Il virus non esiste: la nuova protesta del gruppo “Marcia su Roma”

Violetta Silvestri

30/05/2020

Nuove proteste in Italia contro la situazione economica di crisi. A manifestare è il gruppo Marcia su Roma, secondo il quale il virus non esiste. Cosa chiedono questi cittadini riuniti nelle piazze romane?

Il virus non esiste: la nuova protesta del gruppo “Marcia su Roma”

Marcia su Roma: un ricordo storico rilevante per l’Italia, che oggi, in piena crisi economica per il coronavirus, è diventato un gruppo sociale - e social - di protesta.

Come in altre parti di Europa e del mondo, la frustrazione per il lockdown ha generato esplosioni di rabbia piuttosto discutibili.

Negazione della pandemia, complotti internazionali e di Bill Gates, movimenti no-vax hanno accomunato alcuni dei manifestanti più arrabbiati in varie piazze europee e internazionali, con gli USA in primis.

Spesso nati da ambienti politico-ideologici di estrema destra, tanto che in Germania è arrivato un vero e proprio allarme - questi gruppi sono una voce sociale da non trascurare.

Anche in Italia, dove Marcia su Roma è scesa in piazza sabato 30 maggio. Ecco cosa rivendicano i manifestanti.

Marcia su Roma, proteste: il virus è un trucco

Almeno 200 persone si sono radunate a nella capitale sabato 30 maggio. Da Piazza Venezia i manifestanti hanno imboccato via del Corso con l’intento di raggiungere Montecitorio.

Momenti di tensione ci sono stati anche con la polizia, schierata con blindati proprio su Via del Corso. Il raduno, non autorizzato, ha preso di mira il Governo e la crisi economica che l’Italia sta attraversando senza avere soluzioni.

Il pensiero più impattante di questo gruppo nato sui social, vicino alle posizioni di estrema destra - non a caso il nome Marcia su Roma - è che il virus sarebbe tutta una messa in scena.

Questo il ragionamento:

“Al governo vogliamo dire che il virus è un cavallo di Troia, non esiste e per questo molti oggi non indossano la mascherina. Ci stanno facendo fallire, Non so quale sia il loro disegno politico, vogliono rifare le regole sociali.‎ Vogliono confinarci e schedarci tutti”

L’epidemia, dunque, come scusa per inventare la crisi economica e per controllare i cittadini.

Ricoperti dal tricolore e accompagnati dall’inno di Mameli, i manifestanti hanno espresso un volto estremo di un mix di nazionalismo, rabbia, disperazione, disinformazione, complottismo.

Il disagio sociale c’è, e a volte trova sfoghi solo nelle espressioni più radicali, come l’evento Marcia su Roma può evidenziare.

Alla base delle proteste, appoggiate da Casapound come hanno ricordato gli stetti partecipanti, ci sono le richieste al Governo:

“Qui c’è gente che non mangia. C’è gente che non prende lo stipendio da 4 mesi. Abbiamo fame.”

Tra i tanti volti del coronavirus, quindi, spicca anche quello delle proteste e delle loro ragioni: anche l’Italia rischia l’estremizzazione?

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