UE multa Google per €2,4 miliardi. Tutta “colpa” di una coppia inglese

Violetta Silvestri

8 Novembre 2024 - 08:32

La multa dell’UE al colosso Google da 2,4 miliardi di euro è stata l’epilogo di una lunga battaglia legale cominciata da una coppia inglese. Cosa è successo e come si è arrivati alla sanzione?

UE multa Google per €2,4 miliardi. Tutta “colpa” di una coppia inglese

In una storica decisione presa al termine di una battaglia legale durata 15 anni, la coppia inglese Shivaun e Adam Raff ha ottenuto la sua rivincita sul gigante Google.

Per il colosso è arrivata una multa da record di 2,4 miliardi di euro, inflitta dalla Corte di giustizia UE. Com’è stato possibile che solo due persone siano riuscite ad avviare un’indagine di tale portata e a impattare in modo così dirompente sulla Big tech?

La storia dei coniugi Raff e del loro business online andato in fumo per l’abuso di posizione dominante di Google è esemplare e rappresenta un precedente cruciale nella lotta delle istituzioni europee contro le pratiche illecite dei giganti del web.

La storia della coppia inglese che ha fatto multare Google

Tutto è iniziato nel 2006, quando Shivaun e Adam Raff, fondatori del sito web di comparazione prezzi Foundem, hanno deciso di avviare il percorso legale dopo aver notato un calo significativo della visibilità su Google per termini di ricerca chiave, come “confronto prezzi”, “shopping”, “confronto prezzi acquisti”.

In sostanza, Foundem era stato colpito da uno dei filtri antispam automatici di Google, facendo sì che il sito web si posizionasse molto in basso nei risultati di ricerca cruciali. Il sito della coppia, che addebitava una commissione quando i clienti cliccavano sulle loro schede di prodotto per accedere ad altri siti, faticava a guadagnare.

“Stavamo monitorando le nostre pagine e il loro posizionamento e le abbiamo viste crollare quasi immediatamente”, ha dichiarato Adam.

La coppia ha iniziato a inviare numerose richieste a Google per revocare la restrizione ma, più di due anni dopo, nulla era cambiato e nessuna risposta era stata ricevuta.

Nel frattempo, notavano che Foundem “si posizionava nella norma” sugli altri motori di ricerca, ma questo dato non aveva molta importanza, secondo Shivaun, dal momento che “tutti usano Google” e proprio su quel motore di ricerca era fondamentale riportare il posizionamento corretto.

La coppia avrebbe poi scoperto che il loro sito non era l’unico a essere stato svantaggiato da Google: quando il colosso della tecnologia fu giudicato colpevole e multato nel 2017, c’erano una ventina di querelanti, tra cui i siti Kelkoo, Trivago e Yelp.

Alla fine del 2008, la coppia ha cominciato a sospettare che il colosso del web stesse commettendo un illecito nei confronti del loro sito. Tre settimane prima di Natale, un messaggio li ha avvistati che il loro sito web era improvvisamente diventato lento nel caricamento. Pensavano si trattasse di un attacco informatico. Ma non era così e dopo aver chiesto spiegazioni a Google, invano, hanno deciso che la battaglia contro il gigante andava combattuta con altre armi.

La coppia ha parlato con le autorità di regolamentazione nel Regno Unito, negli Stati Uniti e a Bruxelles.

È stato a Bruxelles, davanti alla Commissione Europea, che la vicenda ha finalmente preso slancio, con l’apertura di un’indagine antitrust nel novembre 2010.

La battaglia è vinta contro Google: arriva la multa miliardaria

Nel 2017, l’Ue si è pronunciata contro Google, stabilendo che il gigante della tecnologia aveva abusato della sua posizione dominante favorendo i propri servizi di shopping rispetto ai concorrenti.

La decisione, accompagnata da una multa di 2,4 miliardi di euro, ha segnato una grande vittoria per i Raff e ha creato un precedente contro le Big tech.

Gli appelli di Google si sono protratti per altri sette anni fino a quando la Corte di giustizia europea ha confermato la multa nel settembre 2024, ribadendo quando stabilito nella precedente sentenza.

Un portavoce di Google ha difeso l’operato dell’azienda e ha affermato: “La sentenza della CGUE riguarda solo il modo in cui abbiamo mostrato i risultati dei prodotti dal 2008 al 2017. Le modifiche apportate nel 2017 per conformarci alla decisione Shopping della Commissione europea hanno funzionato con successo per oltre sette anni, generando miliardi di clic per oltre 800 servizi di comparazione degli acquisti.”

I Raff hanno anche intentato un’azione civile per danni contro Google. Tuttavia, se alla fine la coppia riuscirà a vincere, probabilmente otterrano una “vittoria di Pirro”: sono stati costretti a chiudere Foundem nel 2016.

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