La segretaria USA al commercio, Gina Raimondo, ha avvertito le aziende produttrici di chip di restare in linea ed evitare le esportazioni verso la Cina.
La lotta per la produzione di chip tra gli Stati Uniti e la Cina continua a intensificarsi, con il ministro del Commercio statunitense Gina Raimondo che ha recentemente richiamato le aziende produttrici americane.
Al Reagan National Defense Forum in California, Raimondo ha tenuto un discorso affermando che gli USA avrebbero negato alla Cina la sua tecnologia chip più all’avanguardia.
“Non possiamo lasciare che la Cina ottenga questi chip. Punto,” ha detto Raimondo.
Ha anche messo in guardia le aziende statunitensi che cercano di aggirare questi controlli. Se qualche azienda dovesse progettare un nuovo chip che eluda le normative, ha promesso di metterlo sotto controllo il giorno successivo al suo annuncio.
Questo era un chiaro riferimento a NVIDIA, il più grande sviluppatore di chip al mondo, il cui secondo mercato più grande è proprio la Cina. NVIDIA ha avuto un anno straordinariamente positivo grazie ai suoi nuovi chip progettati per lo sviluppo di software AI.
Non sarebbe la prima volta che NVIDIA elude le normative contro le esportazioni di chip. Quando, nell’agosto 2022, gli Stati Uniti hanno imposto restrizioni sulle vendite di chip A100/H100 alla Cina, NVIDIA ha risposto con gli A800/H800, due prodotti con le caratteristiche giuste per essere venduti a Pechino. Quando, nell’ottobre 2023, gli Stati Uniti hanno limitato anche questi chip, NVIDIA ha lanciato il nuovo chip H20 il mese successivo.
NVIDIA pare essere sempre un passo avanti rispetto alle autorità di regolamentazione statunitensi, anche se ciò potrebbe andare contro i loro interessi a lungo termine.
La guerra ai microchip e il ruolo di Taiwan
I microchip (noti anche come semiconduttori) sono componenti cruciali dei prodotti elettronici e digitali, nonché di apparecchiature militari all’avanguardia. Sono diventati rapidamente uno dei nuovi polmoni dell’economia globale.
Le aziende americane come NVIDIA e Apple progettano i loro chip negli Stati Uniti ma esportano la produzione nei paesi dell’Asia orientale. In particolare, la stragrande maggioranza dei chip è prodotta a Taiwan.
Taiwan è considerata da Pechino una provincia ribelle. La Cina continentale, soprattutto negli ultimi anni, ha spesso minacciato un’invasione di Taiwan, che è anche un fedele alleato americano.
Tuttavia, la geopolitica dei semiconduttori impedisce un’invasione cinese di Taiwan. Finché Taiwan produrrà i chip più avanzati del mondo, potrà considerarsi al sicuro dall’invasione cinese.
Questo è il motivo per cui gli Stati Uniti, che hanno promesso apertamente la protezione di Taiwan, stanno cercando di tenere la Cina lontana dai suoi chip. Pechino fa affidamento sui chip prodotti a Taiwan per le sue apparecchiature elettroniche e militari, proprio come il resto del mondo. Un’invasione cinese interromperebbe questo commercio.
La Cina ha fatto di tutto per eguagliare la capacità di produzione di chip di Taiwan. Ma anche se il divario si sta riducendo, rimane ancora diversi anni indietro. Una distanza che gli Stati Uniti vorrebbero preservare.
Articolo pubblicato su Money.it edizione internazionale il 2023-12-04 19:00:00. Titolo originale: US commerce secretary promises crackdown on NVIDIA chips, exports to China
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