Vaccino Covid per bambini: tutto quello che sappiamo su tempi ed effetti collaterali

Alessandro Nuzzo

25/06/2022

È partito da qualche giorno negli Stati Uniti la somministrazione del vaccino covid anche ai bambini di età inferiore ai 5 anni. Vediamo i possibili rischi e perché è importante che lo facciano.

Vaccino Covid per bambini: tutto quello che sappiamo su tempi ed effetti collaterali

Con l’autorizzazione della Food and Drug Administration e i Centers for Disease Control and Prevention degli Stati Uniti quasi tutta la fascia di popolazione potrà ora ricevere il vaccino contro il covid. Sono iniziate infatti le somministrazioni anche per i bambini di età inferiore ai 5 anni.

Si tratta di un nuovo passo verso l’immunizzazione totale della popolazione. I dati a riguardo sono confortanti, i rischi per i bambini ridotti al minimo. Per questo ben presto questa decisione potrebbe essere presa anche in Europa, Italia compresa. Siccome quindi è un argomento che potrebbe interessarci da vicino, vediamo quali sono i possibili effetti collaterali, quale e quando somministrare il vaccino covid per bambini.

Vaccino Covid: perché tutti i bambini dovrebbero farlo

I vaccini autorizzati ad essere somministrati anche ai bambini sono le tre dosi di Pfizer e la serie di vaccini a due dosi di Moderna. Nel primo caso si possono somministrare nella fascia d’età che va dai 6 mesi ai 4 anni, nel secondo caso dai 6 mesi ai 5 anni.

Da qualche giorno gli operatori sanitari hanno iniziato a somministrare le prime dosi di vaccino ai bambini anche se la risposta al momento è abbastanza limitata. Ci sono 18 milioni di bambini idonei a ricevere il vaccino contro il covid e al momento a disposizione delle autorità ci sono 10 milioni di dosi.

Numeri insufficienti che comunque bastano al momento visto che un recente sondaggio ha portato alla luce come solo 1 genitore su 5 si è detto disponibile a vaccinare il proprio figlio appena fosse stato possibile.

In molti preferiscono attendere l’autunno con l’inizio della scuola. Una scelta errata spiegano gli esperti, considerato che il vaccino arriva al massimo livello di immunizzazione solo dopo diverse settimane e che ci vogliono 3 mesi per concludere il ciclo vaccinale.

Un’altra spiegazione allo scetticismo è dettata anche dal fatto che i genitori credono che il vaccino sia non indispensabile, convinti che i bambini non sviluppino forme gravi della malattia.

Altra idea sbagliata spiegano gli esperti, perché si è potuto notare come con la diffusione della variante Omicron i ricoveri infantili sono saliti alle stelle raggiungendo i picchi di inizio pandemia.

Secondo un’analisi il covid è la quinta causa di morte nei bambini di età compresa tra 1 e 4 anni da marzo 2020 ad oggi, mese di inizio della pandemia.

Sebbene i vaccini non garantiscano immunità completa contro l’infezione, è appurato però che riducano drasticamente i rischi di insorgenza di sintomi gravi impedendo il ricovero in ospedale.

Possibili effetti collaterali

Ottime notizie dalle sperimentazioni arrivano dagli effetti collaterali riscontrati nei bambini vaccinati contro il covid. Gli esperti dicono che questi sono relativamente minimi e di breve durata a differenza dei giovani adolescenti che vanno incontro a sintomi leggermente peggiori.

Gli effetti collaterali più frequenti sono quelli che si verificano nel sito dell’iniezione come dolore ed arrossamento e poi quelli più comuni come febbre, stanchezza e sonnolenza.

Dagli studi preliminari è stato appurato come nessuno dei due vaccini abbia causato miocarditi.

Pfizer o Moderna, quale è migliore?

Entrambi i vaccini sono molto validi. Moderna si attiva prima rispetto a Pfizer a causa delle dosi somministrate in tempi più brevi, ma al tempo stesso potrebbe comportare più effetti collaterali.

Pfizer si attiva più tardi ma dovrebbe garantire una protezione più duratura ed efficace. Dai dati preliminari si è appurato come Pfizer nella fascia di età 6 mesi 2 anni abbia una percentuale di protezione nei bambini del 75%, Moderna si fermerebbe al 51%.

Per i bambini tra i 2 e i 4 anni la risposta di Pfizer è ancora migliore con l’82% mentre Moderna cala al 37% nella fascia 2-5 anni.

Sono numeri comunque non molto attendibili visto che la maggior parte dei dati sono stati raccolti prima della variante Omicron per Pfizer, mentre per Moderna dopo l’arrivo della variante. Nel complesso entrambi i sieri si confermano efficaci nell’evitare l’insorgenza grave della malattia.

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