3 possibili sorprese per i mercati nel 2023: cosa può succedere?

Violetta Silvestri

7 Dicembre 2022 - 13:00

Che 2023 sarà per i mercati e quali importanti eventi e decisioni lasceranno il segno? Una previsione segnala almeno 3 possibili sorprese - o bombe - pronte a sconvolgere il prossimo anno.

3 possibili sorprese per i mercati nel 2023: cosa può succedere?

Dopo un anno tumultuoso per i mercati finanziari, le brutte sorprese potrebbero non essere finite e continuare nel 2023.

La previsione è della società finanziaria Standard Chartered, che ha elencato una serie di potenziali fatti inattesi per il prossimo anno che potrebbero essere sottovalutati.

Eric Robertson, capo della ricerca e capo stratega della banca, ha affermato - come riportato in un articolo di Cnbc - che è probabile che i fattori negativi e incerti di questa fine del 2022 continuino. L’avvertimento agli investitori è di prepararsi per “un altro anno di nervi scossi”, con una certezza: la sorpresa più grande di tutte sarebbe un ritorno a condizioni economiche e finanziarie più favorevoli, visto che il consenso indica una recessione globale e ulteriori turbolenze tra le classi di attività il prossimo anno.

Ci sono almeno 3 sorprese non tanto gradite che potrebbero lasciare i mercati in tensione nel 2023.

1. Crollo dei prezzi del petrolio

I prezzi del petrolio sono aumentati nella prima metà del 2022 a causa dei persistenti blocchi delle forniture e dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, rimanendo volatili per tutto il resto dell’anno. Sono poi diminuiti del 35% tra il 14 giugno e il 28 novembre e ancora adesso restano deboli, frenati proprio da nuovi venti di contrazione e di incertezza.

Cosa può accadere nel 2023? Robertson ha suggerito che una recessione globale più profonda del previsto, inclusa una ritardata ripresa cinese sulla scia di un’impennata inaspettata dei casi di Covid-19, potrebbe portare a un “significativo crollo della domanda di petrolio” anche in economie precedentemente resilienti.

Inoltre, se si verificasse una risoluzione del conflitto Russia-Ucraina, ciò eliminerebbe i “premi al rischio legati alla guerra” - il tasso di rendimento aggiuntivo che gli investitori possono aspettarsi per assumersi maggiori rischi - dal petrolio, facendo perdere ai prezzi circa il 50% del loro valore nella prima metà del 2023, secondo l’elenco di potenziali sorprese dell’analista.

L’ipotesi è che con il rapido calo dei prezzi del petrolio, la Russia non è in grado di finanziare le sue attività militari oltre il primo trimestre del 2023 e accetta un cessate il fuoco. Sebbene i negoziati di pace si protraggano, la fine della guerra fa scomparire completamente il premio di rischio che aveva sostenuto i prezzi dell’energia.

In questo potenziale scenario, il crollo dei prezzi del petrolio porterebbe il greggio di riferimento internazionale Brent dal suo livello attuale di circa 79 dollari al barile a soli 40 dollari al barile, il punto più basso dal picco della pandemia.

2. La Fed taglia di 200 punti base

La Federal Reserve ha aumentato i tassi in risposta all’inflazione crescente nel 2022 e il mercato sta scontando un eventuale picco di circa il 5%.

Robertson ha affermato che un potenziale rischio per il prossimo anno è che la Fed sottovaluti il ​​danno economico inflitto dai massicci rialzi dei tassi di interesse.

Se l’economia statunitense cadesse in una profonda recessione nella prima metà dell’anno, la banca centrale potrebbe essere costretta a tagliare i tassi fino a 200 punti base, secondo l’elenco di potenziali sorprese.

“La narrazione nel 2023 cambia rapidamente man mano che le crepe nelle fondamenta si diffondono dai settori dell’economia con maggiore leva finanziaria anche a quelli più stabili”, ha aggiunto l’esperto.

3. Tech verso il baratro

I titoli tecnologici orientati alla crescita hanno subito un duro colpo nel corso del 2022, poiché il forte aumento dei tassi di interesse ha aumentato il costo del capitale.

Tuttavia, Standard Chartered afferma che il settore potrebbe subire un ulteriore calo nel 2023. Il Nasdaq ha chiuso in ribasso di oltre il 29% dall’inizio dell’anno nel giorno lunedì 5 dicembre, anche se un aumento del 15% tra il 13 ottobre e il 1 dicembre sulla scia dell’indebolimento della lettura sull’inflazione ha contribuito ad attutire le perdite annuali.

Nella sua lista di potenziali sorprese per il 2023, Robertson ha affermato che l’indice potrebbe scivolare di un altro 50%.

Il settore tecnologico continua in generale a soffrire nel 2023, appesantito dal calo della domanda di hardware, software e semiconduttori. Inoltre, l’aumento dei costi di finanziamento e la riduzione della liquidità portano a un crollo dei finanziamenti per le società private, provocando ulteriori significativi tagli alle valutazioni in tutto il settore, nonché un’ondata di perdite di posti di lavoro: questa l’ipotesi.

Le società tecnologiche di nuova generazione potrebbero quindi assistere a un aumento dei fallimenti nel 2023, riducendo la quota di capitalizzazione di mercato di queste società sull’S&P 500. Di conseguenza, il tech guiderà un crollo azionario globale.

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