L’Ue si è garantita 325 milioni di dosi di vaccino a mRNA l’anno per essere pronta in caso di una nuova pandemia causata da malattie sconosciute: quanto costeranno e chi incasserà.
L’Unione europea non vuole fermare la sua corsa ai vaccini ma questa volta il motivo non è l’essere alle prese con una pandemia, quella Covid è stata dichiarata cessata dall’Oms lo scorso 5 maggio, ma il non farsi trovare impreparati in caso di possibili future nuove emergenze sanitarie.
Da Bruxelles così è arrivata la notizia che l’HaDEA - l’Agenzia esecutiva europea per la salute e il digitale - ha firmato un accordo per l’acquisto (eventuale) di 325 milioni di vaccini a mRNA l’anno. A produrli saranno HIPRA e CZ vaccines (Spagna), Bilthoven Biologicals Olanda) e Pfizer (Usa).
Gli accordi come ha rivelato Politico sarebbero a tempo “indeterminato” e avranno un costo complessivo per le casse dell’Unione europea pari a 160 milioni di euro l’anno, anche se non è stato specificato per quali malattie saranno prodotti i vaccini.
In sostanza se malauguratamente dovesse scoppiare una nuova pandemia, l’Ue con questa mossa punta ad avere in tempi celeri un determinato numero di dosi di vaccino per malattie al momento sconosciute, evitando così il caos che si è venuto a creare quando il Covid ha sconvolto le nostre vite per più di due lunghi anni.
Vaccini: la strategia dell’Ue
I Paesi dell’Unione europea potranno contare su 325 milioni di vaccini l’anno nel caso in cui dovessimo trovarsi di fronte a una nuova pandemia. Come si legge nel comunicato dell’HaDEA, se dovesse esserci una necessità “le dosi verranno prodotte in Belgio, Irlanda, Paesi Bassi e Spagna”.
“Per conto dell’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (Hera) - si legge -, l’ Agenzia esecutiva europea per la salute e il digitale (HaDEA) ha firmato un contratto quadro con quattro contraenti che istituiscono la rete Fab dell’Ue per capacità di produzione sufficienti e agili per diversi tipi di vaccini”.
A prescindere però le quattro aziende - Pfizer è l’unica extra-Ue ed è stata scelta nonostante la vicenda riguardante Ursula von der Leyen - riceveranno stando a quanto scritto da Politico 160 milioni l’anno assicurando “la loro costante prontezza a rispondere a una crisi mantenendo aggiornate le loro strutture, assicurando che il personale sia formato e monitorando le loro catene di approvvigionamento, compreso lo stoccaggio ove necessario”.
Grazie a questi accordi, se mai in futuro ce ne dovesse essere bisogno le aziende “avvieranno quindi rapidamente la produzione e consegneranno i vaccini secondo le scadenze fissate nei contratti di acquisto”.
Pur di avere un canale preferenziale e vaccini in tempi rapidi in caso di nuova pandemia, l’Ue ha scelto di pagare comunque queste quattro aziende anche in assenza di una pandemia: nella nota però non sono stati specificati i costi vista la riservatezza di questi accordi come è stato anche durante la stagione del Covid.
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