Nel 2014 l’aereo MH-370 della Malaysian Airlines in volo tra Kuala Lumpur e Pechino è scomparso con a bordo 239 persone senza essere mai ritrovato: la Malesia ora ha ordinato nuove ricerche.
Cos’è successo all’aereo MH370, un Boeing 777 con a bordo 227 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio scomparso durante il volo da Kuala Lumpur a Pechino l’8 marzo 2014? Una domanda questa che da oltre dieci anni ossessiona i parenti delle 239 persone scomparse e le autorità dei Paesi interessati.
Tra le tante tragedie aeree che si sono verificate negli ultimi anni, quella del volo MH-370 rappresenta senza dubbio uno dei casi più misteriosi di sempre. Ecco cosa ci ha detto il generale Carlo Landi durante un’intervista del 2022.
“Tutto si è svolto nel migliore dei modi fino a 38 minuti dopo il decollo - ha spiegato Landi -. A quel punto, mentre il velivolo era sopra il Mar Cinese meridionale alla sua quota di crociera, c’è stato l’ultimo messaggio del Comandante che con voce pacata ha comunicato che passava al controllo del traffico vietnamita. Poi più nulla. Il velivolo è scomparso dai radar del controllo del traffico aereo civile ed è stato seguito unicamente dai radar militari. MH-370 ha virato verso Ovest tornando indietro per sorvolare di nuovo la Malesia quindi ha virato ancora verso Sud per dirigersi verso l’Oceano Indiano meridionale, uno dei luoghi più disabitati e inospitali della terra: milioni di chilometri quadrati di mare senza alcuna traccia umana. Da quel momento sono iniziate le ricerche tutte infruttuose”.
Adesso però la Malesia per voce del suo ministro dei Trasporti, Anthony Loke, ha accettato la proposta di ricercare una nuova area nell’Oceano Indiano meridionale è stata avanzata dalla società di esplorazione Ocean Infinity, che aveva anche condotto l’ultima ricerca dell’aereo conclusasi nel 2018.
Il mistero del volo MH-370 vicino alla svolta?
Durante una conferenza stampa la Malesia ha annunciato che riprenderà le ricerche del volo MH-370; il ministro Loke poi ha aggiunto che Ocean Infinity riceverà 70 milioni di dollari se i detriti ritrovati saranno consistenti.
“La nostra responsabilità, il nostro obbligo e il nostro impegno sono rivolti ai parenti più prossimi - ha spiegato durante la conferenza stampa -. Ci auguriamo che questa volta sia positivo, che i resti vengano ritrovati e che la situazione venga chiusa per le famiglie”.
Come riporta la Cnn, inizialmente gli investigatori malesi non hanno escluso la possibilità che l’aereo fosse stato deliberatamente deviato dalla rotta. Detriti, alcuni confermati e altri ritenuti provenienti dall’aereo, sono stati trascinati dalle onde lungo le coste dell’Africa e sulle isole dell’Oceano Indiano.
Sul volo c’erano più di 150 passeggeri cinesi, i cui parenti hanno chiesto risarcimenti, tra gli altri, a Malaysia Airlines, Boeing, al produttore di motori aeronautici Rolls-Royce e al gruppo assicurativo Allianz.
Nel 2018 la Malesia ha incaricato Ocean Infinity di effettuare ricerche nell’Oceano Indiano meridionale, offrendosi di pagare fino a 70 milioni di dollari se avesse trovato l’aereo, ma ha fallito due tentativi.
Ciò è avvenuto in seguito a una ricerca subacquea condotta da Malesia, Australia e Cina in un’area di 120.000 chilometri quadrati nell’Oceano Indiano meridionale, basata sui dati delle connessioni automatiche tra un satellite Inmarsat e l’aereo.
Adesso la Malesia ha affidato ancora a Ocean Infinity il compito di effettuare nuove ricerche, con il mistero del volo MH-370 che finalmente dopo più di dieci anni potrebbe essere risolto.
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