“Visa, MasterCard, PayPal e Alipay sono tutte controllate da aziende americane o cinesi. Dobbiamo assicurarci che ci sia un’offerta europea”, parola di Christine Lagarde.
Per l’Europa è tempo di dire addio alla sua dipendenza dalle piattaforme americane e cinesi come Visa, Mastercard, PayPal e Alipay. È tempo di una rivoluzione nel mondo dei pagamenti digitali, secondo la presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde.
Lagarde ha affermato che l’Europa deve sviluppare una propria alternativa per garantire la sovranità finanziaria. A suo avviso, un mercato dei capitali completamente unificato potrebbe aprire la strada a un’integrazione fiscale più profonda, che genererebbe potenzialmente fino a 3.000 miliardi di euro di valore aggiunto all’anno.
«Visa, MasterCard, PayPal e Alipay sono tutte controllate da aziende americane o cinesi. Dovremmo assicurarci che ci sia un’offerta europea»,
ha affermato.
Le sue dichiarazioni si contestualizzano all’interno di un’iniziativa più ampia portata avanti dall’UE che ha l’obiettivo di creare un mercato unico dei capitali tra gli Stati membri, un progetto volto a stimolare gli investimenti e migliorare l’accesso ai finanziamenti per le aziende, aiutando nel contempo i cittadini a risparmiare in modo più efficiente.
L’UE verso un mercato unico dei capitali
È qui che entra in gioco l’European Payments Initiative (EPI) - sostenuta dalle principali banche europee, mira a creare una soluzione di pagamento unica per l’eurozona. Nel 2023 ha acquisito iDEAL e Payconiq, due sistemi esistenti già apprezzati dagli utenti in diversi Paesi. La loro integrazione costituisce la spina dorsale dell’impegno di EPI per offrire pagamenti A2A come alternativa ai sistemi basati su carta.
Wero, il primo risultato visibile di questo lavoro, è già attivo con oltre 30 milioni di utenti in Germania, Francia e Belgio. Nel frattempo, EuroPA sta sviluppando un sistema transfrontaliero per i Paesi dell’Europa meridionale (Italia, Spagna, Portogallo e Andorra), collegando oltre 50 milioni di utenti e con una connettività completa prevista entro giugno 2025.
Questi progetti segnalano un chiaro intento, ma da soli gli intenti non determinano il risultato. Se l’Europa si muoverà verso un sistema di pagamento veramente unificato o rimarrà frammentata dipenderà dalla solidità della volontà politica retrostante, dall’allineamento tra le diverse istituzioni nazionali e dalla propensione di banche e consumatori ad abbracciare un’alternativa condivisa.
Le sfide dell’UE
Ma la creazione di un’alternativa europea a Visa e Mastercard si scontra con diverse - e complicate - sfide.
Anzitutto, le basse commissioni di interscambio in Europa rendono difficile raggiungere la redditività. E per creare un’infrastruttura in grado di competere con i player internazionali sarà necessario un investimento iniziale a dir poco significativo.
La necessità di variare il comportamento dei consumatori e dei commercianti e la difficoltà di convincere le banche a supportare un nuovo sistema potrebbero ostacolare l’adozione del nuovo sistema. Senza parlare della complessità tecnica da dover affrontare, in particolare sul fronte della sicurezza, della prevenzione delle truffe e della compatibilità transfrontaliera.
Gli Stati membri e le istituzioni dovrebbero allinearsi a livello di attuazione e supervisione, potendo problematiche di governance e coordinamento.
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