3 titoli di Stato da comprare assolutamente entro la fine dell’anno secondo gli esperti

18 Ottobre 2024 - 14:19

Guadagnare tanto? Questione di giusto timing, che è spesso la chiave del segreto per entrare o uscire con successo da un dato investimento.

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I mercati finanziari, come la vita in generale, sono fatti di momenti. In alcuni di essi si corre mentre in altri si attende o si arranca, così come ci sono tempi di avvio e altri di addio da un evento, una relazione, ecc. Sul reddito fisso, per esempio, secondo gli esperti i “periodi di grazia” starebbero per terminare.

Vediamo di comprenderne il perché e di capire quali strategie operative consigliano di seguire.

Le politiche monetarie vivono di stagioni proprie al servizio dell’economia, a volte di più verso quella reale (PIL e occupazione), in altre più a favore delle sfere puramente monetarie (cambio e inflazione). Ad ogni modo, i mercati reali e quelli monetari hanno più punti di contatto di quel che si possa immaginare.

Di norma le Banche Centrali cercano di assecondare gli operatori economici con un costo del denaro e un cambio vantaggioso per sostenere il PIL e l’occupazione. Tuttavia, ai Governatori vien dato anche (o in primis?) il mandato di difendere la moneta nazionale tanto sul fronte interno (l’inflazione) che esterno (il cross valutario).

Per cui dal mix di politiche monetarie messe in piedi ne deriva tanto il grado di stimolo all’economia reale, quanto i rendimenti sul reddito fisso.

3 titoli di Stato da comprare assolutamente entro la fine dell’anno secondo gli esperti

Ora, dopo più di un decennio di politiche monetarie ultraespansive e accomodanti legate alla doppia crisi dei mutui subprime (USA) e dei debiti sovrani (Europa) prima e all’epoca buia del Covid poi, la musica è radicalmente cambiata. L’inflazione da parametro marginale è divenuto il nemico numero uno che le Autorità monetarie hanno combattuto tagliando gli stimoli e riportando i tassi a livelli che non si vedevano da decenni.

A giovarne sono state le nuove emissioni obbligazionarie, i cui rendimenti sono cresciuti fino al picco (almeno ad oggi) di un anno fa. Da mesi, tuttavia, le grandezze macroeconomiche depongono a favore di un progressivo ritorno ai tassi più bassi del passato.

Così in Europa la BCE ha operato un primo taglio a giugno, un secondo a settembre e un altro ieri (tutti di un quarto di punto percentuale per volta).

Tra gli analisti finanziari non manca chi se ne attende un altro entro fine anno, ma è ancora presto per dirlo. Le stesse dinamiche, infine, sia pure in tempi e modi differenti, sono avvenute e sono attese anche per il resto delle altre principali Banche Centrali.

È partita la stagione dei tagli del costo del denaro?

Se questo impianto di aspettative dovesse avverarsi, allora è lecito attendersi un futuro e progressivo calo dei rendimenti sul reddito fisso, bond inclusi. Tradotto, i ritorni offerti da bond sovrani e corporate del presente e, soprattutto, del recente passato, potrebbero tardare a ripresentarsi nel futuro prossimo.

Dunque, perché non provare ad approfittarne ora, ‘prima che sia troppo tardi’?

Vediamo allora 3 tipologie di titoli di Stato da comprare assolutamente entro la fine dell’anno secondo i suggerimenti degli esperti:

Per chi ha orizzonti temporali molto ristretti, il BOT potrebbe essere una buona soluzione: alta liquidità, scadenza ravvicinata, spese molto contenute e un buon rapporto rischio/rendimento. Quelli esitati dai BOT a 12 mesi sono stati del 3,942% l’11 ottobre 2023, sono scesi al 3,442% a gennaio 2024 e sono arrivati al 2,859% il 14 ottobre 2024.

Sul medio termine gli esperti consigliano BTP con durate residue non superiori ai 5-7 anni, possibilmente con cedole robuste, fisse e costanti o fisse e crescenti. Simili titoli garantirebbero un buon flusso cedolare fino a scadenza, invece di puntare molto o tutto sulla plusvalenza finale nel caso di bond sotto cento e con cedole discrete o irrisorie.

Per gli investitori ad alta propensione al rischio, infine, i BTP a lunghissima scadenza ed elevata duration sono quelli che, in teoria, potrebbero regalare gioie a medio termine. Per essi, infatti, le macro dinamiche dei tassi d’interesse sono la miccia prima per vedere i loro corsi di mercato implodere (tassi in salita) o esplodere (tassi in discesa) a seconda del trend di fondo.