In Giappone una stampante è riuscita a costruire una stazione in appena 3 ore. Un progetto che potrebbe rivoluzionare l’edilizia mondiale
Il Giappone è famoso nel mondo per l’efficienza e la puntualità del trasporto pubblico. E allo stesso tempo è uno dei Paesi in cui si investe di più in ricerca e sviluppo. Un mix virtuoso che ha dato vita a un progetto destinato ad affermarsi come nuova pietra miliare nel campo dell’edilizia: l’utilizzo di una stampante 3D per costruire una stazione ferroviaria in appena una notte.
È nata la prima stazione ferroviaria costruita con una stampante 3D
Appena un mese fa, l’azienda ferroviaria giapponese West Japan Railway Company aveva annunciato che avrebbe sostituito un edificio in legno vecchio 75 anni nella stazione di Hatsushima (nei pressi della prefettura di Wakayama) con una più moderna opera realizzata in cemento armato.
Fin qui nulla di nuovo. La sorpresa, però, è stata l’annuncio che il nuovo edificio sarebbe stato realizzato interamente con una stampante 3D. Ebbene, quel progetto che sembrava fantascienza, è appena diventato realtà. Ed è stato realizzato in meno di una notte.
Il progetto
L’opera, annunciata l’11 marzo, è stata interamente completata nella notte del 26. Le componenti dell’edificio, tutte stampate in 3D con macchine targate Serendix, sono state trasportate nel luogo preposto in treno e sono state assemblate nell’intervallo di tempo tra l’ultimo treno serale e il primo convoglio del giorno successivo.
Il tempo impiegato per il completamento della stazione? Appena 3 ore. La metà delle 6 previste. Dal punto di vista puramente estetico, la nuova costruzione ricorda una fermata dell’autobus. Da quello tecnico presenta le stesse caratteristiche antisismiche degli edifici realizzati con le tecniche normalmente utilizzate in territori ad alto rischio come il Giappone.
La stazione stampata in 3D è anche sostenibile
Quello che stupisce del progetto è il mix fra sostenibilità e risparmio. Per realizzare la nuova stazione è stata usata circa la metà del calcestruzzo che sarebbe servita con le tecniche edilizie classiche. Un notevole beneficio a livello di riduzione di impatto ambientale.
Notevoli anche i dati relativi ai costi di costruzione. La stazione stampata in 3D costa la metà di una realizzata in maniera tradizionale ed è stata allestita in appena 3 ore. Fino a oggi per costruire un edificio simile sarebbero serviti 2 mesi e un buon numero di operai specializzati.
Perché questo progetto è destinato a rivoluzionare l’edilizia
L’impiego delle stampanti 3D per la realizzazione di opere edilizie non è una novità assoluta ma questo progetto è un notevole passo avanti a livello di velocità, efficienza e sostenibilità. Il Giappone ha appena dimostrato che le nuove tecnologie possono essere impiegate anche per costruire opere di notevole complessità in tempi brevissimi, con un uso ridotto dei materiali e con un impiego di manodopera decisamente minore.
La speranza di molti è che la stazione di Hatsushima sia la pietra miliare di un nuovo standard internazionale per arrivare a un’edilizia meno invasiva e più rispettosa di un ambiente messo duramente alla prova dalla cementificazione.
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