Vaiolo delle scimmie, boom di contagi nell’ultima settimana: ora l’Oms può dichiarare l’emergenza sanitaria

Giacomo Andreoli

23 Luglio 2022 - 14:13

Gli esperti stanno discutendo se l’Oms debba inserire il vaiolo delle scimmie tra le emergenze sanitarie globali. Intano si registrano 2mila nuovi casi in Europa in sette giorni.

Vaiolo delle scimmie, boom di contagi nell’ultima settimana: ora l’Oms può dichiarare l’emergenza sanitaria

Gli esperti di vaiolo delle scimmie stanno valutando se l’Organizzazione mondiale della sanità debba classificare o meno l’epidemia come emergenza sanitaria globale. Si tratta del massimo allarme che può lanciare. A preoccupare è l’aumento di casi in tutto il mondo: solo in Europa nell’ultima settimana se ne sono registrati oltre 2mila di nuovi.

Due giorni fa si è tenuta la seconda riunione del comitato di emergenza dell’Oms sul virus, dopo quella di un mese fa, per esaminare il peggioramento della situazione. Al momento si registrano oltre 15.400 casi segnalati da 71 nazioni. Come ha sottolineato il direttore generale dell’Organizzazione, Tedros Adhanom Ghebreyesus, si stanno verificando le implicazioni immediate e a medio termine per la salute pubblica.

Vaiolo delle scimmie, cosa succede con lo stato di emergenza dell’Oms

In occasione della riunione dello scorso 25 giugno si registravano poco più di 3mila casi da 50 Paesi, troppo pochi per dichiarare il vaiolo delle scimmie un’emergenza sanitaria. Ora, però, i contagi sono praticamente quintuplicati.

Se dovesse arrivare il parere a favore dell’emergenza da parte del comitato verranno proposte raccomandazioni temporanee su come prevenire e ridurre la diffusione della malattia, oltre che su come gestire la risposta sanitaria globale. Ma non c’è un calendario preciso.

Si sicuro da inizio maggio è stata segnalata un’impennata di infezioni da vaiolo delle scimmie al di fuori dei Paesi dell’Africa occidentale e centrale, dove la malattia è da tempo endemica.

L’aumento dei contagi in tutta Europa

Al 19 luglio ammontano a 10.604 i casi di vaiolo delle scimmie registrati in Europa. Rispetto a una settimana prima sono 2.366 in più. A segnalarlo è l’ultimo bollettino di sorveglianza realizzato dal Centro europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie (Ecdc) e dall’Ufficio regionale per l’Europa dell’Oms.

La Spagna è ancora la nazione europea con il più alto numero di casi (2.835), seguito da Regno Unito (2.115) e Germania (2.033). L’Italia, invece, è al settimo posto: abbiamo avuto finora 374 casi (in aumento rispetto ai 292 della scorsa settimana). Dalla rilevazione, quindi, emerge che circa il 42% dei pazienti ha tra i 31 e 40 anni e nel 99,5% dei casi i malati sono maschi.

La manifestazione clinica più frequente è un’eruzione cutanea, presente in quasi tutti i pazienti (precisamente il 94,5%). Altri sintomi molto comuni sono: vomito, affaticamento, febbre, dolori muscolari, brividi, mal di gola, diarrea, mal di testa. Per i malati c’è la quarantena.

Fino a questo momento sono stati 256 i pazienti che hanno avuto bisogno di ricovero in ospedale (poco più dell’8%), mentre un solo paziente ha avuto bisogno delle cure in terapia intensiva e non è stato registrato alcun decesso.

Il possibile uso del vaccino Imvanex

Intanto il comitato per i medicinali per uso umano dell’Agenzia europea del farmaco, anche valutando la non difficilissima trasmissibilità del virus, ha raccomandato di estendere l’indicazione del vaccino contro il vaiolo Imvanex anche contro il vaiolo delle scimmie.

Imvanex è stato approvato nell’Unione europea nel 2013. Contiene una forma viva indebolita del virus Vaccinia Ankara, correlato al vaiolo. Il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio è Bavarian Nordic.

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