Fs, Cdp, Rai, Acri e via dicendo. Inizia la campagna delle nomine. Meloni chiamata a giudicare le scelte di Mario Draghi. Ecco cosa può succedere.
Prove pratiche di successione, vera, a Mario Draghi per Giorgia Meloni: nel 2024 scatta un’ampia e partecipata campagna di nomine alle società controllate direttamente o meno dallo Stato e per la premier sarà l’occasione di guidare il processo di revisione dei consigli d’amministrazione nominati dal suo predecessore tre anni fa, poco dopo l’ingresso a Palazzo Chigi, col sostegno del fedelissimo Francesco Giavazzi.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze dovrà, in particolare, fornire le liste per i cda, le cariche di presidente e amministratore delegato e i vertici di tre importantissime partecipate. Spiccano, infatti, Cassa Depositi e Prestiti, Ferrovie dello Stato e Rai. Mondi attorno cui si gioca una partita di primo piano. Ma che non esauriranno la campagna di primavera ed estate delle nomine del 2024 dopo la “vendemmia” del 2023 che ha portato al rinnovo dei cda di Enel, Eni, Leonardo, Poste Italiane e Terna.
Cdp e Acri, partite incrociate in primavera
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