Il prossimo 12 giugno ci sarà una sorta di election day in Italia: urne aperte per i cinque referendum sulla giustizia e per il primo turno delle elezioni amministrative 2022.
Adesso è arrivata anche l’ufficialità: il prossimo 12 giugno in Italia si apriranno le urne in contemporanea sia per il primo turno delle elezioni amministrative 2022 sia per i cinque referendum sulla giustizia che hanno ottenuto il disco verde da parte della Consulta.
Una sorta di election day simile a quello andato in scena nel settembre 2020 quando, causa Covid, si decise di far svolgere negli stessi due giorni regionali, amministrative, suppletive e il referendum sul taglio dei parlamentari.
Scongiurato un nuovo slittamento all’autunno per la pandemia, in questo 2022 si tornerà così al classico periodo tardo primaverile ma, come al solito, sulla data del voto non è mancata la pressione politica.
Per contenere i costi la scelta di accorpare referendum e amministrative è stata inevitabile. Un autentico colpo per la Lega che, così facendo, spera di poter raggiungere il quorum del 50% dei votanti per i referendum proposti.
La decisione del Viminale di scegliere il 12 giugno come data dell’election day, appare però come una sorta di colpo al cerchio e una alla botte: i promotori del referendum possono esultare per l’accorpamento con le amministrative, mentre chi osteggia i cinque quesiti sulla giustizia sarà ben felice di aprire le urne a metà giugno quando la voglia di mare potrebbe avere la meglio su quella di recarsi ai seggi.
Quando ci saranno i referendum e le amministrative 2022
La scelta del 12 giugno come data delle elezioni amministrative e dei referendum non sarebbe dettata solo da motivazioni politiche ma anche pratiche, visto che l’anno scolastico terminerà il 10 giugno.
A prescindere dalle dietrologie sulla data, per quanto riguarda le elezioni amministrative nel 2022 saranno circa mille i Comuni chiamati a eleggere un nuovo sindaco. Per i centri con più di 15.000 abitanti, è previsto poi un ballottaggio dopo due settimane se nessuno dei candidati dovesse riuscire a ottenere la maggioranza assoluta, o il 40% in Sicilia, al primo turno.
In totale saranno ventisei i capoluoghi di provincia interessati da questa tornata delle amministrative, tra cui anche quattro capoluoghi di regione: Genova, L’Aquila, Palermo e Catanzaro.
Saranno invece cinque i referendum, tutti sul tema della giustizia, a essere sottoposti al parere degli italiani:
- riforma del Csm
- equa valutazione dei magistrati
- separazione delle carriere dei magistrati
- custodia cautelare
- abolizione della legge Severino
Non sono stati dichiarati ammissibili invece dalla corte Costituzionale il referendum sulla cannabis, quello sull’eutanasia e quello sulla responsabilità dei magistrati.
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