Armi nucleari: quali sono le più potenti e quali Paesi le hanno

Chiara Esposito

21/02/2022

Tutto quello che c’è da sapere sui padroni delle armi nucleari, la natura della minaccia di un conflitto atomico e gli accordi internazionali vigenti.

Armi nucleari: quali sono le più potenti e quali Paesi le hanno

Le crescenti tensioni tra Nato e Russia, così come l’immenso dispiegamento di forze al confine ucraino, fanno tornare in mente scenari di guerra che, anche se la maggior parte della popolazione europea non ha sperimentato con i propri occhi, sono impressi nella memoria collettiva della Comunità, e non solo.

Non ci sono prove fattuali, per il momento, di una guerra nucleare imminente ma tanti sono gli analisti che hanno provato a delineare gli scenari di un ipotetico conflitto. Inoltre, la conoscenza dello stato attuale delle cose ci permette di guardare in prospettiva ai paesi che potrebbero, in un futuro non meglio precisato, ricorrere alle armi nucleari.

Non tutti i paesi infatti hanno firmato il trattato contro la proliferazione degli armamenti nucleari del 1968 ed è interessante ricostruire motivi, dinamiche e l’effettiva efficacia (o meno) di questo accordo internazionale.

Un focus speciale anche sulla natura di questi armamenti di distruzione di massa e sulla loro spaventosa pericolosità potenziale.

Cose da sapere sulle armi e sull’inverno nucleare

Queste tipologie di armi sono gli strumenti più temibili mai creati dall’uomo e vengono classificate come strumenti di distruzione di massa dal momento in cui il loro uso può portare a quello che viene definito «inverno nucleare o atomico mondiale», il periodo successivo a un’ipotetica guerra termonucleare su scala planetaria o regionale con effetti apocalittici.

Questo termine, che ha ispirato anche l’omologo saggio sul tema dello scrittore Alberto Moravia, si basa sull’osservazione dei nefasti effetti delle esplosioni atomiche avvenute ad Hiroshima e Nagasaki sul finire della Seconda Guerra Mondiale ma anche sugli effetti del disastro di Černobyl’.

Nonostante si tratti di due eventi ben distinti in entrambi i casi sono stati riscontrati i presagi o addirittura le estreme conseguenze delle polveri e delle sostanze radioattive rilasciate con la compromissione della vita per fauna e flora nonché la sopravvivenza umana.

L’inverno nucleare sarebbe una forma estrema in cui le polveri sarebbero tali da formare una coltre impermeabile ai raggi solari con conseguenti basse temperature, continua oscurità e sconvolgimenti climatici tali da compromettere irrimediabilmente buona parte della vita degli organismi terrestri per un lungo periodo di tempo, c’è chi stima un intero decennio.

Chi detiene le armi nucleari? Lista completa degli Stati

Approfondendo il funzionamento di questi strumenti di guerra possiamo dire che il tutto si basa sul legame fra massa ed energia e sull’adozione del processo a fissione (bomba H) o a fusione (bomba A), due metodi che portano alla conseguente creazioni di varie tipologie di armi nucleari:

  • arma nucleare tattica;
  • bomba al cobalto;
  • bomba al neutrone;
  • bomba all’idrogeno o termonucleare;
  • bomba atomica;
  • condivisione nucleare;
  • dual-use;
  • effetti delle esplosioni nucleari.

La bomba all’idrogeno, o bomba H, è l’ordigno nucleare più distruttivo che l’uomo abbia mai creato e, come detto sfrutta la fissione nucleare. Storicamente ricordiamo che fu realizzata nel 1952 dal gruppo del fisico di origine ungherese Edward Teller nei laboratori di Los Alamos, Stati Uniti. Di questa tipologia il più potente ordigno mai sperimentato fu la Bomba Zar, nome in codice era Big Ivan, progettata in Unione Sovietica da un gruppo di fisici nel 1961.

Possiedono la bomba H i seguenti stati:

  • Stati Uniti (6.970 testate);
  • Russia (7300 testate);
  • Francia (300 testate);
  • Regno Unito (215 testate);
  • Repubblica Popolare Cinese (260 testate);
  • Corea Del Nord (8 testate);

I dati del Nuclear Notebook della Federation of American Scientists (Fas), pubblicato nell’edizione 2016 del Bulletin of the Atomic Scientists, ci ricordano anche che tutti questi stati hanno effettuato, nel corso degli anni o dei decenni, svariati test ben riusciti.

Altri stati che detengono armi nucleari:

  • India (120 testate);
  • Pakistan (130 testate).

Caso noto quello di Israele che non ha mai né smentito né confermato ufficialmente il possesso di armi nucleari ma potrebbe contarne ben 80.

Tra gli Stati che in passato possedevano armi nucleari invece ci sono Bielorussia, Kazakistan, Sudafrica e Ucraina.

Cos’è il NPT (Non Proliferation Treaty)

A questo tipo di armi si applica il Trattato contro la proliferazione degli armamenti nucleari del 1968, un pilastro dei regolamenti internazionali che mira a sancire la riduzione degli arsenali e soprattutto il rifiuto da parte dei Paesi già possessori a incentivare altri Stati a sviluppare tecnologie analoghe per limitare gli armamenti.

Attualmente i Paesi che hanno sottoscritto il trattato sono, compresi i cinque paesi ufficialmente dotati di arsenale nucleare (Usa, Russia, Gran Bretagna, Francia, Cina); non hanno aderito invece India, Pakistan, Israele, Iran e Corea del Nord (aderente al TNP nel 1985 ma ritiratasi da esso nel 2001).

Gli occhi del mondo sono quindi puntati proprio su queste regioni del mondo che hanno tutto l’interessa a condizionare il clima politico globale con la costante minaccia di un attacco. Qualche dato in più:

  • India
    L’India ha criticato il trattato considerandolo «un tentativo di mantenere gli equilibri precoloniali» anche se negli scorsi anni ha subito forti pressioni occidentali per ridurre le proprie ambizioni nucleari. Il motivo per cui questo obiettivo non è stato raggiunto è la contemporanea corsa agli armamenti del rivale regionale Pakistan.
  • Pakistan
    Come riportato da Agi, i primi test risalgono però solo al 1998 e hanno visto detonazione di sei ordigni tra le colline di Ras Kho. L’arsenale pakistano è leggermente superiore a quello indiano anche se, secondo alcuni analisti, entro il 2020 il Pakistan dovrebbe avere accumulato materiale fissile per salire a 200 testate.

La nota dolente, in tutto ciò, è che il trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari del 1996 invece è stato firmato da 182 Stati e ratificato da 153 ma non è ancora in vigore.

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