Chi decide sul vaccino se figli adolescenti e genitori non sono d’accordo? Per il Comitato bioetico la scelta spetta sempre al minore, purché informato.
L’apertura al vaccino contro il Covid-19 ai ragazzi nella fascia di età compresa tra i 12 e i 17 anni ha posto un problema: se figli e genitori sono in disaccordo sulla somministrazione, chi decide?
In mancanza di una legge nazionale, fino a poco tempo fa si riteneva che dovesse prevalere il convincimento dei genitori; ora, invece, il Comitato di bioetica nazionale si è espresso in senso contrario:
“l’adolescente debba essere ascoltato da personale medico con competenze pediatriche e che la sua volontà debba prevalere, in quanto coincide con il migliore interesse della sua salute psico-fisica e della salute pubblica.”
Come comportarsi se il minore ha una patologia o se è contrario alla somministrazione del vaccino, mentre i suoi genitori sono d’accordo? Ecco le linee guida.
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Chi decide se il minore vuole fare il vaccino ma i genitori non sono d’accordo?
In mancanza di indicazioni chiare da parte del legislatore e del governo, il Comitato bioetico ritiene che debba sempre prevalere il convincimento del minore favorevole al vaccino. Gli adolescenti che intendono ricevere il siero possono essere ascoltati dal pediatra o dal medico di base e chiedere di procedere senza l’assenso del genitore/tutore.
A motivare il parere il fatto che la scelta del figlio minore di vaccinarsi coincida “con il migliore interesse della sua salute psico-fisica e della salute pubblica”.
E se un ragazzo/a non vuole vaccinarsi?
Potrebbe accadere che l’adolescente non voglia fare il vaccino, contrariamente al convincimento dei genitori. Quale posizione prevale in questo caso?
Si legge nella nota del 29 luglio: “a fronte del consenso dei genitori, il Comitato ritiene importante e auspicabile che l’adolescente sia informato che la vaccinazione è nell’interesse della sua salute, della salute delle persone prossime e della salute pubblica.”
Dunque il minore contrario al vaccino deve essere debitamente informato, ma non può in ogni caso essere obbligato a vaccinarsi, in assenza di una specifica norma.
Adolescenti con patologie: chi decide sul vaccino
Risolvere i contrasti tra genitori e figli riguardo al vaccino è ancora più spinoso quando il ragazzo/a rientra tra le “categorie fragili” indicate dal Ministero della Salute o ha patologie medicalmente accertate.
In questa circostanza l’obbligo dei genitori/tutori di fare l’interesse del minore è ancor più pressante e, se c’è disaccordo, per il Comitato di bioetica si apre la possibilità di ricorre come extrema ratio al giudice tutelare.
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