Aumentare il rimborso delle tasse è possibile, ma si deve agire con una certa premeditazione e prepararsi già dall’anno prima a quello in cui si presenta la dichiarazione dei redditi.
Si può aumentare il rimborso delle tasse che si ottiene con la presentazione della dichiarazione dei redditi e in questo articolo vi illustreremo quelli che sono i 7 semplici modi per incrementarlo. Quando si presenta il modello 730 o il modello Redditi, infatti, di procede a fornire all’amministrazione tributaria non solo l’elenco dei redditi avuti nell’anno di imposta precedente, ma anche una lista di detrazioni e deduzioni che spettano al contribuente per la riduzione dell’imposta.
Dalla presentazione della dichiarazione dei redditi, poi, si ottiene un conguaglio, che se risulta a credito da luogo a un rimborso delle tasse versate in eccesso. Nel caso del lavoratore dipendente, che versa mensilmente le imposte in busta paga, è più semplice trovarsi nella situazione di avere diritto al rimborso, ma come si aumenta la somma da ricevere dall’Agenzia delle Entrate è dal datore di lavoro dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi? Scopriamolo.
I 7 modi per aumentare il rimborso
Ci sono diversi modi per aumentare il rimborso delle imposte dalla dichiarazione dei redditi e i più efficaci sono:
- non chiedere detrazioni in busta paga per lavoro dipendente;
- non chiedere in busta paga detrazioni per figli, coniuge e altri familiari a carico;
- utilizzare le detrazioni delle spese detraibili;
- abbassare il reddito imponibile con le spese deducibili;
- aggiornare la compilazione del quadro Familiari a carico;
- presentare la dichiarazione anche se non rientri nell’obbligo;
- pianifica spese importanti come ristrutturazioni o versamento di contributi.
1) Non chiedere detrazioni da lavoro dipendente in busta paga
Se si ha bisogno di un rimborso importante dalla dichiarazione dei redditi, una scelta potrebbe essere quella di rinunciare alle detrazioni in busta paga per lavoro dipendente. Nella dichiarazione del lavoratore per le detrazioni di imposta e ritenute, infatti, il lavoratore può scegliere di barrare la casella “Chiede di non applicare le detrazioni da lavoro dipendente e assimilato previste dall’art. 13 del Tuir”.
In questo modo, sicuramente, la busta paga mensile subisce una flessione, ma si andrà a incrementare il rimborso di una cifra considerevole. Basti considerare che per redditi fino a 15.000 euro la detrazione da lavoro dipendente spettante in busta paga è di 1.955 euro, che comporta un abbassamento dell’imposta di 162 euro al mese (e di fatto porta a un aumento lordo dello stipendio di 162 euro).
Se queste detrazioni si rinunciano, però, sono riconosciute in dichiarazione dei redditi per intero e incrementano il rimborso spettante di 1.955 euro. Da tenere presente che questo è l’importo che spetta per le detrazioni solo per redditi fino a 15.000 euro.
2) Non chiedere in busta paga detrazioni per figli, coniuge e altri familiari a carico
Allo stesso modo, sempre agendo dalla dichiarazione per le detrazioni che si deve compilare e consegnare annualmente al datore di lavoro, è possibile rinunciare in busta paga anche a:
- detrazioni per figli a carico (età tra 21 e 30 anni);
- detrazioni coniuge a carico;
- detrazione altri familiari a carico (solo ascendenti conviventi dal 2025).
Anche se si va a incidere sullo stipendio mensile, infatti, questo garantisce di incrementare il rimborso di un bell’importo.
Per chi non vuole rinunciare a nessuna parte del proprio stipendio, però ci sono altri modi di aumentare il rimborso.
3) Utilizzare le detrazioni delle spese detraibili
Saper usare le spese detraibili per avere diritto a un rimborso più alto è alla base della dichiarazione dei redditi. In questo caso bisogna fare attenzione a chi sono intestati i documenti delle spese detraibili. Se, ad esempio, il marito è un lavoratore forfettario e la moglie è una dipendente, si dovrà fare in modo di intestare i documenti delle spese detraibili alla moglie, perché il marito non ha diritto alla detrazione e si perderebbe il beneficio fiscale.
A questo proposito, inoltre, è sempre bene controllare la capienza fiscale se si affrontano spese molto importanti, perché in caso di parziale incapienza si andrebbe a perdere parte dell’agevolazione.
4) Abbassare il reddito imponibile con le spese deducibili
Oltre alle spese detraibili esistono anche le spese deducibili per aumentare l’importo del rimborso delle tasse. Le spese deducibili vanno a sottrarsi dal reddito complessivo dando luogo a una base imponibile più bassa e a meno imposte da versare (nel caso del dipendente, quindi, di un maggior rimborso spettante).
Le spese deducibili più importanti sono:
- contributi previdenziali e assistenziali;
- assegni periodi all’ex coniuge;
- spese mediche di assistenza specifica per le persone disabili.
5) Aggiornare la compilazione del quadro Familiari a carico
Ogni anno, al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi, è importante controllare il quadro “Familiari a carico” e aggiornarlo. I familiari a carico non sono soltanto i figli, ma anche il coniuge e altri familiari come i genitori e i nonni, che danno diritto anche alle detrazioni in busta paga, fratelli, sorelle, nipoti e suoceri.
Risulta determinante aggiungere nel quadro tutti i familiari che dipendono dal dichiarante economicamente (e sono conviventi) per avere diritto alla detrazione per le spese sostenute nel loro interesse.
6) Presentare la dichiarazione anche se non rientri nell’obbligo
La dichiarazione andrebbe presentata sempre, anche quando non si è obbligati. Questo permette di portare in detrazione crediti e spese sostenute, che altrimenti non darebbero luogo ad alcuna agevolazione fiscale. Alle volte la presentazione conviene anche a chi ricade nella no tax area: in caso di svolgimento di lavoro con ritenuta di acconto, infatti, di avrebbe diritto al rimborso della ritenuta operata e non dovuta (e quindi a un rimborso fiscale).
7) Pianifica spese importanti come ristrutturazioni o versamento di contributi
Le spese importanti come le ristrutturazioni dell’immobile e il versamento di contributi vanno pianificati in base alla capienza fiscale. Se si effettua, ad esempio, una ristrutturazione importante dell’immobile che può dar diritto fino a 4.800 euro di detrazioni, si deve fare attenzione a non uscire dalla propria capienza fiscale con altre tipologie di spese importanti.
Un altro esempio di spesa da pianificare è il riscatto dei contributi. Supponiamo che si decida di riscattare la Laurea e di avere abbastanza soldi per pagare il riscatto in un’unica soluzione: dal punto di vista fiscale potrebbe non essere la soluzione migliore. La deduzione opera solo fino a capienza del reddito e, di fatto, se si guadagnano 20.000 euro l’anno e il riscatto costa 30.000 mila, si rischia di perdere il beneficio fiscale sui 10.000 euro di differenza. In questi casi sarebbe più conveniente rateizzare il pagamento e spalmare la deduzione su più annualità.
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