UniCredit prosegue la scalata di Commerzbank, confermando il piano del CEO Orcel di consolidarsi all’interno dell’economia tedesca. Si aspetta l’ok della BCE. Cosa succede ora?
UniCredit continua la sua espansione strategica in Europa, concentrandosi sulla conquista della Germania.
È di oggi la notizia dell’aumento della partecipazione della banca italiana in Commerzbank, portandosi al 21%, un nuovo passo percepito come un tassello fondamentale per la crescita sul piano internazionale della banca guidata da Andrea Orcel, che sembra avere particolare a cuore il consolidamento la presenza di UniCredit in Europa.
L’ultimo passo, in ordine di tempo, nella scalata si è concretizzato con la sottoscrizione di uno strumento finanziario del valore di circa l’11,5% del capitale societario, che va sommato con il precedente 9% in pancia ad UniCredit.
UniCredit sale al 21% di Commerzbank
L’aumento della partecipazione di UniCredit in Commerzbank è frutto di un aumento graduale. Da tempo, UniCredit ha manifestato interesse per il mercato tedesco, una delle economie più stabili e influenti del continente, seppure con numerose sfide che stanno ostacolando la crescita. Con questa mossa, la banca italiana si conferma un attore di primo piano in Germania, andando ad aumentare la sua influenza in uno degli istituti bancari storici di Berlino.
Commerzbank è da tempo protagonista di un lungo processo di ristrutturazione. Negli ultimi anni, la banca ha cercato di migliorare la propria efficienza e redditività e UniCredit ha colto l’opportunità per incrementare gradualmente la propria quota, vedendo nell’istituto uno strumento ideale per rafforzare le sue operazioni internazionali.
L’istanza alla BCE e la soglia OPA
L’istituto di Piazza Gae Aulenti ha richiesto l’approvazione della Banca Centrale Europea per proseguire con il suo piano di espansione senza superare la soglia dell’OPA obbligatoria, fissata al 30%, fattore che sottolinea come UniCredit voglia mantenere il controllo strategico della propria partecipazione senza essere costretta a lanciare un’offerta pubblica d’acquisto sull’intera società.
L’offerta pubblica di acquisto totalitaria scatta infatti quando un azionista supera il 30% del capitale di una società, obbligandolo per legge a fare un’offerta di acquisto per tutte le azioni rimanenti.
Autorizzata l’operazione dalla BCE, il prodotto sottoscritto da Piazza Gae Aulenti potrà essere convertito in azioni.
UniCredit, che al momento sembra preferire evitare tale scenario per non destabilizzare i rapporti con altri azionisti e/o per non impegnarsi in un’acquisizione totale, ha scelto di muoversi con cautela, aumentando progressivamente la propria partecipazione fino al livello attuale del 21%.
Perché UniCredit ha scelto Commerzbank?
La scelta di UniCredit di investire in Commerzbank rispecchia una visione strategica ben precisa. La banca tedesca, con una lunga storia e una forte presenza sul territorio nazionale, offre all’istituto italiano una serie di vantaggi innegabili.
Commerzbank vanta un business diversificato, che spazia dal retail al corporate banking, ma ha anche un ruolo di rilievo nel finanziamento dell’export, una delle colonne portanti dell’economia tedesca.
Inoltre, l’istituto tedesco ha legami forti con il Mittelstand, l’insieme delle PMI che costituiscono l’ossatura produttiva del Paese. Questa relazione offre a UniCredit la possibilità di accedere a un segmento di mercato di alta qualità, con clienti affidabili e fortemente legati all’economia reale.
Le reazioni del mercato
Poco meno di due settimane fa UniCredit aveva annunciato di essere salita al 9% del capitale societario di Commerzbank in due tranche, attraverso il mercato una e tramite un’asta indetta dal Governo tedesco l’altra.
Le azioni di Commerzbank hanno registrato un leggero rialzo dopo l’annuncio, segno che gli investitori vedono con favore la mossa del gruppo italiano. Anche le azioni di UniCredit hanno beneficiato del clima positivo, con gli analisti che vedono in questa operazione un’opportunità di crescita significativa. La Germania rappresenta il motore economico dell’Europa e avere una forte presenza in una banca di rilievo come Commerzbank potrebbe offrire dei grandi vantaggi competitivi.
Le sfide future
Tuttavia, la strada non è priva di ostacoli per UniCredit. È chiamata a navigare tra le complessità regolamentari della BCE e le dinamiche interne di Commerzbank. Sarà poi cruciale mantenere buoni rapporti con gli altri azionisti e assicurarsi che l’espansione della partecipazione non venga percepita come un tentativo ostile di acquisizione.
Un altro aspetto critico sarà la capacità di creare sinergie tra le due banche, che operano in mercati complessi e competitivi. Se gestita correttamente, questa collaborazione potrebbe portare a una maggiore efficienza operativa, permettendo a UniCredit di rafforzare ulteriormente la sua presenza in Europa centrale.
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