Secondo il colosso bancario inglese almeno 5 paesi nel mondo sarebbero molto vulnerabili agli shock finanziari. Per loro il rischio è un vero e proprio disastro economico
In base a quanto affermato in un recente report, gli analisti finanziari di HSBC si aspettano guai seri per le economie di alcuni paesi. La banca britannica è pessimista sul futuro economico-finanziario di una serie di Stati europei, sudamericani e asiatici, a causa della pericolosa frenata della Cina e dalla debolezza dei prezzi delle materie prime. Gli esperti del colosso bancario inglese prevedono il crollo di almeno 5 economie: Malaysia, Indonesia, Nuova Zelanda, Svezia e Norvegia. Questi paesi sarebbero i più esposti alle problematiche connesse allo scenario macroeconomico attuale e maggiormente vulnerabili in caso di improvvisi shock finanziari.
Nel Sud-Est asiatico desta preoccupazione la situazione di Malesia e Indonesia, che hanno stretti rapporti commerciali con Pechino e che da tempo stanno sperimentando un pericoloso crollo delle proprie valute. Il ringgit malesiano ha recuperato terreno solo dopo essere sceso sui minimi da quasi vent’anni, mentre la rupia indonesiana ha più volte aggiornato i record negativi. Le banche centrali di questi paesi stanno prosciugando le proprie riserve in valuta estera, per cui in caso di shock esogeno sia Kuala Lumpur che Jakarta sarebbero costrette a dichiarare lo stato di insolvenza sul debito estero se non venissero elargiti aiuti internazionali.
Secondo gli analisti di HSBC rischia tantissimo anche la Nuova Zelanda, storicamente considerata un’oasi felice per la solidità della propria economia. Da qualche tempo il modello economico di Wellington sta vacillando complice l’eccessiva dipendenza dall’export di materie prime, in particolare il commercio di latte verso la Cina. In più resta alto il rischio di una bolla immobiliare, soprattutto dopo l’avvio della politica monetaria espansiva della RBNZ che potrebbe tagliare ancora i tassi di interesse nei rpossimi mesi. In Europa, invece, HSBC ritiene che i paesi scandinavi stiano giocando col fuoco a causa di un indebitamento privato alle stelle, che ormai sta raggiungendo livelli davvero insostenibili.
La Svezia deve fare i conti con l’indebitamento delle famiglie più alto al mondo, mentre in Norvegia si sta cercando disperatamente di far fronte al crollo delle entrate fiscali a seguito della caduta dei prezzi del petrolio. HSBC vede nero sia per Stoccolma che per Oslo, un tempo considerati porti sicuri nelle fasi di turbolenza dei mercati globali e oggi troppo vulnerabili agli shock economico-finanziati. La banca britannica cita anche altri paesi fortemente a rischio: Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti in Medio Oriente rischiano una crisi di liquidità con il crollo delle quotazioni del greggio; la Russia ha più o meno lo stesso problema ed è da tempo in recessione; in Sudamerica, il Brasile ha grossi problemi tra crisi politica, economica e finanziaria. Da monitorare anche la situazione di Cile e Colombia, troppo dipendenti dall’export di commodity.
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