Tutto quello che non vi dicono sugli investimenti in Cina

Tommaso Scarpellini

9 Febbraio 2025 - 11:26

La Cina affronta sfide economiche complesse, tra crisi immobiliare, contrazione dei consumi e minacce tariffarie, ma risponde con strategie mirate. Quali saranno le prospettive future?

Tutto quello che non vi dicono sugli investimenti in Cina

Negli ultimi anni, l’economia cinese ha affrontato una serie di sfide significative che hanno messo in discussione la sua traiettoria di crescita. Tuttavia, mentre molti osservatori si concentrano sulle difficoltà del paese, pochi considerano un aspetto cruciale: la Cina non è solo vittima di queste problematiche, ma sta reagendo con forza e strategia.

La Cina è la seconda economia più forte al mondo e sta affrontando le sue sfide con un mix di politiche fiscali, manovre commerciali e strategie di crescita interna.

Ciò che dovrebbe realmente preoccupare un investitore potrebbe essere la mancanza di trasparenza su dati economici e finanziari. Ma dando per giusto ciò che Pechino comunica, le misure di stimolo e la reazione della Cina all’imposizione tariffaria degli USA potrebbero rappresentare due risposte risolutive, con forte probabilità di ripercussioni reali sull’economia del Paese e non solo. In sostanza, cosa sta veramente accadendo e Cina e come leggere questa situazione?

Le sfide della Cina: mercato immobiliare e consumi interni in crisi

Uno dei problemi più evidenti che la Cina sta affrontando riguarda il settore immobiliare, un tempo colonna portante della sua crescita economica. Secondo dati recenti, i prezzi delle case sono in calo da 15 mesi consecutivi, con oltre il 90% delle principali città cinesi che registrano una contrazione del mercato residenziale. Non a caso, gli investimenti immobiliari nel 2024 sono diminuiti di oltre10% su base annua, segnale di un mercato in profonda difficoltà.

A complicare ulteriormente la situazione, il rallentamento dei consumi interni rappresenta un altro freno alla crescita. Sebbene le vendite al dettaglio siano sostanzialmente in crescita, ciò che preoccupa è il fatto che questo incremento sia inferiore alle aspettative, indicando una persistente incertezza da parte dei consumatori. Sembra proprio che l’instabilità del mercato del lavoro e il calo della fiducia economica stanno trattenendo la spesa delle famiglie cinesi, con un impatto diretto sulla domanda interna.

Le tensioni con gli Stati Uniti e l’impatto delle tariffe

A rendere il quadro ancora più complesso, ci sono le tensioni commerciali con gli Stati Uniti. Recentemente, l’amministrazione Trump ha imposto una tariffa del 10% su tutte le importazioni cinesi, con effetti potenzialmente devastanti sul commercio tra le due potenze. Le esportazioni verso gli Stati Uniti rappresentano circa il 15% del totale cinese e contribuiscono per circa oltre il 3% al PIL del paese. Secondo le stime, un aumento delle tariffe del 10% potrebbe portare a una contrazione del PIL cinese dello 0.30%. Può sembrare poco, ma considerando le condizioni attuali, non sarebbe un deterioramento da sottovalutare.

Ma la Cina non sta restando a guardare. Ha risposto a queste tariffe con misure decisive: si parla di un blocco di misure su materie prime come carbone e gas (Gnl) per un 15%, più un 10% sul petrolio e altri comparti come quello dell’automotive. Oltre a ritorsioni commerciali mirate, la Cina sta anche diversificando le proprie esportazioni e riducendo la dipendenza dal mercato statunitense. Questo viene fatto anche cercando di rafforzare i rapporti con altri partner commerciali attraverso accordi di libero scambio e investimenti diretti all’estero.

La risposta della Cina: politiche fiscali e strategie economiche

Anche dal punto di vista economico, a differenza di quanto si possa pensare, la Cina non sta semplicemente subendo questi shock passivamente. Sta invece attuando una serie di misure per stabilizzare la propria economia e garantire una crescita sostenibile.

Il Comitato Permanente del Congresso Nazionale del Popolo ha approvato un piano di ristrutturazione del debito da oltre $14 trilioni. Queste misure sono fondamentali per permettere alle amministrazioni locali di riprendere la spesa e investire in progetti infrastrutturali e sociali.

Cosa aspettarsi: la Cina non è l’ultima ruota del carro

Molti si aspettano un deprezzamento dello yuan rispetto al dollaro, dovuto principalmente alla recente forza della valuta statunitense. Tuttavia, potrebbe anche trattarsi di una strategia volta a compensare l’impatto delle tariffe, con possibili ripercussioni negative sulle aziende esportatrici cinesi, mentre il mercato domestico potrebbe dimostrarsi più resiliente. Questa dinamica potrebbe riflettersi anche sul mercato azionario cinese, portando a una maggiore svalutazione delle aziende con legami più stretti con le economie occidentali.

Un altro aspetto da considerare riguarda il mercato obbligazionario cinese. È plausibile aspettarsi un aumento delle emissioni obbligazionarie locali per stimolare la crescita, accompagnato da una politica monetaria più espansiva. Questi due fattori tendono a bilanciarsi, garantendo una relativa stabilità nei rendimenti obbligazionari. In caso di ripresa economica, tale equilibrio potrebbe favorire un aumento della domanda di bond cinesi, offrendo nuove opportunità agli investitori.

Occore cambiare prospettiva sugli investimenti in Cina?

Molti osservatori ritengono che le tariffe imposte dagli Stati Uniti colpiranno esclusivamente la Cina, ma questa ipotesi potrebbe non essere del tutto corretta. Il Fondo Monetario Internazionale prevede che una guerra commerciale prolungata potrebbe determinare una contrazione globale del PIL, con ripercussioni anche sugli Stati Uniti. L’economia cinese, pur attraversando un periodo di difficoltà, ha dimostrato la capacità di adattarsi e reagire, anziché subire passivamente il corso degli eventi.

La seconda economia mondiale continua a mostrare una resilienza e un’abilità di adattamento che meritano attenzione. Tuttavia, finora il governo di Pechino non ha diffuso dati particolarmente incoraggianti riguardanti il tanto atteso recupero economico del Paese. Inoltre, l’efficacia delle misure di stimolo e le conseguenze di una guerra commerciale restano fattori estremamente complessi da valutare. Non è semplice prevedere il loro impatto sui mercati, i quali sono spesso guidati dalle aspettative piuttosto che dai dati economici concreti.

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