Assegni familiari ANF: chi continua a prenderli dopo marzo 2022

Simone Micocci

25 Febbraio 2022 - 16:00

Gli assegni al nucleo familiare ANF vengono cancellati da marzo 2022, ma non per tutti. Ecco chi continua a prenderli anche dopo questa data.

Assegni familiari ANF: chi continua a prenderli dopo marzo 2022

Gli assegni al nucleo familiare continuano a essere pagati anche dopo marzo 2022, ma solamente ad alcune famiglie.

È importante non fare confusione sulla riforma dei bonus famiglia introdotta dal 1° gennaio 2022, la quale da una parte prevede l’istituzione di un nuovo strumento di sostegno al reddito - quale l’assegno unico per i figli a carico - e dall’altra elimina le prestazioni fino a oggi riconosciute, come ad esempio le detrazioni e gli assegni familiari ANF.

Attenzione però: non si tratta di una cancellazione tout court, in quanto in alcuni casi detrazioni e assegni familiari continuano a essere corrisposti secondo le ordinarie modalità. Abbiamo già avuto modo di spiegare quando spettano ancora le detrazioni dopo marzo 2022 - ossia per coniuge, altri familiari a carico e figli di età superiore ai 21 anni - così come è possibile recuperarle in un secondo momento.

Qui ci concentreremo sugli assegni al nucleo familiare, facendo chiarezza su quali sono le famiglie alle quali continuano a essere pagati anche dopo marzo 2022, così come su quali sono i requisiti per poterne ancora beneficiare.

Va detto che ci sono ancora alcuni punti oscuri vista la complessità della riorganizzazione, ragione per cui è auspicabile un messaggio Inps di chiarimento nei prossimi giorni. Nel frattempo, ecco cosa sappiamo a riguardo.

Assegno al nucleo familiare: quando spetta nel 2022

Spesso si commette l’errore di pensare che l’assegno per il nucleo familiare (ANF) sia riconosciuto solamente per i figli, ma non è così. Da definizione data dall’Inps, infatti, questa è una “prestazione economica che spetta per il nucleo familiare”, e dunque anche per altri familiari.

Come spiegato dall’apposita sezione Inps dedicata al nuovo assegno unico, tale strumento assorbe solamente gli assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfanili.

Ciò significa che per gli altri familiari a carico è possibile ancora godere degli assegni al nucleo familiare, con modalità e tempistiche solite (con la domanda, dunque, che va presentata entro ogni 30 giugno così da poter fruire della prestazione nel periodo che va da luglio al giugno dell’anno successivo).

La condizione necessaria affinché si possa avere ancora diritto degli ANF però è quella per cui la persona per la quale si richiedono non deve trovarsi nella condizione di poter percepire dell’assegno unico. In tal caso bisognerà fare domanda per il nuovo strumento e gli ANF smetteranno ad essere corrisposti in automatico dall’Inps.

Ricordiamo poi che l’assegno unico spetta solamente ad alcuni richiedenti, ossia a coloro che fanno parte di una delle seguenti categorie:

  • lavoratori dipendenti del settore privato;
  • lavoratori dipendenti agricoli;
  • lavoratori domestici e somministrati;
  • lavoratori iscritti alla Gestione Separata;
  • lavoratori dipendenti di ditte cessate e fallite;
  • titolari di pensione a carico del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, dei fondi speciali ed ex ENPALS;
  • titolari di prestazioni previdenziali;
  • lavoratori in altre situazioni di pagamento diretto.

Vediamo, a questo punto, per quali familiari se ne ha diritto.

Assegno al nucleo familiare: per quali familiari spetta

L’assegno viene riconosciuto in base alla tipologia del nucleo familiare, del numero dei componenti e del reddito complessivo. Di fatto, eliminando gli assegni spettanti sui figli, ne risulta che da marzo 2022 si continuerà a percepire degli ANF solamente sui seguenti familiari:

  • coniuge/parte di unione civile che non sia legalmente ed effettivamente separato o sciolto da unione civile, anche se non convivente, o che non abbia abbandonato la famiglia.

Gli assegni al nucleo familiare, dunque, continuano a essere erogati per il coniuge o per la parte di unione civile, ma ovviamente questo deve essere a carico del richiedente. Ciò significa che il reddito percepito - nell’anno precedente a quello in cui si fa richiesta degli ANF - non deve essere superiore a 2.840 euro l’anno.

Diverso il caso dei fratelli, sorelle del richiedente e nipoti. Oggi, infatti, gli ANF spettano sui seguenti familiari:

  • fratelli, sorelle del richiedente e nipoti (collaterali o in linea retta non a carico dell’ascendente), minori o maggiorenni, inabili a proficuo lavoro solo se sono orfani di entrambi i genitori, non hanno conseguito il diritto alla pensione ai superstiti e non sono coniugati, previa autorizzazione;
  • nipoti in linea retta di età inferiore a 18 anni e viventi a carico dell’ascendente, previa autorizzazione.

Tuttavia, in entrambi i casi da marzo si potrà godere dell’assegno unico, in quanto per i nipoti in linea retta di età inferiore ai 18 anni è comunque possibile fare richiesta per il nuovo strumento in quanto minorenni, con la domanda che andrà presentata dal tutore.

Vale lo stesso per fratelli, sorelle del richiedente e nipoti “inabili a proficuo lavoro”, per i quali l’assegno unico continua a essere erogato anche successivamente ai 21 anni.

Ricordiamo poi che in alcune circostanze l’assegno unico spetta anche ai nonni per i nipoti.

Assegni al nucleo familiare dopo marzo 2022: quanto spetta?

Le tabelle sono le stesse di quelle pubblicate dall’Inps per il periodo che va dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022. Da queste, però, molto probabilmente verranno tagliati i familiari per i quali cessa il diritto agli assegni al nucleo familiari: per il periodo corrente, quindi fino al 30 giugno prossimo, l’Inps effettuerà dunque un ricalcolo della prestazione in automatico.

Di fatto, continuano a essere erogati solamente gli assegni al nucleo familiare senza figli e per il solo coniuge. Gli importi, come potete vedere dalla tabella successiva, variano a seconda dei redditi indicati.

Tabella assegni familiari 2018 Inps
Scarica la tabella per il calcolo degli assegni al nucleo familiare diffusa dall’Inps con la circolare n. 87 del 18 maggio 2017

A tal proposito, è importante ricordare che i redditi del nucleo familiare da considerare sono quelli:

  • assoggettabili all’Irpef (al lordo delle detrazioni d’imposta, degli oneri deducibili e delle ritenute erariali);
  • redditi esenti da imposta o soggetti alla ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o imposta sostitutiva quando superiori, complessivamente, a 1.032,91 euro.

I redditi da prendere in considerazione sono quelli prodotti nell’anno solare precedente al 1° luglio di ogni anno. Per il periodo di riferimento, che va dunque da luglio 2021 a giugno 2022, vanno presi i redditi del 2020.

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