8 cose da comprare adesso prima che i prezzi aumentino nel 2025

Giacomo Astaldi

17/12/2024

Dal prossimo anno potresti spendere centinaia di euro in più. Ecco cosa comprare entro la fine dell’anno prima che i prezzi aumentino nel 2025.

8 cose da comprare adesso prima che i prezzi aumentino nel 2025

Il 1° gennaio potremmo ritrovarci a pagare molti più soldi per alcune spese. E, almeno per questa volta, non sarà colpa dell’inflazione.

Se infatti secondo la BCE i prezzi al consumo al netto della componente energetica e alimentare aumenteranno in media al 2,9% nel 2024, per poi assistere ad una salita minore nel 2025 stimata al 2,3%, alcune variazioni su bonus e detrazioni previste dal Governo - che saranno attive dal prossimo anno - rendono il quadro generale assai meno conveniente.

In altre parole, esistono alcuni prodotti da comprare e investimenti da sottoscrivere che conviene fare al più presto, entro la fine del 2024, così da pagare meno e risparmiare centinaia di euro.

8 cose da comprare oggi prima i prezzi aumentino nel 2025

Anche se i prezzi non dovessero aumentare nel corso del prossimo anno, il venir meno di alcune agevolazioni, o il verificarsi di una riduzione della loro convenienza, dipinge un quadro chiaro di quali cose conviene comprare oggi piuttosto che nel 2025.

1) Condizionatori e caldaie

Il bonus ristrutturazioni sulle seconde case, nel quale rientrano anche le detrazioni per l’acquisto di condizionatori o caldaie, nel 2025 passerà dal 50% al 36%.

Il che significa che una spesa per il condizionatore di 2.000 euro fatta nel 2025 darà diritto a uno sconto sull’Irpef in dichiarazione dei redditi di 720 euro, erogati in 10 rate annuali (72 euro all’anno).

La stessa spesa compiuta da un proprietario di seconda casa oggi, invece, dà diritto a un credito di 1.000 euro (100 euro l’anno).

Con lo stesso esborso iniziale, il proprietario recupera - e, in un certo senso risparmia - 280 euro totali, solamente per aver fatto l’acquisto nel 2024 piuttosto che nel 2025.

2) Ristrutturazione casa

Seguendo la stessa logica del punto precedente, ristrutturare e pagare le fatture dei lavori entro il 31/12/2024 può permettere di risparmiare migliaia di euro.

Ponendo il caso di una spesa di 96.000 euro totale, il massimo detraibile, per una seconda casa il recupero tramite dichiarazione dei redditi è di 48.000 euro in 10 rate annuali per le spese compiute nel 2024, mentre saranno di 34.560 per le spese compiute nel 2025. Un risparmio che si può tradurre in un massimo di 13.440 euro.

3) Pannelli solari, climatizzazione, finestre

Per le spese compiute nel 2024 è possibile usufruire dell’Ecobonus per acquisti o lavori che comportino una riqualificazione energetica di edifici esistenti - come l’installazione di pannelli fotovoltaici e solari, sostituzione di impianti di climatizzazione, nuove finestre. Le detrazioni variano tra il 50% e l’85%.

Nel 2025 la detrazione passa al 50% per le prime case e al 36% per le altre.

Facciamo un esempio: se nel 2024 spendiamo 5.000 euro per la sostituzione, integrale o parziale, di uno scaldacqua tradizionale con scaldacqua a pompa di calore abbiamo diritto a una detrazione del 65%. Il che significa che se spendiamo 5.000 euro nel 2024 in 10 anni ne recuperiamo 3.250, il che porta la spesa effettiva a 1.750 euro.

Nel 2025 il recupero per i proprietari di seconda sarà di soli 1.800 euro, per una “perdita” di 1.450 euro.
I proprietari di prima casa, invece, recupereranno 2.500 euro.

4) Casa

Il Sismabonus-acquisti è detrazione riconosciuta agli acquirenti di case, con un’aliquota che può arrivare fino all’85% del prezzo di acquisto dell’immobile, a patto che sia derivante da demolizione e ricostruzione in chiave antisismica (e venduto direttamente dall’impresa di costruzioni), fino a un massimo 96.000 euro agevolabile.

Nel 2025 non sarà più disponibile, quindi l’atto di compravendita deve necessariamente essere stipulato entro il 31 dicembre 2024.

Il Sismabonus “classico” invece, è un’agevolazione fiscale che consente di ottenere detrazioni per interventi volti a migliorare la staticità degli edifici localizzati in zone sismiche a rischio. Dal 1° gennaio 2025 ci saranno delle variazioni sostanziali poiché la normativa non fa più cenno alla riduzione del rischio sismico. La detrazione per il 2025 passerà quindi al 50% sull’immobile definito “prima casa” e al 36% per gli altri immobili (tra cui anche quelli non residenziali).

5) Portoncino, sistemi di videosorveglianza

Modifiche sostanziali anche al bonus sicurezza, la cui aliquota dal 2025 passa dal 50 al 36%.
Se si è già intenzionati a installare un sistema di videosorveglianza, dunque, conviene farlo nel 2024.

6) Caldaia a gas

Come previsto dalla direttiva case green, a partire dal 2025 non sarà più possibile beneficiare di incentivi per l’acquisto e l’installazione di caldaie a gas in vista del bando definitivo fissato nel 2040.

7) Titoli di Stato e buoni fruttiferi

Non è ancora confermato ufficialmente, ma per il 2025 gli investimenti in titoli di Stato e risparmio postale saranno esclusi dal calcolo dell’ISEE (fino al limite di 50.000 euro), potenzialmente abbassando il valore dell’indicatore e facendo quindi accedere il nucleo famigliare a una serie di bonus e agevolazioni prima inaccessibili.
Una famiglia con investimenti nel debito italiano e nel risparmio postale può quindi “nascondere” migliaia di euro agli occhi del fisco, lecitamente, beneficiando al contempo, ad esempio, di un maggior importo dell’assegno unico.

8) Giardini e recinzioni

Nel 2025 diremo addio anche al bonus verde, che rimborsa le spese per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi, coperture a verde e di giardini pensili fino a un massimo di 5.000 euro. L’aliquota nel 2024 è del 36%.

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