Investment Banking: queste le tre cause della crisi

Luca Fiore

05/09/2019

Un tris di cause ha contribuito a spingere il giro d’affari delle banche d’investimento a livelli che non si vedevano da 13 anni

Investment Banking: queste le tre cause della crisi

Nuovo segno meno per il fatturato delle 12 maggior banche d’investimento sulle due sponde dell’Atlantico.

Nel corso dei primi sei mesi del 2019, secondo i dati riportati dal Financial Times, il giro d’affari dei colossi dell’Investment Banking ha fatto registrare il livello minore degli ultimi tredici anni.

Si tratta di un trend evidenziato dalla presentazione dei conti del secondo trimestre, che hanno fatto emergere la debolezza della divisione che si occupa di mercati ed investimenti. A titolo di esempio, il reddito fisso di Morgan Stanley ha segnato un rosso di 18 punti percentuali mentre i ricavi legati all’azionario di Deutsche Bank sono scesi del 32%.

Investment Banking: crisi innescata da tre fattori

Nel corso del primo semestre 2019, il fatturato delle maggiori banche d’investimento globali si è attestato a 76,8 miliardi di dollari, -11 punti percentuali rispetto a 12 mesi prima. Stando alle rilevazioni del provider Coalition, si tratta del dato minore dal 2006.

Tre le cause dietro il tracollo:

  • tensioni geopolitiche;
  • rallentamento della crescita globale;
  • costo del denaro ai minimi storici.

Investment Banking: è l’azionario la divisione più penalizzata

A livello di singole divisioni, balza all’occhio il calo registrato dall’azionario, che ha segnato un -17% annuo a causa della forte riduzione della domanda di derivati e dei servizi di “prime brokerage” (il prime broker si occupa della liquidazione delle posizioni relative le transazioni disposte dal gestore, finanzia il gestore, controlla le esposizioni di rischio dell’hedge fund e custodisce le disponibilità liquide e i valori mobiliari del fondo).

Per quanto riguarda gli altri comparti, -9% per reddito fisso e materie prime e -8% per le attività di advisory nell’ambito dell’M&A, le attività legate a fusioni ed acquisizioni di aziende.

Il trend negativo non sembrerebbe destinato ad arrestarsi. Coalition stima che il ROE (Return On Equity, la misura della redditività del capitale proprio) nel 2019 scenderà al 6,7%, 2,8 punti percentuali in meno rispetto al 2016.

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