25 aprile: Mattarella invita a una festa “nelle case”

Marco Ciotola

25/04/2020

Il Presidente della Repubblica invita gli italiani a una Festa della Liberazione nelle case e prepara il Paese a un “rilancio”

25 aprile: Mattarella invita a una festa “nelle case”

Sergio Mattarella invita tutti gli italiani a festeggiare il 25 aprile “nelle case”.

Le dichiarazioni del Presidente della Repubblica sono arrivate nella serata di ieri, con parole riferite alla Festa della Liberazione e allo scenario molto particolare che accoglie quest’anno la celebrazione.

Per Mattarella va in ogni caso festeggiata la “fine della follia nazifascista”, in quanto parte fondamentale della storia d’Italia, specie in un momento di grave emergenza come questo, che chiama tutti a “dare un contributo per ripartire dopo la pandemia”:

“È la data fondatrice della nostra esperienza democratica, di cui la Repubblica è presidio con la sua Costituzione [...] La pandemia ci costringe a celebrare questa giornata nelle nostre case”.

25 aprile: Mattarella invita a una festa nelle case

Nelle prime ore del mattino Sergio Mattarella, da solo e munito di mascherina, si è recato presso l’Altare della Patria, per una brevissima cerimonia di consegna di una corona in memoria della ricorrenza.

Nelle dichiarazioni della serata di ieri il Presidente ha fatto ampio riferimento anche alla situazione attuale del nostro Paese, parlando di rilancio e di unità nell’affrontare la cosiddetta Fase 2.

Ecco perché il 25 aprile del 2020 si ricollega direttamente a un rinnovato impegno per ottenere la libertà secondo Mattarella, dopo la “dura prova di una malattia che ha spezzato tante vite”:

“Serve un’azione di rilancio e di rinnovata capacità di progettazione economica e sociale; un’impresa a cui siamo chiamati tutti, istituzioni e cittadini, forze politiche, forze sociali ed economiche, professionisti, intellettuali ed operatori di ogni settore”.

Dal Quirinale quindi un esplicito riferimento a quell’Italia che si dotava di “antidoti contro i germi di odio e follia che avevano nutrito la scellerata avventura nazifascista”, con un parallelo allo sforzo al quale il Paese è chiamato ora, di fronte all’emergenza coronavirus.

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