Secondo fonti israeliane, il leader di Hamas è stato ucciso in un raid dell’esercito. A confermarlo le analisi effettuate sul corpo. Cosa succederà adesso?
Dopo 376 giorni di guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, il conflitto potrebbe essere arrivato ad una svolta. Secondo fonti israeliane, il leader di Hamas, Yahya Sinwar, sarebbe rimasto ucciso in un raid. La notizia sta rimbalzando in queste ore e trova conferma in diverse fonti sia di intelligence sia giornalistiche.
Da quello che si apprende, le forze di Difesa israeliane hanno eliminato 3 terroristi nel corso di un’operazione nella Striscia di Gaza e uno di loro potrebbe essere proprio il leader di Hamas. Pare che i soldati israeliani non fossero a conoscenza dell’identità dell’uomo al momento del raid. I soldati ieri pomeriggio hanno visto diversi combattenti entrare in un edificio e ordinato un attacco, che ha fatto crollare la struttura. Soltanto dopo, una volta ispezionati i cadaveri, si sono accorti della somiglianza di un cadavere con Yahya Sinwar. Il corpo, portato in Israele, è stato sottoposta ad ispezione e sono state eseguite tutte le procedure di identificazione previste dal protocollo. Dai test delle arcate dentarie, del Dna e delle impronte digitali, già in possesso di Israele, sembrerebbe non ci siano dubbi: il corpo appartiene a Yahya Sinwar.
Secondo i media israeliani, l’uomo aveva all’interno del giubbotto indossato, diverse granate che non sono però esplose perché il leader di Hamas è stato colpito con un proiettile alla testa e non al torace. Su X stanno circolando anche alcune foto del cadavere.
L’uccisione del leader di Hamas apre nuovi scenari sull’esito del conflitto. Ecco cosa potrebbe accadere ora.
Yahya Sinwar: chi era
Yahya Sinwar è il leader del movimento Hamas, da molte nazioni considerato terroristico. È nato nel 1962 nella Striscia di Gaza e fino al 2011 ha trascorso oltre 20 anni nelle carceri israeliane. Fu arrestato nel 1989 e condannato da Israele a quattro ergastoli per il rapimento e l’uccisione di due militari israeliani e quattro palestinesi accusati di collaborazionismo.
In carcere è emerso sempre più come leader carismatico trovando diversi seguaci anche tra i detenuti non affiliati ad Hamas. Nel 2011 è stato rilasciato nell’ambito di un accordo tra Hamas e Israele per la liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit, in cambio di prigionieri palestinesi. Tornato a Gaza, Sinwar ha scalato le gerarchie del movimento sino a diventarne il leader nel 2017. Da quel momento è stato uno dei più ricercati da Israele per il suo ruolo nelle attività terroristiche e per la sua ideologia estremista mirata alla distruzione dello Stato ebraico. Ci sarebbe lui dietro l’attacco del 7 ottobre 2023, in cui sono state uccise più di 1.200 persone tra militari e civili.
Cosa succede adesso
L’uccisione di Yahya Sinwar è certamente un duro colpo per Hamas che ora si ritrova senza leader. La speranza è che questo possa portare ad una tregua definitiva nel conflitto. Questo è quanto si auspica anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani. «Pare che il capo militare di Hamas, Sinwar, sia stato ucciso e credo che da questo punto di vista Israele possa aver compiuto la sua azione di autodifesa contro i terroristi di Hamas. Mi auguro che la scomparsa del leader di Hamas possa portare a un cessate il fuoco a Gaza», ha detto in una conferenza stampa alla Farnesina.
Hamas anche se indebolito potrebbe però vendicarsi dell’uccisione e sferrare nuovi attacchi in Israele. Anzi, una risposta militare nei prossimi giorni da parte del movimento è da attendersi.
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