I candidati alle amministrative 2021 hanno investito migliaia di euro nella campagna elettorale. Ma chi ha speso di più?
Non è ancora tempo di rendere note le spese della campagna elettorale per le amministrative 2021, ma già si iniziano a stilare le classifiche dei politici e futuri sindaci e sindache più “spendaccioni”.
Alcuni hanno già depositato la rendicontazione, che per Legge deve essere depositata entro 90 giorno (3 mesi) dalla proclamazione del nuovo sindaco/a.
Il 3 e il 4 ottobre si voterà in 18 capoluoghi e per molti dei candidati sindaci è stata una corsa dispendiosa. Chi ha speso di più per la campagna elettorale in questi mesi? Conosciamo alcuni numeri dei candidati dei maggiori capoluoghi.
Campagna elettorale: la spesa per pubblicità fisica e quella digitale
La campagna elettorale per le amministrative 2021, più delle altre campagna elettorali, ha reso evidente quanto necessaria sia la presenza sui social.
Accanto a cartelloni, vele, presenze in televisione, tv, radio e volantini, cioè di una propaganda più classica e di presenza, i candidati sindaci hanno investito molto anche nella sponsorizzazione di pagine personali e post per la campagna su Facebook e Instagram.
Per rendere conto di chi speso di più per la campagna elettorale delle amministrative 2021 dobbiamo quindi analizzare entrambe le modalità di investimento.
Amministrative 2021, Roma: i candidati “spendaccioni”
La campagna elettorale per Roma è stata la più dispendiosa per i suoi candidati a sindaco/a. La presenza social in questo caso ha fatto la differenza sul conto finale.
A Roma i candidati hanno speso in totale oltre 700 mila euro, numeri che, come riporta Il Fatto Quotidiano, fanno bene alla città che ha visto così ripartire un settore specifico: quella della propaganda.
Facciamo chiarezza sulla spesa dei singoli candidati:
- Enrico Michetti (centrodestra) ha stimato una spesa di 315 mila euro;
- Roberto Gualtieri (centrosinistra) ha ipotizzato una spesa di 290 mila euro, di cui 160 mila per la distribuzione del materiale e 50 mila per il personale dell’attività elettorale;
- Carlo Calenda (Azione) ne avrebbe spesi 64 mila di euro, divisi in 25 mila per le affissioni di cartelloni e 14 mila per la presenza in radio e televisione;
- Virginia Raggi, sindaca uscente del Movimento 5 Stelle, aveva annunciato invece una campagna elettorale autofinanziata, che dovrebbe essere costata all’incirca 55-60 mila euro.
A queste spese “personali” andrebbero aggiunte quelle di consiglieri comunicali e liste civiche a sostegno dei candidati, per un valore totale, come abbiamo già detto, di poco superiore a 700 mila euro totali.
Amministrative 2021, Roma: si gioca tutto sui social
Sono i social network il nuovo bacino di ascolti a quale fare riferimento in cerca di elettori. Questo i politici lo sanno e la campagna elettorale si è visibilmente spostata sulle piazze virtuali dove a colpi di post, tweet e feed ci si gioca la credibilità.
A Roma i candidati hanno investito molto nella campagna mediatica. Pagella Politica ha analizzato nel dettaglio la sponsorizzazione dei post e l’impronta social di tutti i candidati.
Roberto Gualtieri ha iniziato a investire nei social a partire da giugno e negli ultimi mesi ha speso più di 16 mila euro per 460 post pubblicizzati. A seguire Enrico Michetti, che ha investito circa 10 mila euro per sponsorizzare 98 post. Carlo Calenda ha speso invece 5 mila euro sul proprio profilo, al quale bisogna aggiungere il contributo di Azione che ne ha spesi altri 20 mila per 55 post su Facebook.
Tra il fisico e il digitale a Roma i candidati hanno speso quasi 1 milione di euro per la loro corsa elettorale a sindaco della capitale.
Il ruolo dei social nei restanti capoluoghi
Il 3 e 4 ottobre non si voterà solo a Roma. Altri 17 capoluoghi saranno interessati dalle amministrative e, chi più e chi meno, tutti hanno speso una buona parte dei fondi per finanziare la campagna elettorale via social.
Milano
Giuseppe Sala ha iniziato “tardi” a finanziare la campagna elettorale sui social e non ha speso più di 1.400 euro per 58 post. Comunque rimane il candidato che ha speso di più, visto che a confronto Luca Bernando non ha investito affatto e Layla Pavone ha speso appena 128 euro per sponsorizzare la proprio pagina personale il 17 settembre.
Napoli
Sono i numeri di Napoli che fanno rialzare la statistica. Infatti il candidato del centrodestra, Catello Maresca, in 4 mesi ha speso più di 25 mila euro (6 mila euro al mese e 2.370 solo nella settimana dal 13 al 19 settembre).
Gaetano Manfredi ha invece speso circa 3 mila euro, mentre Alessandra Clemente per 20 inserzioni ha speso poco meno di 1.000 euro.
Torino e Bologna
A Torino il più “spendaccione” è Paolo Damilano (centrodestra) in 10 mesi ha speso circa 10 mila euro, anche se solo 7 mila li ha spesi negli ultimi 3 mesi. Mentre a Bologna chi ha speso di più è Fabio Battistini, sempre del centrodestra, con circa 3 mila euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA