Verbale di invalidità civile. A che serve, come richiederlo e quando arriva

Simone Micocci

5 Novembre 2024 - 14:43

Verbale di invalidità civile, come leggerlo correttamente e a cosa serve: ecco una guida completa.

Verbale di invalidità civile. A che serve, come richiederlo e quando arriva

Il verbale d’invalidità è il documento rilasciato dopo l’accertamento dell’invalidità civile, cecità civile, sordità o handicap effettuato durante le visite mediche presso la commissione Inps.

Qui è indicato l’esito dell’accertamento e ne dipende l’accesso alle agevolazioni e tutele riconosciute dallo Stato, in quanto definisce lo status e il grado - o percentuale - d’invalidità riconosciuta.

Un documento molto importante in quanto viene descritto lo stato psico-fisico della persona, indicando la percentuale di invalidità, nonché se si tratta di un’invalidità permanente o comunque che richiede di una periodica revisione (e quindi di una nuova visita).

Eppure, molti hanno dubbi su come leggere il verbale di invalidità civile, su quando arriva e su cosa fare dopo averlo ricevuto per richiedere le misure dove è richiesto un determinato requisito sanitario, come le pensioni d’invalidità civile. A tal proposito ecco una guida con tutte le istruzioni a riguardo.

Come richiedere il verbale d’invalidità

Il verbale serve a certificare ufficialmente il grado di invalidità riconosciuto, permettendo l’accesso a prestazioni, agevolazioni e tutele specifiche previste dallo Stato. Per richiederlo bisogna presentare la domanda di riconoscimento dell’handicap o dell’invalidità, seguendo questi passaggi:

  • Consultare medici specialisti per l’accertamento delle patologie invalidanti.
  • Recarsi dal medico di famiglia, portando tutta la documentazione per la certificazione medica sullo stato di salute, che viene inviata telematicamente all’Inps.
  • Entro 90 giorni dalla certificazione, inviare la domanda per il riconoscimento di disabilità e handicap, tramite il sito dell’Inps o un intermediario autorizzato (patronati o associazioni di categoria).
  • Attendere la chiamata per la visita con la commissione medico-legale della Asl, integrata con un medico dell’INPS. In alcune regioni, se è in vigore il protocollo con l’Inps, la visita è gestita dal centro medico legale dell’Istituto.
  • Al termine della visita, indipendentemente dall’esito, viene rilasciato il verbale d’invalidità, che arriva a casa entro poche settimane.

Quando e come arriva il verbale d’invalidità

I tempi di rilascio del verbale d’invalidità possono variare. Generalmente la consegna richiede tra 30 e 60 giorni dalla data della visita. Il verbale arriva in forma cartacea al domicilio del richiedente o, se richiesto, al patronato che ha intermediato la richiesta. È inoltre disponibile in modalità digitale nel cassetto postale dell’area personale MyInps.

Cosa fare se il verbale d’invalidità non arriva

Se il verbale non arriva entro 60 giorni, è consigliato inviare un sollecito. Prima di tutto, controllare se il documento è già disponibile nel cassetto postale. In caso contrario, chiamare il numero verde dell’Inps per verificare lo stato di invio o utilizzare il servizio online “Inps risponde” per richiedere un sollecito.

È invece inutile recarsi direttamente presso le sedi dell’Istituto presenti sul territorio, poiché i verbali d’invalidità sono gestiti dagli uffici della commissione medica, che non riceve il pubblico.

Come leggere il verbale d’invalidità

Una volta ricevuto, occorre leggere correttamente il verbale d’invalidità. La parte più importante è l’esito, che può essere indicato come:

  • Non invalido: assenza di patologia o riduzione delle capacità inferiore a un terzo.
  • Invalido con riduzione permanente della capacità lavorativa (superiore a un terzo, due terzi o al 74%).
  • Invalido con totale o permanente inabilità lavorativa 100%, e impossibilità di deambulare senza aiuto o necessità di assistenza continua. Questa dicitura è fondamentale per beneficiare della prestazione economica conosciuta come indennità di accompagnamento.

Il verbale è suddiviso in quattro parti:

  • La prima parte riporta i dati anagrafici e amministrativi del richiedente, la tipologia dell’accertamento (prima visita, revisione o aggravamento) e la data del controllo.
  • La seconda contiene il giudizio diagnostico, con l’anamnesi basata sui certificati medici forniti.
  • La terza parte riporta l’esito dell’accertamento, specificando se l’invalidità è soggetta a revisione e ogni quanto.
  • La quarta contiene le firme del presidente, segretario, medico dell’Ulss, medico del lavoro e medico di categoria.

È bene ricordare poi che esistono due tipi di verbale. Per la riservatezza dei dati personali, viene inviato un verbale completo con tutte le informazioni sulla patologia e un altro senza dati sensibili, sufficiente per accedere a prestazioni e tutele.

Cosa fare dopo che arriva il verbale d’invalidità

Ricevuto il verbale, occorre verificare lo status riconosciuto per sapere quali prestazioni e agevolazioni spettano. Per esempio, con un’invalidità superiore al 74%, si potrebbe avere diritto a una pensione d’invalidità civile, ma questa non è concessa automaticamente.

L’accesso è subordinato a determinati requisiti reddituali. È necessario trasmettere online i dati socio-economici e reddituali all’Inps per consentire la valutazione della domanda di benefici assistenziali. La richiesta può essere inoltrata online dal sito Inps o tramite Caf patronati e associazioni di categoria.

Verbale d’invalidità smarrito: cosa fare

Il verbale è sempre disponibile nel cassetto postale dell’area MyInps. In caso di smarrimento della copia cartacea, è quindi possibile recuperarlo digitalmente. Chi non possiede lo Spid può richiedere un nuovo invio tramite il numero verde dell’Istituto. Tuttavia, dato che il verbale contiene dati sensibili, è comunque consigliabile presentare denuncia alle autorità in caso di smarrimento.

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