Il vaccino AstraZeneca-Oxford produce ottime risposte immunitarie anche sugli anziani: i dati pubblicati su The Lancet. Tutte le novità
Vaccino ancora in primo piano: Astrazeneca-università di Oxford hanno confermato gli ottimi risultati sulla risposta immunitaria, già anticipati qualche settimana fa.
L’ufficialità dei dati è testimoniata dalla pubblicazione sulla rivista medica “The Lancet”, dove si fa più luce sullo studio preliminare portato avanti da mesi. Il vaccino aveva mostrato una risposta immunitaria importante nelle persone anziane, che sono a più alto rischio di una grave infezione da Covid-19.
La settimana, quindi, continua all’insegna delle novità incoraggianti sul fronte della medicina e della scienza, dopo Pfizer e Moderna, anche AstraZeneca avanza nello sviluppo del vaccino.
Vaccino: da AstraZeneca-Oxoford novità sull’efficacia
L’aggiornamento arrivato dalla sperimentazione in corso sul vaccino AstraZeneca-Oxford è ufficiale: i risultati dello studio di fase 2 mostrano che il trattamento è meglio tollerato nelle persone anziane e produce una risposta immunitaria simile negli adulti e nei giovani.
Nello specifico, la ricerca ha coinvolto 560 adulti, di cui 240 di età superiore ai 70 anni. La conferma di oggi fa seguito ai risultati sui partecipanti più anziani svelati il mese scorso e ai dati di luglio.
Quest’ultimi hanno mostrato che il vaccino ha generato risposte immunitarie robuste e sicure negli adulti di età compresa tra 18 e 55 anni così come nei pazienti più anziani, di oltre 56 anni.
La notizia sta facendo guadagnare le azioni AstraZeneca a Londra, con scambi al rialzo di oltre l’1%.
Angela Minassian, ricercatrice di Oxford, ha dichiarato:
“Indurre risposte immunitarie forti negli anziani è stata una sfida di lunga data. Dimostrare che questa tecnologia vaccinale è in grado di dare questi risultati offre la speranza che l’efficacia del vaccino sarà simile negli adulti e nei più giovani”
Oxford si aspetta risultati di efficacia nella fase finale nelle prossime settimane, secondo la sua dichiarazione.
Lo studio mostra che il vaccino provoca pochi effetti collaterali. Esso, inoltre, genera una risposta nei linfociti T che prendono di mira il virus entro 14 giorni dalla prima dose e una risposta anticorpale protettiva entro 28 giorni dalla dose di richiamo, secondo il rapporto. I livelli di neutralizzazione sono stati raggiunti entro 14 giorni dopo una vaccinazione potenziata in 208 su 209 destinatari.
Anche il vaccino AstraZeneca, quindi, si avvicina a risultati definitivi importanti, alimentando speranze per la fine della fase acuta della pandemia.
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