3 cose da tenere a mente quando pianifichi il tuo testamento

Ilena D’Errico

7 Luglio 2024 - 19:04

Ecco 3 cose da tenere a mente quando pianifichi il tuo testamento: le informazioni da sapere su forma, contenuto ed esecuzione delle disposizioni.

3 cose da tenere a mente quando pianifichi il tuo testamento

Scrivere un testamento olografo è senza dubbio la scelta più rapida ed economica per disporre del proprio patrimonio. Questo tipo di testamento, infatti, non prevede alcun genere di costo e può essere redatto dal testatore in completa autonomia. La stesura non è di per sé complessa, poiché la legge non richiede particolari formalità, ma è importante tenere conto della normativa in materia successoria.

Il testatore gode di una certa libertà ed è proprio per assicurarla che alcune disposizioni testamentarie non sono valide, in quanto potrebbero comprometterla. Il limite vero e proprio è piuttosto riguardante le quote di legittima. Nulla vieta di ignorarle, ma gli eredi potrebbero comunque agire in giudizio per ottenerne l’applicazione. Oltretutto, è bene evitare il più possibile la confusione e lasciare disposizioni chiare e inequivocabili.

Per essere sicuri che le proprie volontà saranno rispettate bisogna quindi avere alcune accortezze. Resta comunque consigliabile in caso di dubbio, patrimoni elevati o di complessa divisione, affidarsi a un professionista come il notaio. Ci sono però alcune cose da tenere a mente di incredibile aiuto nella pianificazione del testamento, ecco quali sono le principali.

La forma del testamento

Come premesso, per un testamento olografo non sono richieste formalità particolari. Non serve utilizzare un linguaggio elevato e nemmeno formule complesse, purché si riesca a esprimere in modo comprensibile ed efficace le proprie intenzioni. Ci sono, però, degli elementi fondamentali senza cui un testamento non può essere considerato tale.

In particolare, è necessario che il testamento olografo venga scritto a mano dal testatore, che non può nemmeno farsi guidare in caso di difficoltà. In quest’ultimo caso dovrebbe, invece, affidarsi al notaio. In secondo luogo, il documento deve contenere la data e infine la firma autografa. Quest’ultima deve essere posta al fondo, poiché avranno validità soltanto le disposizioni che la precedono.

Eventuali aggiunte non sono vietate, ma devono a loro volta presentare i suddetti requisiti e una seconda firma. In caso di testamenti composti da più pagine non è essenziale che ogni pagina sia firmata. La firma deve essere apposta sul documento stesso (non è ammessa nemmeno sul retro o sui margini a meno che per assenza di spazi) e corrispondere a quella abituale del testatore.

Il contenuto del testamento

Dal punto di vista del contenuto ci sono alcune limitazioni che, se superate, possono pregiudicare la validità delle disposizioni testamentarie, parzialmente o interamente. È dunque importante ricordare quanto segue:

  • ogni testamento deve essere individuale;
  • non sono ammessi i testamenti reciproci;
  • i patti successori sono vietati, riguardanti accordi o atti che si riferiscono a una successione non ancora aperta;
  • le quote di legittima possono essere superate, ma i legittimari potranno agire in giudizio per ottenerne il ripristino;
  • la divisione testamentaria avviene in quote proporzionali su tutto il patrimonio del de cuius, comprese le donazioni effettuate in vita;
  • è possibile inserire delle condizioni, purché non riguardino eventi impossibili;
  • è possibile destinare anche beni specifici.

Chi è sposato dovrà anche considerare il proprio regime patrimoniale, tenendo comunque presente che anche il coniuge è un erede legittimario e non può quindi essere privato dell’eredità. Pur non essendo obbligatorio, potrebbe essere utile prevedere con il testamento una precisa divisione dei beni componenti il patrimonio, per evitare eventuali liti o controversie e velocizzare la divisione ereditaria.

Questo metodo aiuta anche a ricordare la composizione del patrimonio e dà l’opportunità di scegliere a chi destinare un bene piuttosto che un altro.

L’esecutore testamentario

Nominare un esecutore testamentario, o anche più d’uno, è molto utile per assicurarsi che le disposizioni saranno rispettate, in particolar modo in presenza di clausole sospensive o risolutive. L’esecutore può essere scelto tra gli eredi stessi, purché siano maggiorenni e non siano stati interdetti o inabilitati, anche se è preferibile sceglierne almeno un paio.

In questo modo si aumenta il controllo e si permette agli eredi di suddividersi il lavoro in una fase di per sé molto delicata. In tal proposito, è bene sapere che anche il notaio può essere nominato esecutore testamentario.

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