Whirlpool: decreto non garantisce il salvataggio

Marco Ciotola

4 Settembre 2019 - 20:00

In arrivo il decreto legge per le crisi d’impresa, pronto a stanziare 16,9 milioni di euro per lo stabilimento Whirlpool di Napoli. Ma potrebbe non bastare

Whirlpool: decreto non garantisce il salvataggio

Il decreto legge per le crisi d’impresa potrebbe arrivare già entro la fine della settimana. Il cosiddetto «salva-Ilva» è già stato inviato al Quirinale, e dovrebbe prevedere lo stanziamento di 16,9 milioni di euro per lo stabilimento Whirlpool di Napoli.

L’impianto, a rischio chiusura, è fermo ormai da mesi con oltre 400 dipendenti in stallo e sull’orlo del licenziamento; proprio per questo la misura è stata definita imminente da diverse fonti di governo, pronti a prefigurare l’ufficialità già per venerdì.

Eppure dai vertici della stessa compagnia svedese sono arrivate perplessità riguardo l’efficacia del decreto, malgrado i fondi garantiti dal governo:

“Le misure contenute nel decreto sono insufficienti a garantire la profittabilità dello stabilimento di Napoli nel lungo periodo e la competitività di Whirlpool in Europa, Medio Oriente e Africa. I 16,9 milioni di euro previsti dal testo del decreto legge per il biennio 2019-2020 sono calcolati considerando la messa in solidarietà al 60% della quasi totalità dei 5.500 dipendenti di Whirlpool in Italia; ma questa non è un’opzione percorribile, in quanto non in linea con il piano industriale 2019-2021”,

è il commento dell’azienda, che si è espressa nei giorni scorsi tramite un comunicato stampa.

Whirlpool: decreto potrebbe non garantire il salvataggio

Fonti governative hanno anticipato che entro la fine della settimana il decreto legge per le crisi d’impresa sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Vista l’intesa di governo raggiunta tra Partito democratico e Movimento 5 stelle, che di fatto ha sbloccato tutte le misure simili in stallo dopo la crisi innescata da Salvini, il documento è pronto a diventare operativo.

Eppure non è affatto sufficiente a garantire il salvataggio, o almeno il corretto salvataggio dell’impianto campano. A evidenziarlo è la stessa Whirlpool, con comunicazione che arriva dai vertici del colosso svedese.

Il decreto sulle crisi aziendali contiene infatti - spiega la società - “interventi non sufficienti a garantire la profittabilità dello stabilimento di Napoli nel lungo periodo”, né a garantire la sua competitività rispetto agli altri territori commerciali.
Secondo la compagnia l’unica soluzione è quella di modificare la natura produttiva dello stabilimento.

In sostanza, la società spinge per una riconversione, come d’altronde ha fatto fin dall’inizio. Questo ha scatenato la reazione dei sindacati, che hanno criticato l’apparente volontà del colosso svedese di “complicare le cose”, specie in considerazione di un’attuale situazione molto complicata anche per quanto riguarda lo scenario governativo.

Anche per la Uilm, molto critica, Whirlpool “cerca alibi”, mentre dalla Fiom hanno evidenziato “l’atteggiamento inaccettabile” della società.

L’azienda ha in ogni caso precisato tutta l’intenzione di garantire “continuità industriale” allo stabilimento campano, con i massimi livelli occupazionali e promettendo un “futuro sostenibile ai colleghi di Napoli”:

“Siamo pronti a presentare nel dettaglio la nuova missione industriale per lo stabilimento di Napoli e per i suoi 410 dipendenti”.

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