L’Ecdc ha pubblicato una valutazione rapida sul vaiolo delle scimmie. Ecco le categorie più a rischio e cosa non bisogna fare.
«Il virus del vaiolo delle scimmie può causare malattie gravi in alcuni gruppi di popolazione, come bambini piccoli, donne in gravidanza e persone immunosoppresse». È l’allarme lanciato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) nell’ultimo report sul rischio «monkeypox».
E sui casi che si stanno diffondendo a livello europeo e internazionale, l’agenzia ha puntualizzato: «Sono necessarie ulteriori indagini per stimare con precisione il livello di morbilità e mortalità in questo focolaio».
L’Ecdc consiglia alle persone contagiate dal vaiolo delle scimmie di «astenersi dall’attività sessuale» e di evitare un contatto fisico stretto fino alla guarigione delle lesioni cutanee. Entriamo nel dettaglio.
Vaiolo delle scimmie, la valutazione dell’Ecdc
L’Ecdc ha pubblicato una valutazione rapida del rischio «monkeypox». Nel report, alle persone contagiate da vaiolo delle scimmie si consiglia di «astenersi dall’attività sessuale e da uno stretto contatto fisico fino alla guarigione del rash cutaneo».
L’Ecdc rassicura sulla gravità dei casi rilevati finora: «La maggior parte dei casi al momento risultano essere lievi nella sintomatologia. Si può rimanere a casa con cure di supporto. Le persone infette dovrebbero rimanere isolate fino alla caduta delle croste e in particolare dovrebbero evitare contatti ravvicinati con persone immunosoppresse e animali domestici».
L’agenzia europea parla anche dei contatti stretti dei positivi al virus. «Dovrebbero auto-monitorarsi per verificare l’eventuale sviluppo di sintomi per 21 giorni dopo l’ultima esposizione». L’Ecdc continuerà a «monitorare da vicino gli sviluppi e aggiornerà la valutazione del rischio non appena saranno disponibili nuovi dati e informazioni». In totale in Europa sono stati segnalati 67 casi in nove paesi (Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia).
Vaiolo delle scimmie: «Attenzione ai rapporti sessuali»
Andrea Ammon, direttrice del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), ha spiegato che nella maggior parte dei casi sono stati riscontrati «sintomi di malattia lievi e, per la popolazione più ampia, la probabilità di diffusione è molto bassa».
Ma l’esperta ricorda: «La probabilità di un’ulteriore diffusione del virus attraverso uno stretto contatto, ad esempio durante le attività sessuali tra persone con più partner, è considerata alta».
L’Ecdc ha concluso la valutazione raccomandando agli Stati di concentrarsi sulla tempestiva identificazione, gestione, tracciamento dei contatti e segnalazione di nuovi casi di vaiolo delle scimmie. Intanto, il Belgio è il primo paese ad aver reintrodotto la quarantena di 21 giorni per i contagiati.
I sintomi da tenere sotto controllo
In un’intervista a Money.it, Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ha elencato i campanelli d’allarme da tenere sotto controllo: «I sintomi sono aspecifici come febbre, mal di testa, stanchezza, linfonodi ingrossati vicino alla sede delle lesioni. Ma il sintomo principale sono lesioni cutanee che possono localizzarsi in qualunque parte del corpo. C’è una distribuzione centripeta dal volto agli arti. Anche vicino ai genitali. Le pustole sono più grandi di quelle della varicella, somigliano a quelle della sifilide».
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