Riforma della scuola d’infanzia, ultime novità: pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo completo del decreto attuativo che introduce il sistema integrato 0-6. Ecco tutte le novità a riguardo.
Riforma della scuola d’infanzia: in Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il testo completo del decreto attuativo della Buona Scuola con il quale è stato introdotto in nuovo sistema integrato 0-6 per l’infanzia.
Le novità introdotte con la riforma della scuola dell’infanzia erano note da tempo, ma con la pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale non c’è più alcun dubbio. Nel dettaglio, possiamo riassumere le novità della riforma in 3 punti:
- creazione sistema integrato 0-6;
- nuove regole per insegnare negli asili nido e nelle scuole materne;
- garanzia di pari opportunità di educazione e istruzione tramite il superamento delle disuguaglianze e delle barriere culturali.
Questi sono i tre punti cardine della riforma, ma il progetto riguarda molti aspetti del sistema educativo per l’infanzia.
Di seguito trovate un elenco di tutte le novità introdotte dalla legge che riforma l’intero percorso educativo per i bambini dai 0 ai 6 anni, mentre per consultare il testo completo del Decreto attuativo pubblicato in Gazzetta Ufficiale potete cliccare qui.
Riforma scuola d’infanzia: il sistema integrato 0-6
Con la delega che riforma la scuola d’infanzia è prevista la nascita di un sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino ai sei anni. L’obiettivo del Governo è creare un nuovo sistema d’istruzione per quella che probabilmente è la fase più delicata della crescita di un bambino.
A tal proposito il Governo ha creato un nuovo progetto integrato per i bambini nella fascia d’età 0-6 così da garantire pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco.
Nel dettaglio, il nuovo sistema integrato si divide in:
- servizi educativi per l’infanzia, articolati in: nido e micronido; servizi integrativi; sezioni primavera.
- scuole dell’infanzia statali e paritarie.
Nel nido e nei micronido saranno accolti i bambini tra i 3 e i 36 mesi, mentre le sezioni primavera favoriscono la continuità del percorso educativo ai bambini dai 24 ai 36 mesi.
Infine, la scuola d’infanzia, alla quale si possono iscrivere i bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni, opera in continuità con i servizi educativi per l’infanzia e con il primo ciclo di istruzione
Cosa si intende invece per servizi integrativi? Sono quei servizi che concorrono alla cura e all’educazione dei bambini in modo “flessibile” e “diversificato”. Ad esempio, sono servizi integrativi:
- centri per bambini e famiglie nei quali i figli sono accolti solamente in presenza di un adulto accompagnatore. Si tratta di un contesto specializzato per esperienze di socializzazione, gioco e apprendimento;
- spazi di gioco in cui sono accolti i bambini dai 12 ai 36 mesi di età, affiancati da uno o più educatori in modo continuativo. Questi spazi non prevedono il servizio di mensa e consentono una frequenza non superiore alle 5 ore giornaliere;
- servizi educativi in ambito familiare (ad esempio, l’asilo di famiglia).
Nuovi criteri per diventare insegnanti
La riforma prevede una generalizzazione della scuola dell’infanzia tramite l’introduzione dell’obbligo della qualifica universitaria e della formazione continua per il personale dei servizi educativi per l’infanzia e della scuola d’infanzia.
Nel dettaglio, per insegnare nei nido e micronido è richiesta la laurea triennale in Scienze dell’educazione (classe L19), mentre per le scuole dell’infanzia resta l’obbligo della laurea quinquennale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria.
Inoltre, sono stati ridefiniti gli standard strutturali e organizzativi in base alle diverse tipologie d’età e agli orari di servizio. Ci sono anche dei tempi in cui sarà prevista la compresenza del personale dei servizi educativi dell’infanzia e dei docenti della scuola d’infanzia.
Nuova distribuzione dei poteri tra Stato, Regioni e Enti locali
Nel contempo sono stati ridefiniti anche i compiti e le funzioni delle Regioni e degli Enti Locali, in modo da migliorare la ricettività dei servizi educativi.
Lo Stato svolge le funzioni di:
- indirizzo e coordinamento;
- assegnazione delle risorse;
- promozione di azioni mirate alla formazione del personale;
- monitoraggio;
- definisce gli orientamenti educativi nazionali per i servizi educativi per l’infanzia sulla base delle Linee guida pedagogiche in coerenza con le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione.
Le funzioni delle Regioni, invece, sono:
- programmazione delle attività del sistema integrato secondo le specifiche esigenze territoriali;
- definizione delle linee d’intervento per il supporto al personale;
- promozione dei coordinamenti pedagogici territoriali;
- sviluppo del sistema informativo regionale;
- concorrono, insieme allo Stato, al monitoraggio delle attività;
- definizione degli standard strutturali, organizzativi e qualitativi.
Infine, gli Enti Locali hanno il potere di:
- gestione dei servizi educativi dell’infanzia, favorendone la qualificazione;
- autorizzano i soggetti privati a creare e gestire i servizi educativi per l’infanzia;
- realizzano attività di monitoraggio;
- coordinano la programmazione dell’offerta formativa;
- promuovono iniziative di formazione in servizio per tutto il
- personale del Sistema integrato
- definiscono le modalità di coinvolgimento e partecipazione
- delle famiglie
- facilitano iniziative ed esperienze di continuità del Sistema
- integrato con il primo ciclo di
- istruzione.
Riforma della scuola dell’infanzia: tutte le novità
Ecco quali sono le altre novità sulle quali si muoverà la riforma della scuola d’infanzia:
- Esclusione dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole dell’infanzia dai servizi a domanda individuale;
- Stabilita una quota necessaria per il raggiungimento dei livelli essenziali d’istruzione nel progetto integrato 0-6. Al finanziamento di questo progetto prenderà parte lo Stato con la gestione diretta delle scuole d’infanzia, e le Regioni e gli Enti Locali attraverso la compartecipazione della famiglie che usufruiranno del servizio;
- Per la copertura dei posti della scuola d’infanzia per il sistema integrato il governo si avvarrà della graduatoria ad esaurimento per il medesimo grado d’istruzione;
- Per l’istituzione di questo progetto il Governo si occuperà della promozione della costituzione di poli per l’infanzia per bambini di fascia d’età 0-6. Questi poli saranno aggregati alle scuole primarie o agli istituti comprensivi;
- Per sostenere questo progetto verrà istituita una nuova commissione con compiti consultivi e propositivi (Commissione per il Sistema integrato di educazione e di istruzione).
Quindi, con l’introduzione della riforma gli istituti per i bambini di età 0-3 non saranno più una misura di welfare, ma saranno integrati in un progetto più ampio. Nel dettaglio, l’asilo nido sarà il primo ingresso nel percorso di educazione ed istruzione che proseguirà per tutta la vita del bambino.
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