8 cose che rischiano di diventare introvabili a causa della pandemia

Giorgia Bonamoneta

10 Settembre 2021 - 18:24

Le conseguenze della pandemia, non ancora conclusa, continuano a farsi sentire. La crisi di alcuni marchi è esplosa solo ora, con le scorte in esaurimento. Quali prodotti potrebbero sparire?

8 cose che rischiano di diventare introvabili a causa della pandemia

Se abbiamo bisogno di qualcosa, di qualsiasi cosa, basta cercare in rete per sapere dove acquistarlo in negozio o direttamente in uno shop online.

Con la pandemia però questa dinamica, alla quale ci siamo facilmente abituati nel corso degli anni, è messa a rischio da rallentamenti, blocchi nella produzione o nel trasporto.

Ci sono prodotti che hanno un rischio più alto di diventare introvabili o di veder aumentare il proprio costo, soprattutto in vista delle festività natalizie. In generale la crisi del settore secondario e terziario è un problema con il quale dobbiamo convivere almeno fino a quando la diffusione del virus non sarà sotto controllo.

Crisi dei chip e del settore tessile

La pandemia ha avuto molteplici effetti negativi, molti dei quali visibili a tutti, come la crisi sociale ed economica; altri, come la “crisi dei chip”, ha impiegato più tempo a manifestarsi.

Ora le scorte di questi settori sono in esaurimento, proprio perché lo scorso anno la produzione è stata a lungo bloccata in tutto il mondo e ancora oggi, a seconda della maggior diffusione del virus in un determinato Paese, subisce ingenti rallentamenti.

Questo sarà, a detta di molti esperti, il primo vero anno di crisi per determinate fabbriche e industrie, come nel caso dell’industria tessile. Uno dei più grandi esportatori tessili di marchi noti (Nike, Adidas e altri) è il Vietnam, Paese dove la variante Delta sta viaggiando sulle 10 mila positività al giorno e la popolazione vaccinata è di appena il 3%.

Industria e tecnologia: la crisi dei microchip

La crisi, e il conseguente aumento dei prezzi, del settore tecnologico è tutta da imputarsi ai semiconduttori. Per semplificare al massimo, i semiconduttori sono materiali alla base di tutti i principali dispositivi elettronici.

Forse i primi che se ne sono accorti sono stati gli affezionati di videogiochi, coloro che attendevano con ansia l’uscita delle due nuove console di casa Microsoft e Sony. Al lancio entrambe hanno presentato un numero limitato di console. La colpa? La carenza dei semiconduttori.

Nel settore si è così iniziato a parlare di “crisi dei semiconduttori”, tanto che il Presidente USA Joe Biden ha firmato un pacchetto di 50 miliardi di dollari per l’approvvigionamento proprio dei semiconduttori.

Tra i prodotti a rischio ci sono:

  • 1. automobili, infatti i microchip sono usati per gestire gli airbag, i sensori di parcheggio e molto altro;
  • 2. auto elettriche;
  • 3. Elettrodomestici;
  • 4. smartphone;
  • 5. console di gioco;

Industria tessile: carenza di scarpe e vestiti prodotti all’estero

Infine c’è l’enorme problema che sta affrontando il settore tessile. Il mondo della moda dei grandi marchi, non è una novità, produce i propri prodotti all’estero.

Adidas (tedesca), Nike e Levi’s sono solo alcuni dei brand più famosi presunti made in USA, che vedono la luce in Paesi del sud- est asiatico. In questa zona del mondo da alcune settimane il numero di casi di positività, ricoveri e morti sono in aumento. La causa sembra essere proprio l’avanzata della variante Delta, che ha già colpito l’altra parte del mondo durante l’estate.

Cosa comporta l’aumento dei casi? Un rallentamento o, peggio ancora, la chiusura di aziende, fabbriche tessili, siti di stoccaggio e trasporto dei beni prodotti per il mercato occidentale.

Sono circa 80 le imprese del settore moda e tessile, tra cui Nike, Abercrombie&Fitch, H&M, ad avere problemi di approvvigionamento di merce, con conseguenze gravi sull’economia dell’azienda e dei dipendenti per il periodo di festività in arrivo.

Marchi e prodotti a rischio:
6. scarpe e indumenti sportivi (Nike e Adidas);
7. abiti casual (H&M e Gap);
8. accessori e prodotti per la casa a basso costo (Primark).

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