Questo è quanto si evince dai verbali della riunione della Fed dello scorso 18-19 marzo pubblicati oggi.
Giornata importante quella di oggi per i mercati finanziari con il presidente Donald Trump che, un po’ a sorpresa, ha annunciato il dietrofront sull’entrata in vigore dei dazi decidendo uno stop di 90 giorni per tutti i Paesi a parte la Cina, anzi le tariffe doganali con Pechino sono state aumentate fino al 125%. L’annuncio è apparso sul social Truth.
Ma quella di oggi era una giornata molto attesa anche per la pubblicazione dei verbali Fed in merito alle riunioni che si sono svolte tra i rappresentanti della Federal Reserve lo scorso marzo.
La notizia più importante che si evince dai verbali è che il FOMC ha mantenuto il tasso di interesse in un intervallo tra il 5,25% e il 5,5% nella riunione di marzo, confermando le previsioni di due tagli dei tassi quest’anno.
Lo scenario dei dazi e di una probabile inflazione fa restare cauti i responsabili politici della Federal Reserve sul futuro taglio dei tassi. C’è preoccupazione sul fatto che i dazi possano aumentare i prezzi e rallentare la crescita economica. Per questo si è preferito non sbilanciarsi sulla prospettiva di nuovi tagli ai tassi di interesse.
«I rischi relativi alle proiezioni di base per l’inflazione sono stati ancora considerati orientati al rialzo poiché l’inflazione core non è diminuita quanto previsto lo scorso anno e perché i cambiamenti nella politica commerciale potrebbero esercitare una pressione al rialzo sull’inflazione maggiore di quanto ipotizzato dallo staff», si legge nel verbale.
Lo scenario resta cauto: «Sullo sfondo del rischio al rialzo dell’inflazione e dell’incertezza economica in corso, i partecipanti hanno osservato che l’incertezza sull’effetto netto di una serie di politiche governative sulle prospettive economiche era elevata, rendendo appropriato adottare un approccio cauto», si legge ancora nel verbale.
Cautela che ha visto d’accordo tutti i partecipanti all’ultima riunione della Federal Reserve. «Quasi tutti i banchieri vedevano rischi tendenti al rialzo per l’inflazione e tendenti al ribasso per l’occupazione», quanto riportato nel verbale.
Le borse americane reagiscono bene
Se per le borse europee anche la giornata odierna è stata negativa con Milano che ha chiuso con un -2,75%, Wall Street vola dopo l’annuncio di Trump di sospendere i dazi per 90 giorni. Appena dopo l’annuncio il Dow Jones è salito a +5%, come S&P +5,4% e Nasdaq oltre il 6,6%. Vedremo domani che cosa accadrà anche in Europa.
Trump dalla Casa Bianca ha motivato la decisione di sospendere i dazi alla paura della gente sugli scenari finanziari che si stavano delineando. «Ho pensato che la gente stesse diventando un po’ spaventata», ha detto prima di annunciare accordi equi con tutti i paesi, Ue compresa: «Faremo accordi equi con tutti i Paesi. Con l’Ue? Certo, è possibile», ha detto. E sulla Cina, il presidente Usa ha detto: «Sono convinto che la Cina voglia un accordo sui dazi ma non sa da che parte iniziare». Indiscrezioni dicono che a convincere Trump a sospendere i dazi potrebbe essere stato il crollo dei titoli di Stato, più che quello della Borsa.
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