Il caro affitti è un vero ostacolo al diritto allo studio per gli studenti. Vediamo come avere un alloggio gratis.
Poter studiare all’università rischia di diventare sempre più un privilegio più che un diritto. Ne sanno qualcosa tutti gli studenti fuori sede che ogni anno si devono confrontare con il caro affitti e con padroni di casa che lucrano facendo leva sul bisogno degli studenti di frequentare le lezioni, offrendo spesso alloggi al limite della vivibilità e malandati.
Ne sa qualcosa il dottorando Alessandro Cerioni, diventato uno dei simboli del caro affitti, costretto a pagare 650 euro per una stanza - ricavata da una soffitta - di 9 metri quadri (spese escluse). Senza contare le continue truffe che ogni anno vengono perpetrate ai danni degli studenti.
La situazione attuale costringe sempre più studenti a rinunciare alla possibilità di poter frequentare l’Università, perché oltre agli alloggi bisogna aggiungere le spese delle bollette, la spesa per poter mangiare e il costo dei libri e altri materiali per l’università. In questo modo è impossibile per la maggior parte delle famiglie sostenere l’istruzione dei propri figli, senza contare che i lavori part-time non forniscono una paga adeguata a potersi permettere un alloggio. E con un lavoro full-time quando troverebbe il tempo per frequentare le lezioni e studiare?
Purtroppo, questi rimangono interrogativi aperti, specialmente dopo la decisione del Governo di tagliare proprio sull’Università. L’unica soluzione al momento per poter ottenere un alloggio dignitoso e “gratis” rimangono i bandi di concorso per le borse studio. Ecco quali sono i requisiti.
Università, il governo fa un passo indietro e molte residenze universitarie rimangono chiuse
È indescrivibile la delusione degli studenti universitari che dopo mesi di lotte - spesso delegittimate dall’opinione pubblica con la retorica stantia de “ai miei tempi” dimenticando che i loro tempi ancora godevano dell’onda del boom economico - vedono il Governo Meloni tagliare sugli studenti, cancellando dalla terza rata del Pnrr e rimandando alla quarta quel mezzo milione di euro necessario anche per gli alloggi.
Da tempo è emerso il nodo del caro affitti per i ragazzi che studiano fuori sede e per il diritto allo studio ai quali il Governo non ha trovato risposta. “Sembra che le proteste non siano servite” dice Alessandro Cerioni, il dottorando che vive in 9 metri quadri a 650 euro al mese (spese escluse).
Ad aggravare il problema della mancanza di alloggi o posti letto, c’è anche il fatto che alcune residenze universitarie siano chiuse. “Non ne fanno di nuove e nemmeno le vecchie riescono a riaprire” spiega Cerioni. Eppure, le residenze universitarie rimangono la soluzione migliore per garantire agli studenti fuori sede il diritto allo studio. Ma quali sono i requisiti per ottenere l’alloggio universitario?
Università, come avere l’alloggio gratis: bandi di concorso
Innanzitutto, bisogna chiarire un fatto: gli alloggi universitari sono definiti “gratis” perché non richiedono allo studente o studentessa beneficiaria di versare alcuna somma di propria tasca per l’affitto mensile, ma l’affitto dell’alloggio esiste, solo che viene detratto dalla seconda rata della borsa di studio.
Il primo passo per sapere se si può aspirare a una stanza in una delle residenze universitarie è informarsi presso il locale Ente regionale per il Diritto allo Studio, che ogni anno emana il bando per le borse di studio (che variano a seconda della propria condizione di residente, pendolare o fuori sede) e alle strutture ricettive per universitari. Ma per poter entrare in possesso di un alloggio universitario lo studente deve soddisfare alcuni requisiti economici e di profitto.
Esiste infatti, una soglia massima di situazione patrimoniale equivalente (ISPE) e situazione economica equivalente (ISEE) della famiglia di appartenenza per essere ammessi nella graduatoria per l’accesso alle residenze universitarie. Questa soglia è esplicitata ogni anno sui diversi bandi emanati dagli Enti regionali, perciò è importante leggerli attentamente.
Per quanto riguarda quelli legati alla carriera universitaria, lo studente può chiedere la borsa se è in possesso di un numero minimo di crediti formativi, che variano in base all’anno di iscrizione (matricole e anni successivi al primo), che devono essere ottenuti, nella misura indicata nello specifico bando, entro le scadenze indicate nel bando stesso. Non solo. Lo studente fuori sede può richiedere la borsa studio e alloggio universitario solo se:
- non risulta già beneficiario di una borsa di studio per lo stesso anno di corso;
- non è stato espulso da una residenza universitaria, o non sia incorso in un provvedimento di revoca della tessera mensa;
- non è già in possesso di un diploma di laurea di pari o superiore livello;
- non è beneficiario di borse di studio per le specializzazioni o i dottorati di ricerca.
Si raccomanda quindi a tutti gli studenti di leggere i bandi e di presentare in tempo la domanda e, poiché gli alloggi possono essere assegnati con ritardo a seconda dell’elaborazione della graduatoria (alcuni studenti entrano negli alloggi a novembre), è importante trovare anche per pochi mesi una soluzione alternativa.
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