Università, conviene dare prima gli esami semplici o quelli difficili?

Luna Luciano

01/10/2023

Uno dei più grandi quesiti di chi inizia l’Università è su come organizzare lo studio e quali esami sostenere: conviene dare prima quelli difficili o facili? Cerchiamo di sciogliere ogni dubbio.

Università, conviene dare prima gli esami semplici o quelli difficili?

Quali esami bisogna sostenere per primi: i più facili o i più difficili? Non è una domanda a cui trovare facilmente risposta, in quanto ogni studente e ogni percorso universitario è a sé.

L’Università dovrebbe essere uno dei periodi più belli nella vita di uno studente, da ricordare con il sorriso anche una volta entrati nel mondo del lavoro, ma non sempre è così.

Nel periodo in cui gli studenti continuano il loro percorso di crescita individuale (non solo accademica), l’Università presenta numerose sfide da quelle burocratiche a quelle prettamente accademiche come sostenere e passare un esame, che è uno degli obiettivi degli studenti, la cui paura è di finire fuori corso - cosa che nel caso accadesse non deve essere una tragedia.

Ogni persona ha bisogno del suo tempo per maturare e capire qual è il metodo di studio che fa al caso proprio, ma il dubbio rimane: è meglio sostenere prima gli esami più facili o difficili? Proviamo a trovare una risposta a seconda delle esigenze degli studenti: di seguito tutto quello che serve sapere.

Università, consigli su come organizzare studio e sessione d’esame (e non rimanere indietro)

Partendo dal presupposto che ogni studente ha esigenze, disponibilità economiche e impegni familiari o lavorativi diversi, l’obiettivo di ogni universitario è organizzare e ottimizzare al meglio lo studio per potere sostenere gli esami

Partiamo dalle basi. L’anno accademico si divide in due semestri accademici intervallati da tre sessioni d’esame, durante le quali gli studenti possono sostenere la prova scritta o orale - a seconda delle disposizioni del docente - dell’insegnamento seguito. Le sessioni d’esame si svolgono nei mesi di

  • gennaio e febbraio: sessione invernale;
  • giugno e luglio: sessione estiva;
  • settembre (e a volte ottobre): sessione autunnale.

Ogni sessione è poi composta da diversi appelli, che fanno riferimento alle date specifiche in cui è possibile sostenere l’esame di un dato corso e solitamente ogni corso prevede 2 o 3 date per semestre, così che gli studenti possano organizzarsi al meglio. Lo studente, quindi, ha molte occasioni per poter sostenere un esame.

In ogni caso è importante avere un buon approccio allo studio, perciò si consiglia di cominciare a studiare fin da subito in modo da rimanere al passo con le lezioni e poter chiedere chiarimenti a professori e professoresse durante il corso. Se gli studenti hanno la possibilità di frequentare - e non sono quindi studenti lavoratori o con problemi che ne impediscono la frequenza - sarebbe bene:

  • frequentare le lezioni e prendere appunti;
  • studiare passo passo le materie, in modo da non doversi ritrovare a un mese prima della sessione con tre libri da studiare;
  • laddove possibile è consigliabile sostenere le prove intermedie in modo da liberarsi di un esame o almeno di una parte del programma prima che abbia inizio la sessione.

Per gli studenti non frequentanti è consigliabile accertarsi di quale sia il programma da non frequentante, che solitamente prevede più libri per sopperire alla mancanza della spiegazione del docente, e soprattutto recarsi a ricevimento per chiarimenti e per familiarizzare con il/la docente. Infatti, anche solo da una spiegazione è possibile intuire quali sono gli argomenti che più gli stanno a cuore.

Università, conviene dare prima gli esami semplici o quelli difficili?

Premesso che la difficoltà di un esame è soggettiva, giungiamo al grande quesito: quali esami sostenere prima? Dipende molto dallo studente: vediamo la regola generale e due alternative.

In generale la regola è di sostenere prima gli esami più difficili e poi quelli più facili. Ma per non giungere al termine della prima sessione esausti - in quanto si sta ancora prendendo confidenza con nuovi metodi di studio - una soluzione valida è quella di sostenere al primo appello di ogni sessione l’esame più difficile del semestre (prestando la massima attenzione durante le lezioni) e lasciarsi per l’ultimo appello (della stessa sessione) quelli più facili, in modo da non giungere la termine del periodo d’esami esausti.

Eppure alcuni studenti necessitano di molto tempo per preparare le materie più ostiche: in questo caso è consigliabile sostenere gli esami più difficili entro i primi due anni - nel paragrafo successivo spiegheremo il perché - dando però l’esame difficile all’ultimo appello di ogni sessione, in modo da avere quasi due mesi in più dopo il termine delle lezioni per preparare l’esame; nel frattempo si possono sostenere gli esami più semplici che non inficiano nella preparazione di quello più ostico.

In ogni caso esiste una regola universale da rispettare: non lasciarsi mai l’esame più difficile per ultimo. Questo perché all’ultimo anno è tempo di iniziare a pensare alla tesi e probabilmente mentre si prepara l’ultimo esame del proprio percorso studi si è alla ricerca delle fonti bibliografiche. Il rischio è che per lavorare sulla tesi non si presti abbastanza attenzione all’esame, non superandolo e prolungando il percorso di studi.

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