Vaccini anti-Covid, fallita l’operazione dei servizi segreti

Alessandro Cipolla

18 Giugno 2024 - 08:27

Un’indagine di Reuters ha svelato che l’esercito Usa, tramite falsi account Twitter, ha tentato di screditare la Cina e i suoi vaccini nelle Filippine nel pieno della pandemia da Covid.

Vaccini anti-Covid, fallita l’operazione dei servizi segreti

Del Covid nessuno vuole più parlare, dei vaccini poi ormai c’è traccia solo in qualche chat di complottisti. Eppure fino a due anni fa la pandemia ancora condizionava le nostre vite, lasciandosi poi alle spalle più di 4 milioni di morti in tutto il mondo.

Di recente l’agenzia Reuters è tornata a scavare nell’universo del Covid - ancora misterioso per molti aspetti -, arrivando a una conclusione che per certi versi può sembrare paradossale: gli Usa nel pieno della pandemia avrebbero utilizzato falsi account X - all’epoca ancora Twitter - per attaccare e screditare la Cina.

Un’operazione questa messa in piedi da Washington che avrebbe coinvolto il Pentagono e i servizi segreti a stelle e strisce, prendendo il via nella primavera del 2020 (amministrazione Trump) per concludersi poi a metà del 2021 (amministrazione Biden).

Il terreno di scontro di questa sorta di guerra non convenzionale sono state le Filippine, un Paese che nel totale ha avuto oltre 4 milioni di casi Covid e più di 65mila morti a causa del virus: in Asia hanno fatto registrare numeri peggiori solo India e Indonesia.

I primi contagi nelle Filippine si sono registrati già a gennaio 2020, con il Covid che è stato importato proprio dalla Cina per poi diffondersi rapidamente come nel resto del mondo. L’azione dei servizi statunitensi così avrebbe avuto un duplice obiettivo: scaricare la colpa della pandemia sulla Cina e screditare i vaccini di Pechino con un’autentica campagna no-vax.

Gli Usa e le fake news su Covid e vaccini

Durante il Covid l’Occidente ha condotto più di una battaglia contro le fake news, puntando il dito contro la Russia che, tramite i suoi hacker, avrebbe lanciato più di una campagna di disinformazione soprattutto sul tema dei vaccini.

Reuters adesso ci racconta invece che questa strategia sarebbe stata messo in atto dai servizi segreti degli Stati Uniti, il tutto per colpire la Cina. L’oggetto dell’indagine dell’agenzia di stampa così sono stati almeno 300 account Twitter, apparentemente appartenenti ad altrettanti cittadini filippini e invece tutti manovrati dal Pentagono.

Inizialmente l’attività di questi falsi profili è stata incentrata tutta sull’hashtag #Chinaangvirus, ovvero “la Cina è il virus”. Poi quando sono arrivati i vaccini - nel mirino sono finiti soprattutto quelli made in China - ecco che la strategia dell’intelligence di Washington sarebbe cambiata.

Emblematico è stato uno dei cinguettii che più ha avuto successo: “Il Covid viene dalla Cina e anche il vaccino viene dalla Cina, non fidatevi della Cina!”. Sempre sulla stessa lunghezza d’onda è stato il tweet recitante: “Dalla Cina – DPI, maschera facciale, vaccino: FALSO. Ma il Coronavirus è reale”.

Visto che a volte i vaccini possono contenere gelatina di maiale, questi account in un Paese come le Filippine dove ci sono circa 10 milioni di musulmani spingevano sul fatto che i preparati anti-Covid andassero contro i dettami dell’Islam.

Reuters ha provato a chiedere conto all’amministrazione statunitense presente e passata dell’indagine da loro realizzata, senza però ottenere risposta. Alcune fonti interne al Pentagono però avrebbero confermato l’esistenza di strategie che hanno avuto come scopo quello di screditare il vaccino cinese.

La storia del Covid è ancora tutta da scrivere e, a quanto pare, anche quella relativa alle fake news che hanno inondato il web durante la pandemia, solo che i mandanti della disinformazione potrebbero annidarsi a Occidente e non oltre la fu cortina di ferro.

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