2024 Settembre 2025 Ottobre 2025 Novembre 2025 Ottobre 2026 Novembre 2026 Dicembre 2026 Dicembre 2027
Maggio 2024 Ottobre 2025 Novembre 2025 Dicembre 2025 Novembre 2026 Dicembre 2026 Gennaio 2027 Gennaio 2028

Cumulabilità con Assegno unico e Supporto per la formazione e il lavoro

Come abbiamo avuto modo di notare, a essere svantaggiati dal nuovo calcolo del parametro di scala di equivalenza sono perlopiù i nuclei familiari con figli minorenni e quelli in cui ci sono componenti occupabili.

Tuttavia, va considerato che rispetto a chi prende il Reddito di cittadinanza vi è possibilità di “arrotondare” quanto percepito attraverso altre forme di sostegno:

  • intanto è bene sottolineare che a chi prende l’Assegno di inclusione l’Assegno unico verrà pagato per intero, e non solamente un’integrazione come nel caso del Rdc;
  • inoltre, è vero che gli occupabili non sono inclusi nel parametro di scala ma questi possono fare domanda del Supporto per la formazione e il lavoro (SFL) così da poter godere di un bonus di 500 euro dal 2025 per un massimo di 12 mensilità (ma solo se l’Isee è inferiore a 10.140 euro)

Grazie a questi due nuovi strumenti è possibile che l’entrata mensile possa essere persino maggiore rispetto a quanto fino a oggi percepito con il Reddito di cittadinanza. Tuttavia, le due prestazioni sono cumulabili fino a un massimo di 3.000 euro l’anno.

Le altre condizioni

Laddove nel nucleo familiare siano presenti persone occupabili, bisognerà prendere parte a un percorso di orientamento e ricerca del lavoro che obbliga il beneficiario ad accettare qualsiasi offerta di lavoro che verrà presentata dai servizi per il lavoro.

Nel dettaglio, si partirà dall’iscrizione al sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl) dopodiché si verrà contattati dagli uffici territoriali di servizi sociali e centri per l’impiego per una valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo.

Chi è nella condizione di poter lavorare andrà a sottoscrivere il patto per il lavoro, come oggi per il Rdc, e dovrà impegnarsi nel frequentare corsi di formazione e prendere parte a iniziative di orientamento. Per chi non lo fa scatta la decadenza della misura.

Il vantaggio è che, oltre agli sgravi assunzione già in essere, le aziende che assumeranno un percettore di Assegno di inclusione potranno godere di un esonero del 100% dei contributi previdenziali dovuti fino a un massimo di 8.000 euro l’anno.

Il calendario dei pagamenti

Concludiamo con il calendario completo per i pagamenti dell’Assegno di inclusione nel 2025, tanto per la prima ricarica quanto per i rinnovi successivi. Ecco la tabella completa con tutte le date.

Mese Date primi pagamenti e arretrati spettanti Date disponibilità importi sulle carte di inclusione
Gennaio 2025 Mercoledì 15 gennaio 2025 Lunedì 27 gennaio 2025
Febbraio 2025 Sabato 15 febbraio 2025 Giovedì 27 febbraio 2025
Marzo 2025 Sabato 15 marzo 2025 Giovedì 27 marzo 2025
Aprile 2025 Martedì 15 aprile 2025 Sabato 26 aprile 2025
Maggio 2025 Giovedì 15 maggio 2025 Martedì 27 maggio 2025
Giugno 2025 Sabato 14 giugno 2025 Venerdì 27 giugno 2025
Luglio 2025 Martedì 15 luglio 2025 Lunedì 28 luglio 2025
Agosto 2025 Giovedì 14 agosto 2025 Mercoledì 27 agosto 2025
Settembre 2025 Lunedì 15 settembre 2025 Sabato 27 settembre 2025
Ottobre 2025 Mercoledì 15 ottobre 2025 Lunedì 27 ottobre 2025
Novembre 2025 Sabato 15 novembre 2025 Giovedì 27 novembre 2025
Dicembre 2025 Lunedì 15 dicembre 2025 Sabato 20 dicembre 2025

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