Amazon sfida Netflix e Disney: vicino l’acquisto di Metro-Goldwyn-Mayer?

Pierandrea Ferrari

18/05/2021

Dopo la maxi-fusione tra Warner Media e Discovery, lanciata dal gigante delle telecomunicazioni USA AT&T, arriva un’altra minaccia per Netflix e Disney: Bezos sarebbe vicino all’acquisto della casa di cineproduzione Metro-Goldwyn-Mayer per rafforzare la piattaforma Amazon Prime Video. I dettagli.

Amazon sfida Netflix e Disney: vicino l’acquisto di Metro-Goldwyn-Mayer?

Lanciato un altro guanto di sfida ai giganti dello streaming Netflix e Disney. Dopo la maxi-fusione tra Warner Media e Discovery, che vedrà sorgere un nuovo player dell’entertainment da 150 miliardi di dollari con la formalizzazione dell’accordo, anche Jeff Bezos si prepara ad irrobustire l’offerta della sua piattaforma on demand, Amazon Prime Video.

Secondo le indiscrezioni raccolte da The Information e Variety, il paperone di Albuquerque avrebbe messo sul piatto fino a 9 miliardi per rilevare la storica casa di cineproduzione Metro-Goldwyn-Mayer (MGM), già da tempo nel mirino del colosso dell’e-commerce. I dettagli.

Amazon punta su MGM per sfidare Netflix e Disney

MGM, secondo quanto riferito a dicembre dall’agenzia stampa Reuters, aveva già contattato alcune banche di investimento, come Morgan Stanley e Lion Tree, per avviare il processo di vendita dello studio, al momento sotto il controllo di un consorzio di imprenditori con Anchorage Capital come primo azionista.

Le fonti parlano di un’accelerata delle trattative proprio nell’ultimo fine settimana, con Mike Hopkins, vice presidente senior di Amazon Studios e Prime Video, che avrebbe presentato l’offerta direttamente al presidente del consiglio di amministrazione di MGM, Kevin Ulrich.

Un eventuale accordo tra le parti permetterebbe a Bezos di rafforzare ulteriormente il catalogo della piattaforma nativa di Amazon, che nel corso del 2020 ha investito 11 miliardi di dollari per creare, acquisire e concedere in licenza contenuti musicali e video per i suoi oltre 200 milioni di abbonati. Nel portafoglio di MGM figurano alcune pietre miliari della storia cinematografica passata a presente, dai grandi classici come la saga di James Bond alle serie Fargo e Vikings.

MGM, la pandemia pesa sui conti

MGM, del resto, deve fare i conti con l’impatto della pandemia sul giro d’affari 2020, tra cinema chiusi e parziali recuperi con le cessioni dei diritti alle piattaforme streaming. L’ultimo capitolo di James Bond “No time to die”, dopo l’accordo saltato con Netflix, è stato rinviato quattro volte, e arriverà nelle sale solo il 30 settembre nel Regno Unito e l’8 ottobre negli Stati Uniti.

Nel primo trimestre dell’anno, tuttavia, le casse di MGM hanno ripreso un po’ di ossigeno: secondo i numeri snocciolati dalla società, l’esercizio è stato chiuso in utile a 29 milioni, con entrate pari a 403 milioni.

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