Come aprire un asilo di famiglia? Una guida pratica per chi vuole intraprendere una nuova attività stando a stretto contatto con i bambini.
L’asilo di famiglia è quel progetto dove un’educatrice, o una persona abilitata all’insegnamento nei nidi pubblici e privati, mette a disposizione la propria casa per accogliere i bambini di altre famiglie.
Un vero e proprio asilo nido, con la differenza che questa attività si può svolgere anche presso la propria abitazione.
L’asilo di famiglia ha origini nel Nord Europa; il Tagesmutter (mamma di giorno), infatti, è particolarmente diffuso specialmente in Scandinavia, dove le donne con uno o più figli danno supporto alle madri lavoratrici accogliendo i bambini presso la loro abitazione, a fronte di un compenso che può essere mensile o ad ore.
Un’idea geniale e molto utile sia per le mamme lavoratrici, che possono lasciare i loro figli in mani affidabili, sia per chi è abilitato ad insegnare in un asilo nido ma non trova lavoro.
Per aprire un asilo di famiglia, però, bisogna rispettare determinati requisiti:
- aver conseguito un titolo di studio abilitante all’insegnamento negli asili nido;
- lo spazio dell’abitazione non deve essere inferiore a 4 metri quadrati per bambino;
- per ogni educatore ci possono essere al massimo 5 bambini;
- l’ambiente deve rispettare i canoni di sicurezza ed igiene.
Questi sono i principi generali e di seguito li andremo ad approfondire nel dettaglio; ecco una guida pratica con le informazioni utili per chi vuole intraprendere questo interessante progetto lavorativo aprendo un asilo di famiglia.
Chi può aprire un asilo di famiglia
Possono aprire un asilo di famiglia tutti coloro che sono in possesso di un titolo abilitante all’insegnamento negli asili nido. Quindi, tra i titoli richiesti ci sono:
- diploma liceo psico-pedagogico;
- Laurea magistrale in Scienze della Formazione Primaria;
- Lauree triennali: Scienze dell’Educazione, Scienze della Formazione, Psicologia;
- in alcune Regioni basta aver frequentato un corso regionale e aver prestato un determinato numero di ore di tirocinio.
Queste sono le regole attualmente in vigore e possono variare di Regione in Regione; tuttavia vi ricordiamo che presto entrerà in vigore la riforma della scuola dell’infanzia che introduce il sistema integrato 0-6. Questa prevede l’obbligo della laurea triennale in Scienze dell’Educazione (classe L-19) per insegnare negli asili nido e privati. Di conseguenza non è escluso che questo requisito venga esteso anche per coloro che avranno intenzione di aprire un asilo di famiglia.
Dove aprire un asilo di famiglia?
L’asilo di famiglia si può aprire in diversi posti, non per forza nella propria abitazione.
Ad esempio, tra i posti nei quali è possibile aprirlo ci sono:
- appartamenti in affitto o comodato d’uso;
- locali condominiali;
- sale parrocchiali;
- sale comunali.
L’importante è che il posto scelto rispetti i canoni standard per la sicurezza, l’igiene e l’incolumità del bambino. L’ambiente deve essere:
- abbastanza ampio: 4 metri quadrati a disposizione per bambino;
- areato;
- luminoso;
- pulito;
- senza pericoli;
- con impianti elettrici e a gas a norma.
Inoltre, in alcune Regioni c’è l’obbligo di avere almeno uno spazio esterno dove far giocare i bambini. Sarà l’ASL di competenza a rilasciare un attestato per l’idoneità dell’ambiente scelto per avviare un asilo di famiglia.
Come aprire un asilo di famiglia?
Come prima cosa dovrete scegliere l’organizzazione societaria che volete dare al vostro asilo di famiglia. Di fronte a voi avete diverse opportunità:
- costituire una cooperativa che per legge figurerà come ditta artigiana o associazione di partecipazione;
- costituire una ditta individuale per la prestazione di servizi;
- stipulare un accordo privato tra famiglie associate.
Dopo aver scelto l’organizzazione che preferite e aver svolto tutte le pratiche burocratiche necessarie per aprirla, dovrete recarvi presso la ASL della zona per fare esaminare l’ambiente nel quale si svolgerà l’attività di assistenza dei bambini.
Una volta accertato che questo rispetta tutte le regole previste, vi sarà rilasciato un certificato di idoneità. A questo punto dovrete depositare la comunicazione di inizio attività presso l’Ufficio dei Servizi Sociali del Comune di competenza.
Infine, prima di iniziare la vostra attività vi consigliamo di informarvi sui programmi educativi previsti dalla Regione, nei quali sono indicati anche gli orari nei quali l’asilo di famiglia può restare aperto. Solitamente la normativa prevede un massimo di 6 ore, ma in alcune Regioni si arriva fino a 10.
Asilo di famiglia: chi può iscriversi e prezzi
Possono essere iscritti agli asili di famiglia i bambini dai 3 ai 36 mesi.
Sono le singole Regioni a prevedere dei limiti numerici, ma in linea generale il numero di bambini iscritti non può essere superiore a 5 per ogni educatrice occupata nell’asilo di famiglia.
Il prezzo dell’iscrizione, invece, varia in base a quanto stabilito dal proprietario dell’asilo famiglia. C’è chi preferisce adottare una tariffa ad ore e chi invece sceglie una retta mensile che comprende anche i costi per pannolini ed alimentazione. Solitamente il prezzo per una retta mensile non supera i 600 euro, ma a seconda degli orari e dei servizi offerti si può scendere fino a 300 euro.
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