Come uscire prima dal lavoro, 6 soluzioni utili

Simone Micocci

1 Marzo 2024 - 13:01

Come giustificare l’uscita anticipata dal lavoro? E cosa succede allo stipendio? Ecco una guida utile per il lavoratore con tutti gli strumenti a sua disposizione.

Come uscire prima dal lavoro, 6 soluzioni utili

8 ore di lavoro in alcune giornate possono sembrare interminabili, per questo il lavoratore potrebbe essere in cerca di una soluzione per uscire prima senza rischiare una sanzione disciplinare e, preferibilmente, mantenendo il diritto alla retribuzione.

A tal proposito, ci sono diverse soluzioni per uscire prima dal lavoro ma ricordate che è sempre opportuno informare l’azienda, possibilmente con congruo preavviso, delle ragioni di una tale necessità. È bene sottolineare che tra questi strumenti non figurano le ferie poiché, a differenza dei permessi, non possono essere fruite a ore.

Di seguito trovate un elenco di quelli che sono gli strumenti a disposizione del dipendente per interrompere le proprie attività in anticipo rispetto al normale orario di lavoro, con le informazioni su quando se ne può beneficiare nonché su quanto vengono pagate le ore di uscita anticipata.

Uscita dal lavoro in anticipo per chi sta male

Può capitare che sia necessario lasciare l’ufficio o comunque il posto di lavoro per l’insorgere, ad esempio, di sintomi influenzali. In tal caso, informando il datore di lavoro, si può andare a casa in anticipo.

Ma attenzione, generalmente nel caso di malattia insorta nell’arco della giornata lavorativa, questa non viene considerata assenza per malattia nel caso in cui la certificazione medica decorra dal giorno successivo. Bisognerà quindi recuperare le ore non lavorate, o comunque dovranno essere giustificate diversamente rispetto all’assenza per malattia (ad esempio si può ricorrere ai permessi retribuiti, dei quali parleremo di seguito).

Se invece il certificato decorre dalla stessa giornata, allora tutta verrà considerata assenza per malattia e per le ore di lavoro svolto potrebbe spettare, in base a quanto stabilito dal Ccnl di riferimento, un riposo compensativo.

Rol per l’uscita anticipata dal lavoro

L’uscita anticipata potrebbe essere necessaria anche per altre ragioni, anche solo per accorciare la giornata lavorativa. In tal caso si può ricorrere ai permessi Rol (riduzione dell’orario di lavoro) la cui disponibilità è indicata in busta paga.

Questi, retribuiti al 100%, possono essere goduti anche a ore.

È preferibile, laddove sia possibile, programmare il godimento di tale permesso con il datore di lavoro, comunicando con un congruo preavviso quando si ha bisogno di una o più ore di permesso (senza necessariamente spiegarne la ragione).

Ovviamente un imprevisto è possibile, quindi del Rol se ne può godere anche nella stessa giornata in cui se ne dà comunicazione all’azienda (previa disponibilità del datore di lavoro che è libero di opporsi in caso di contrasto con le esigenze produttive aziendali).

Congedo parentale

I lavoratori dipendenti genitori possono ricorrere al congedo parentale, fruibile anche a ore, nel caso in cui abbiano bisogno di prendersi cura dei figli di età fino a 12 anni o anche solo per soddisfarne bisogni affettivi e relazionali.

Solitamente retribuiti al 30% dello stipendio. Tuttavia, per chi è rientrato dal congedo obbligatorio nel 2023 un mese è pagato all’80%, mentre per chi lo ha fatto nel 2024 i mesi retribuiti all’80% sono due (ma nel 2025 l’indennità per il secondo mese scende al 60%).

Complessivamente i genitori hanno a disposizione 10 mesi di congedo parentale che diventano 11 nel caso in cui il padre usufruisca di almeno 3 mesi di permesso. Sono indennizzabili, però, solamente 9 mesi di congedo (di cui massimo 6 per genitore).

Riposi per allattamento

Nel primo anno di vita del figlio, le lavoratrici (e in alcuni casi i lavoratori) possono ricorrere al cosiddetto permesso (o riposo) per allattamento, con il quale spetta uno “sconto” sull’orario di lavoro di 1 o 2 ore al giorno a seconda dei casi.

I permessi per allattamento sono retribuiti al 100% e se ne può godere nella modalità che si preferisce, anche per uscire prima dal lavoro.

Malattia del figlio

Se invece è il figlio a essere malato e non si può ricorrere al congedo parentale (ad esempio perché sono finiti i giorni a disposizione) il lavoratore ha diritto al congedo per malattia del figlio.

Nel dettaglio, se è il figlio di età fino a 3 anni a essere malato il congedo spetta per tutto il periodo di malattia, quando invece il figlio ha un’età compresa tra i 5 e gli 8 anni (non compiuti) il limite è di 5 giorni l’anno.

Fruibile anche a ore, per il congedo per la malattia del figlio non è riconosciuta alcuna indennità. Permettono quindi di giustificare l’uscita anticipata, ma non salvaguardano lo stipendio.

Permessi legge 104

Per i lavoratori disabili in situazione di gravità, o per quelli che assistono familiari disabili in situazione di gravità, ci sono i permessi interamente retribuiti riconosciuti dalla legge n. 104 del 1992.

Il lavoratore può decidere di godere dei seguenti permessi in una delle due modalità:

  • 2 ore di permesso ogni giorno (che si riduce a 1 ore con orario di lavoro inferiore a 6 ore);
  • 3 giorni di permesso ogni mese, frazionabili anche a ore.

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